venerdì 30 novembre 2018

UPDATE: MJ'S FANS : ARTWORK - PAINTINGS - DRAWINGS




Michael Jackson, quando il mito diventa leggenda

Essere predestinati ad essere una delle stelle, se non quella più luminosa della musica internazionale non è una cosa che si può raccontare tutti i giorni. 


 A cura di Victor Venturelli
Numerosi sono gli artisti con un background colmo di successi e di traguardi superati che hanno fatto della storia della musica quella che noi conosciamo oggi.
C’è un artista però che si è soliti elevare al di sopra degli altri: una leggenda, un’icona capace di stravolgere ogni tipo di logica musicale definendosi così come re più che legittimo di un genere come il pop capace di farci ballare e danzare fino allo stremo.

 Una stella che dopo la sua morte abbiamo temuto si potesse spegnere ma che, invece, ha ripreso a brillare ancor di più.
Stiamo parlando di Michael Joseph Jackson, The King Of Pop.

 Una carriera predestinata che deve agli esordi giovanili con i Jackson 5 il primo bagliore di quella scintilla destinata a diventare un fuoco di emozioni e passione per il grande pubblico.

 Una notorietà acquista grazie agli innumerevoli successi discografici, da 'Thriller' a 'Off the Wall', da 'Bad' a 'Dangerous' e 'HIStory', capaci di far ruotare intorno ad una sola figura un capitale di miliardi e copie vendute inimmaginabile.

 Non a caso diventato l’artista più premiato della storia della musica mondiale; il successo di Michael Jackson arriva da un carisma artistico unico, una presenza scenica quantomai eccezionale e concerti che erano veri e propri show coreografici in grado di portare sul palco l’anima di questo cantante all'ennesima potenza e avvicinarlo ad un pubblico trasversale, che in lui trovava e tutt’ora trova un idolo intramontabile. 

 Un cantante-ballerino più unico che raro dotato di una grande passione per la sua arte, consapevole della sua maestà artistica e destinato a fare della sua musica veicolo per numerose cause umanitarie, cosa che lo portò in primis ad attività di volontariato investendo denaro e risorse in addirittura 39 diverse associazioni di beneficenza. 

 Una figura musicalmente ineccepibile, inattaccabile… divina. Come ogni idolo che si rispetti le controversie legate alla sua morale non hanno faticato a venir fuori, specialmente con la prematura morte avvenuta il 25 giugno 2009 che lo ha portato al vaglio della stampa e dei media creando intorno a lui una dicotomia ben distinta tra chi lo osannava a leggenda iconica della musica mondiale e chi lo criticava per le sue numerose azioni poco trasparenti come il suo cambio di aspetto, le sue relazioni personali e il suo comportamento quantomai ambiguo in determinati contesti. 

 Ciò che è certo è che sicuramente l’apporto di novità, di freschezza e provocazione donatoci da Michael Jackson è un unicum nella storia della musica mondiale. 

 Il creatore di un modo di fare musica che non era limitato alla semplice canzone ma che vedeva nel mezzo musicale un modo per far vivere all’ascoltatore un’esperienza a 360 gradi. Una figura così caparbiamente dedita all’arte musicale oggi come oggi è da prendere come esempio di una passione e di una quantomai innata volontà di migliorarsi sempre di più e raggiungere livelli di perfezione artistica mai visti. 

 Se c’è da prendere in considerazione la complessità delle doti artistiche, il rigore tecnico e musicale, la presenza scenica e la necessaria vena di sfrontatezza, Michael Jackson non può che essere considerato il più grande artista di tutti i tempi e, se ancora oggi siamo qui a parlarne e a ricordarlo vorrà dire che forse la sua stella non si spegnerà così facilmente.

FONTE


Michael Jackson: il modo in cui è sempre stato..

In che modo questa esuberante bellezza artistica e visiva è riuscita a inebriare gli sguardi di milioni di persone nel mondo?

Il suo lavoro a favore della beneficenza è stato sempre instancabile. La sua danza ha rivoluzionato il pianeta, unito nazioni e popoli, senza pregiudizi e per il bene dell'umanità. Per essere così speciale un solo nome non sarebbe sufficiente, dovrebbe essere un combattente, un vincitore di guerre e battaglie, oltre che un pacificatore per natura.

Non bastava essere la storia, ma fare la storia, ogni giorno creava la sua storia, arrendendosi giorno dopo giorno ai suoi capricci, ai capricci dei nostri sogni. Avrebbe dovuto essere uno fuori dal comune, geniale e pieno di risorse, con un cuore di un bambino; avrebbe dovuto essere più grande della sua leggenda e la sua bontà è stata più grande delle sue opere.

Non sarebbe sufficiente essere "RE", dovrebbe essere "IL RE". Dovrebbe essere un uomo con le sembianze di un angelo, o un angelo con le sembianze di un uomo. Michael Jackson è stato in grado di accontentare tutti gli stili delle persone, a volte non sembrava una donna e nemmeno un uomo, sembrava più un angelo venuto per intrattenere e donare al mondo. Non sarebbe stato sufficiente essere famoso, ma essere la fama stessa. Non sarebbe stato sufficiente essere solo Michael Jackson. Doveva essere come sempre è stato.. 
Helládio Holanda - Scrittore e fan

SOURCE - CREDITS

Quella volta che "Black or White" entrò nel Guinness dei Primati



Il video del celeberrimo brano andò in onda il 14 novembre 1991 in tutto il mondo ed ebbe un successo clamoroso con 500 milioni di persone sintonizzate. Alla fine degli anni ‘90 Michael Jackson stava decidendo cosa fare della sua carriera sbocciata grazie ai due album “Thriller” e “Bad” che lo lanciarono nel mondo della musica pop con oltre 70 milioni di dischi venduti. I suoi manager gli consigliarono di dedicarsi ad una raccolta, un classico “Greatest Hits” nel quale magari aggiungere qualche brano inedito ma Jackson decise che la cosa non faceva per lui e iniziò a comporre un nuovo album.

Nell’estate del 1989 Jackson trascorse diversi mesi nel suo Neverland per poi tornare in studio per registrare qualche nuova traccia: il Re del Pop veniva da un lungo periodo nel quale aveva girato il mondo intero grazie al “Bad Tour” e così si interessò ad alcuni temi sociali: scrisse così “Earth Song” e “They don't care about us” prima di dedicarsi ad un brano che farà storia, “Black or White”.
Jackson voleva lanciare un messaggio chiaro a tutto il mondo: il razzismo è una stupidaggine. Iniziò così a prendere vita uno dei migliori brani di Jacko, che fu inserito nell’album “Dangerous” del 1991: fu il primo singolo estratto (raggiunse la vetta delle classifiche di mezzo mondo) e il primo brano in assoluto di Jackson all’interno del quale compariva un’intera strofa rap, merito del co-autore del brano Bill Bottrell che decise di "tappare" in questo modo un vuoto all'interno del brano.

Ma “Black or White” è ricordato anche per il suo bellissimo video che andò in onda per la prima volta la sera del 14 novembre 1991 in 58 Stati in tutto il mondo (27 in contemporanea): diretto da John Landis (che aveva già girato il mitico videoclip “Thriller” oltre a film epici come “The Blues Brothers” e “Una poltrona per due”) il video musicale è un inno all’uguaglianza tra i vari popoli e le tante etnie e quella sera il video fu visto da 500 milioni di persone, una platea incredibile per un evento mediatico che è andato a finire dritto nel Guinness dei Primati. Il video di “Black or White” fu all’epoca il secondo più costoso di sempre con 4 milioni di dollari di investimento (il primo è “Express Yourself” di Madonna con 5 milioni di dollari).

Da ricordare anche le esibizioni dal vivo del brano: nel 1991 per i 10 anni di MTV Jackson andò sul palco con Slash (che compose l’intro di “Black or White”), nel 1993 curò lo spettacolo del Super Bowl mentre nel “Dangerous World Tour”, ovviamente, la canzone fu uno dei cavalli di battaglia.

FONTE

A Parigi l'omaggio a Michael Jackson


A quasi 10 anni dalla morte, il re del pop è più che mai lui, Michael Jackson, il musicista la cui influenza mondiale e sugli artisti suoi contemporanei non conosce limiti.

A lui, al King of Pop, è dedicata la mostra aperta da oggi al 14 febbraio 2019 al pubblico negli spettacolari spazi del Grand Palais di Parigi. "On the Wall", questo il titolo dell'esposizione che arriva a Parigi dopo l'esordio in estate alla National Portrait Gallery di Londra, vuole mostrare come Michael Jackson sia diventato, da quando Andy Warhol utilizzò e immortalò la sua immagine per la prima volta nel 1982, il personaggio culturale più rappresentato al mondo dagli artisti suoi contemporanei più celebri.

Centoventi opere di una quarantina di grandi artisti, girano attorno al mito del cantante e ballerino in questa mostra il cui titolo, "On The Wall", richiama direttamente l'album del "re della pop music", "Off the wall", del 1979. Ci sono dipinti, sculture, molte foto e video, tutte opere che scavano ed esplorano l'immenso impatto artistico del protagonista che perfettamente a suo agio navigava fra la musica, la danza, i videoclip e la moda.
E in tutte queste declinazioni della sua arte, la sua poliedrica capacità di attrarre non risparmiò gli artisti del suo tempo. Warhol, che nel ritrarre gli artisti simbolo era il campione, fu uno dei primi ad essere affascinato dalla star-bambino diventata fenomeno planetario.

Nel 1977 il primo incontro, subito dopo "The Wiz", il film ispirato a "Il mago di Oz" in cui Jackson interpretava lo spaventapasseri. Al Grand Palais, numerose sono le foto nate dal sodalizio con Warhol. Ma a colpire l'immaginario del visitatore, insieme all'immagine certo più famosa di Jackson visto da Warhol, quella che sprizza luminosità e che fu commissionata nel 1984 dal periodico Time, ci sono altre tre opere memorabili: quella del pittore americano Kehinde Wiley, che immortalò Jackson come un monarca a cavallo con tanto di armatura decorata, quadro direttamente ispirato al ritratto equestre di Filippo II, dipinto da Rubens nel 1628. David LaChapelle, celebre fotografo delle star americane, fu ispirato dal celebre hit di Jackson "Billie Jean" per proporre un'immagine storica del cantante che cammina leggermente sulle lastre che si illuminano al suo passaggio.

Fra le opere esposte e più originali, quella di Lorraine O'Grady, che ebbe l'idea di accostare le immagini e i destini di due artisti moderni e dal percorso drammatico, Charles Baudelaire e Michael Jackson. Il creatore del celebre "Moonwalk" ispirò anche il pittore cinese Yan Pei-Ming, che realizzò un suo ritratto monumentale (2 metri per 2), in bianco e nero, di un Michael Jackson dall'espressione intensa.

La mostra, dopo Parigi, sarà presentata al Bundeskunsthalle di Bonn, in Germania, fino al prossimo luglio, poi al Museo d'arte moderna di Espoo, in Finlandia, fino al gennaio 2020.









lunedì 19 novembre 2018

Michael Jackson e la Musica: Maggiori dettagli sul "Lavoro" - B. Kaufmann


Quando Michael Jackson si lasciò trasportare dalla musica, andò da qualche altra parte e l'emozione travolgente del suo viso era molto simile all'estasi. La sua esuberanza nei primi anni è contagiosa, tumultuosa, senza freni. Il suo lavoro sui video dell'epoca 'Off the Wall' mostra un affascinante giovane sorridente che sembra non credere alla sua incredibile fortuna. Appare grato e fortunato a fare ciò che ama e divertirsi a farlo - cantando. Sorride, si muove, balla e ha una disinvoltura che è calda e sì, indistinta. Un incrocio tra il tuo stropicciato orsacchiotto più amato e il simpatico fratello maggiore della tua migliore amica per il quale tutte le ragazze hanno una cotta.

Sembra un po' timido ma felice in quei primi anni, con quel tocco da "gentiluomo" raccontato a Oprah in una successiva intervista. I suoi movimenti sono fluidi, il suo volto è illuminato dall'interno e i suoi occhi brillano di musica, malizia e con la promessa di molto altro a venire. Il suo color cioccolato è morbido e non c'è ancora alcun accenno della vitiligine che gli ha causato così tanta angoscia in seguito. L'uomo è nato per intrattenere con chiarezza, vive per intrattenere e mentre si esibisce, è a suo agio nel suo elemento, ovunque si trovi.

Penso che non siamo stati lì né possiamo seguirlo in quel posto. È speciale e unico solo per Michael. La sua gioia spensierata è così potente che irradia come una dozzina di fari luminosi che ci invita a unirci a lui e ad entrare in quel portale, dove la sua musica trascende questo mondo.

 Nella carriera di Michael sul palco penso che sia stata la musica che MJ ha ascoltato, anche se ha fatto del suo meglio per tradurla per consegnarla al mondo - per noi. Non c'è nessun altro artista nella storia che incarna la musica come Michael Jackson. E ci sono persone di talento là fuori e alcune che sono venute prima e dopo. Ma devo ancora vedere qualcuno che respira la musica in quel modo e tenerla stretta al cuore e catturarla, quindi tenerla dentro un corpo allo stesso modo di Michael. È come guardare qualcuno alle prese con il lavoro involontario che non può aiutare a spingere fino a quando la cosa non nasce.



Michael non ballava con la musica, la musica ballava con Michael. Michael non danzava, lui era la danza. Era un ritmo elegante di muscoli, nervi e anima, era semplicemente una fluida eleganza. E quando è uscito dalla sua fonte, ha lasciato che riempisse lo spazio dentro il suo corpo e il fuoco lo consumasse, lo possedesse, mentre prestava il suo essere a quello.
Energeticamente quello spirito che lo ha portato in un mondo di mezzo è l'alchimia, una fusione di suono e luce. La vera domanda è: quanto rimane di Michael quando inizia la musica? Lui è andato. Il suo senso del sé è sparito, il suo ego è sparito, il suo corpo scompare e ciò che rimane al suo posto sono le ossa il cui midollo è l'elettricità sonora della pura magia.

 Nelle riprese di 'This Is It', Michael si è trattenuto dall'esibirsi a pieno ritmo perché stava cercando di mantenere la sua voce e il suo corpo per la serie di concerti che sarebbero iniziati in un paio di settimane. La forza di ciò che l'uomo sta trattenendo è quasi visiva. Lo fa quasi scuotere visibilmente. È certamente palpabile in un teatro.

 Guardare Michael cantare e ballare è come guardare una tempesta di suoni e di luci che turbina attraverso carne e ossa. C'è un crescendo in più della musica; c'è il vertice della forza che una volta colmato, lascia il corpo stanco e tremante. Arriva un punto in ogni canzone in cui Michael si impegna. No, lui è IMPEGNO. Ascoltalo. È sfrenato e la sua forza è un'energica resa dei conti. Sembra un po' come cercare di imbottigliare le cascate del Niagara. 
C'è la sensazione di essere spinti rapidamente verso un altro stato dell'essere che è sia anticipato che temuto per il suo potere di far perdere ogni sensibilità, tutto se stesso e la realtà - non diversamente dall'atto di fare l'amore fino all'orgasmo. Michael è l'unico cantante che ho visto o sentito che potrebbe fare questa cosa e che può essere lontanamente circoscritta ma mai visitata.. Come un pianeta lontano e sconosciuto, che orbita ma non ha un nome conosciuto e nessun universo parallelo.

 Quel tipo di passione e di traslazione è accessibile solo a chi lo sente e lo fa intensamente solo in una capsula del tempo trasportandola qua e là, adesso e qui. Un empatico può farlo con una canzone, un semplice cantante no. Un mimo che usa il suo corpo per l'arte può; un'interprete generico non può. Interpretare musicalmente in questo modo è un dono. Un saggio può gestirlo, o un genio ma un cantante che vede se stesso come un artista discografico non ci si avvicina nemmeno. Qualcuno che è musica.. potrebbe. Tutti gli altri sono imitatori sempre un passo indietro dall'essenza di quell'alchimia.

 Michael Jackson aveva una gamma di quasi 4 ottave e poteva cantare dal baritono al falsetto. La sua voce era una tonalità perfetta e uno strumento perfettamente accordato e levigato. Doveva solo sentire qualcosa una volta per duplicarlo con precisione con la sua voce. Quando ascoltava una nuova canzone, poteva cantarla proprio come la demo e poi diceva "così è come Michael Jackson poteva cantarla" . Il più delle volte bastava una sola sessione per registrarla. E nei suoi album, Michael di solito eseguiva i suoi cori di sottofondo.

 Michael potrebbe essere stato sinestetico [ndt: La sinestesia è un processo percettivo, non cognitivo, piuttosto inconsueto, che consiste nell'interazione e sovrapposizione spontanea e incontrollata di più sensi] che lavorava su tutti i livelli e aveva un senso del ritmo e un tempismo intuitivo e ultraterreno. Sapeva esattamente quando improvvisare e quando no. Sapeva istintivamente quando invitare il pubblico nel suo regno e quando esibirsi per loro. L'emozione cruda, viva e sensuale i cui tentacoli energetici ti afferrano in posti inaspettati, ti elevano per compiacimento, ti scuotono deliranti e ti fanno rabbrividire e gemere per la pura forza di esso. La voce di Michael ha la capacità di consumare e poi di 'sputarti fuori' scosso e senza fiato.

 Ascoltare "Who's Loving You" che Michael ha registrato quando aveva 10 anni può invocare uno stato di soggezione e silenzio attonito. Come può un bambino di dieci anni visitare quelle emozioni senza trasmetterle? Le ballate di Michael sono personali, il ritmo è coinvolgente e il messaggio nei testi delle sue canzoni è stimolante. Come, ci si chiede, ha fatto a visitare tutti quei regni e suoni e sembrare così a proprio agio in tutti? Com'è che è già un virtuoso all'età di dieci anni?

Michael conosceva alcune delle qualifiche che lo avrebbero reso un saggio musicale. I saggi sono unilaterali nel loro interesse, hanno un'ossessione per il loro dono e il talento prende il sopravvento su tutta la loro vita. Devono suonare, devono esercitarsi, devono calcolare e perfezionare. La loro vita è il dono e il dono è la loro vita. Non sono mai nervosi o a disagio sul palco, si esercitano per intrattenere e la loro intera vita è consumata dalla preoccupazione per quel talento. La natura unica e l'energia della loro ossessività rende il talento del saggio tanto una forza quanto un dono. È stato detto da molti che lo conoscevano che Michael era una “forza”.

 Durante tutta la sua vita, Michael ha detto che il suo talento è stato dato da Dio o gli è stato fornito perché era "uno strumento della natura". Ha detto che era difficile prendersi il merito del suo lavoro perché lui non l'ha creato ma lo ha visto come "creato nello spazio". Kenny Ortega, il suo regista nella serie di concerti 'This Is IT' ha detto che Michael stava creando un nuovo album musicale di notte dopo le prove. Kenny era preoccupato perché Michael lavorava fino a tardi e non dormiva. Chiese a Michael se poteva provare a dormire e aggiunse che a Londra si sarebbe assicurato che avesse uno studio per finire il suo lavoro.
Michael rispose che stava "canalizzando" la musica e e che Dio non poteva aspettare, che il processo non può essere interrotto e ha scherzato sul fatto che, se lo avesse fatto, Dio avrebbe potuto dare la musica a Prince.

 Michael era un cantautore ispirato da un mondo ultraterreno nei suoi inni musicali. È divertente come dire "ispirato" sia accettabile, ma “canalizzato” può suscitare risatine sarcastiche. Interessante come la gente reagisce alla confessione di “canalizzazione”.

Come pensi che Mozart abbia creato le sue sinfonie? In che modo Michelangelo ha visualizzato la Cappella Sistina prima di prendere un pennello? Da dove nasce la visione di "Star Wars" di George Lucas? “Il Signore degli Anelli” ha preso forma nella mente di Toilken durante una visita al mercato dietro l'angolo? Steven Spielberg è stato indotto a creare “Incontri ravvicinati” da un'applicazione in rubrica? Cezanne e Matisse e Monet si sono ispirati a torte e birra? Disney ha immaginato il suo magico impero fantasy durante una riunione di famiglia? “Earth Song” è venuta fuori da una scatola piena di sabbia per far giocare i bambini? Oh per favore!.
 L'arte non viene da questo regno, filtra attraverso un portale che si apre in un'altra dimensione. E quando quest'arte ispira molte persone per tutto quel tempo, c'è qualcosa di speciale in questo. Viene da un luogo ultraterreno abitato da esseri ultraterreni.

Conosco quel mondo perché ci sono stata. I bambini lo conoscono e ci si trovano bene perché è un paesaggio naturale per loro. Quando ero bambina ho sentito nella mia testa intere sinfonie piene di fanfara: ogni movimento, ogni sezione, ogni nota e ogni voce in dettaglio. Ho visto l'orchestra con i miei occhi interiori e ho visto l'intero pezzo esibirsi in quello spazio sottile. Se avessi saputo scrivere musica, sarei una compositrice, non una scrittrice.



 I grandi lavori sono ispirati, guidati e vivono già formati appesi negli eteri da qualche parte, in attesa che qualcuno scarichi il programma e dia loro la vita e l'essere. Questo è ciò che Michael intendeva per "È stato creato nello spazio". Perché è così difficile da credere per alcune persone? Io e altri scrittori possiamo dirti che a volte un pezzo ci perseguita fino a quando non lo mettiamo su carta. I poeti vi diranno che non riconoscono alcune poesie come il loro lavoro la prima volta che le leggono; sono opere ispirate dal trascendentale e tradotte in linguaggio terreno. L'essere umano a volte è solo uno strumento.. un canale attraverso il quale arriva questa energia offerta da altri mondi.

 La canalizzazione è un fenomeno reale e accade più di quanto non crediamo. Dio arriva attraverso molti canali inaspettati e questo aspetto si nota molto negli ultimi tempi nei cinema. Quell'energia è molto simile all'impulso sessuale. È tutta una questione di impulso creativo, creazione e forza creativa. Brucia. Troppo fuoco può rendere il sonno difficile o impossibile, può bruciare il ricettacolo e mettere in corto i fili. È una forza. Deve essere compreso e regolato. Alcuni giorni devi solo sapere come chiedere a Dio di aspettare. 

 Ogni tanto arriva colui che è un canale e che vive in mezzo a noi, il cui calice scorre con un nettare che è dio distillato, dio fermentato e dolce con un nutrimento che inebria e seduce chi sogna con gli occhi per vedere e le orecchie per sentire. Vedranno la vibrazione, udiranno o sentiranno la vibrazione e la riconosceranno. È molto simile alle fibre ottiche. Quando la luce passa attraverso uno di quei filamenti non viene dal filamento stesso. Il filo non è la luce, non è la fonte della luce ma porta la luce. Michael ha detto che era stato mandato da Dio e la ha detto anche di altri. Sapeva chi era e da dove veniva. Da dove veniamo tutti. 
A volte Dio si presenta in alcune forme interessanti. Forse anche sotto forma di geni musicali, artisti e saggi. In essi, quella scintilla, l'impulso creativo prende il sopravvento, il fuoco creativo passa attraverso il corpo, consuma il canale centrale e prende il sopravvento usando quell'individuo come matrice creativa finché il dono non nasce attraverso di loro. 

 Prendi l'elettricità. Alcuni vedranno l'elettricità come un'utilità, alcuni come un pericolo, alcuni si concentreranno sulla sua forza e capacità di danneggiare, alcuni la vedranno come una fonte di luce, alcuni non capiranno la fonte o la grandezza della sua origine o potenza. L'elettricità è organizzata come un fulmine. 
Pensiero curioso sulla luce: quella luce non cercherà di convincerti del suo splendore. Non importa se lo noti e lo apprezzi, o se non riesci a vederne la magnificenza. Continua a brillare, indipendentemente da come viene percepito. È la natura della luce a farlo. Ci sono quelli che riconosceranno la luce e quelli la cui natura li farà ignorare qualsiasi luminare reale e opacizzare qualsiasi luminescenza splendente. L'oscurità cerca di mettere in imbarazzo la luce. Alcuni hanno visto e alcuni lo sapevano. Sir Bob Geldof, a quanto pare, ha visto qualcosa di insolito perché ha detto di Michael: "Quando Michael canta lo fa con la voce degli angeli e quando muove i suoi piedi puoi vedere Dio che balla".

ORIGINAL SOURCE


MICHAEL JACKSON - L'ARTISTA E LA SUA GENIALITÀ

L'arte incarnata 

Era tutto in termini di arte e del potere trasformativo dell'arte. Noi non abbiamo accesso diretto al mondo, possiamo accedere solo attraverso i nostri sensi e le percezioni e l'arte ha la capacità di sfidare e cambiare queste percezioni. Questo è un potere tremendo e Michael Jackson lo ha capito meglio di qualsiasi altro artista del suo tempo.

Ha sviluppato una risposta artistica che sfida le nostre convinzioni più fondamentali sulla razza e l'identità, e noi e la nostra cultura sono cambiate in modi che non sono state misurate.

Ha sviluppato una risposta artistica che scuote le fondamenta della percezione stessa, e sfida alcune delle nostre ipotesi di base su come vediamo, interpretiamo e diamo un senso al mondo. Questo è il lavoro di un artista potente. "
Willa Stillwater - scrittrice

FONTE ORIGINALE 


Michael Jackson e l'antropologia della danza

In che modo Yamuna Sangarasivam ha avuto l'opportunità di ballare con Michael Jackson nel suo iconico video "Black or White" - che è stato presentato in anteprima in 27 paesi per un pubblico di 500 milioni di persone?

Sebbene fosse una grande fan del Re del Pop, non avrebbe mai immaginato che lo avrebbe incontrato, figuriamoci ballare insieme a lui in uno dei suoi video musicali! Ha saputo della richiesta di Jackson di ballerini etnici e moderni e ha fatto le audizioni - insieme a più di 3.000 persone - perché l'incredibile opportunità ha mescolato le sue passioni per l'antropologia della musica e della danza con la sua esperienza nella danza Odissi (tradizionale danza classica dell'Orissa, India).

Quando ha ricevuto la telefonata che era stata scelta, ha accettato felicemente, ha promesso di cercarsi immediatamente un agente, con calma ha riattaccato e.. "poi ho urlato!"

Il suo duetto con Jackson è stato girato sul posto durante una sessione di circa 14 ore che ha bloccato una superstrada di Los Angeles per filmarli ballando con gli stuntman che sfrecciavano in primo piano e in sottofondo.

Tutto ciò accadde nel 1991, quando Yamuna stava conseguendo un master in antropologia della danza presso l'Università della California, a Los Angeles. Era anche l'era delle rivolte per le corse di Los Angeles e il brutale pestaggio di Rodney King - un uomo nero disarmato - da parte di quattro agenti di polizia bianchi di Los Angeles.
Il video di Jackson è stato e continua ad essere un invito a celebrare più culture, affrontando la storia del razzismo. Sangarasivam ha presentato un'analisi del video alle conferenze di musicologia e di performance, e continua a collegare i suoi temi, come la diversità, l'integrità culturale e le formazioni transnazionali, nel suo lavoro di oggi.



Che cosa ha imparato la cultura pop da Michael Jackson?

Michael Jackson aveva 50 anni quando se n'è andato, e con lui i beat pop, balli e costumi innovativi.
“Don’t Stop ’til You Get Enough”, “Billie Jean”, “Beat It”, “Thriller”, “I Just Can’t Stop Loving You”, “We Are the World”, “Bad”, “Black or White”. La lista dei successi con la firma di Michael Jackson è infinita.


Interpretazioni espressive, piene di singhiozzi e sospiri - con intonazione singolare - tra battute contagiose e danzanti hanno reso gli album di Michael delle vere playlist per la musica che voleva diventare pop dalla fine degli anni '70 in poi. Da allora, l'intero universo pop è venuto dopo quello che ha stabilito. Cammina avanti e indietro allo stesso tempo. Fu con il passo della danza del moonwalk che l'artista promettente divenne famoso. Durante lo speciale 'Motown di 25 anni' - trasmesso dalla NBC nel 1983 - Michael ha cantato la nuova canzone, "Billie Jean", e durante la performance ha mostrato per la prima volta il ritmo che è diventato un marchio.
Inoltre, le svolte improvvise e le coreografie, che sposavano magistralmente i ritmi pop, entrarono praticamente nel DNA dell'umanità.

Prima che i marchi dei telefoni cellulari sponsorizzassero tutto, la capacità di mettere insieme danza, costumi e musica rendeva il video musicale un'arma - usata da Michael Jackson come nessun altro. Storie come "Thriller" (forse il clip più famoso di tutti i tempi) e "Black or White" hanno aperto le porte a nuovi modi per sfruttare il concetto di video musicale. Vestiti costosi, location insolite, ballerini e scene complesse aumentavano i costi di produzione dei video di Michael, collocandoli nella lista dei più costosi di tutti i tempi.

Inoltre, le clip di Michael hanno riunito una varietà di celebrità e grandi registi (come Martin Scorsese e Spike Lee). Pochi artisti nella storia hanno curato con dedizione i costumi di scena. La sensibilità artistica di scegliere cosa e quando indossare era una delle risorse di Michael per andare oltre le canzoni.

La creatività del musicista perfezionista sarebbe stata pienamente esercitata solo se oltre ai passi di musica e danza, anche Michael avrebbe eternato i suoi costumi nell'immaginazione popolare. Oltre alla classica combinazione di guanto bianco e calzini di strass, il re indossava abiti, occhiali da sole, pantaloni e pezzi vivaci che diventavano sempre più audaci con il progredire della sua carriera.

La travagliata vita personale di Michael Jackson non è sempre vista con simpatia, tuttavia, il Re del Pop si è dimostrato impegnato con cause umanitarie in diverse occasioni nel corso degli anni (non fu certamente il primo artista a farlo, ma dopo quello è diventata una pratica più comune tra le celebrità). Il secondo tour di Michael, il 'Dangerous World Tour', ebbe luogo tra il 1992 e il 1993, con l'obiettivo di raccogliere fondi per la Heal the World Foundation, creata dallo stesso Michael per fornire risorse ai bambini bisognosi.

È impossibile non considerare che ogni musicista pop moderno non sia stato influenzato dalla carriera di Michael Jackson. Tuttavia, alcuni artisti sembrano aver assorbito più intensamente il lavoro di Michael. Oltre ad aver imparato ad usare la danza e i costumi per creare clip iconiche.

FONTE



Nel 1992, un fan stava sul piano più alto di un edificio situato di fronte all'albergo che ospitava Michael e minacciava di buttarsi se non lo avesse Incontrato. MJ lo convinse a desistere..


Foto inedita di Michael Jackson pubblicata sul blog ufficiale di Whitney Houston su Instagram


Source

martedì 6 novembre 2018

Riflessioni: Michael Jackson, il mio terapeuta

La sua musica mi rivitalizza, la mia frequenza cardiaca aumenta; l'adrenalina viene pompata nel mio sangue e mi fa sorridere. I miei occhi si chiudono involontariamente, le mie mani raggiungono il cielo, e lo vedo cantare e ballare chiaramente come se fosse di fronte a me. Tutto si adatta, tutto è illuminato e tutto va bene.

La sua voce risuona dentro di me con intensa energia e potere curativo. Il suo tono e la sua melodia penetrano profondamente nel nucleo interiore del mio essere e mi trasportano in un beato stato di completo rilassamento, diffondendo una potente influenza su tutti i miei centri energetici.

 Per me la musica di Michael è una specie di intervento terapeutico; lei mi invita a giocare, a uscire, mi conduce verso l'espansione della coscienza, al sacro, al divino, al cosmico con un senso di trascendenza e di unità con lui, con Dio e con tutta la sua creazione. Michael eleva la mia anima e guarisce il mio spirito. Michael tira fuori il meglio di me. '' 
Elizabeth A. Johnson
Teologa, scrittrice e insegnante americana

ORIGINAL SOURCE

Michael [ Within His songs: 'Heal The World'] - Breve storia di una canzone

Heal the world

 L'inno per eccellenza di Michael Jackson, una canzone, che riassume tutto: il suo messaggio più importante, i suoi sentimenti, la sua personalità, e il suo dono di fare una musica che tocca le persone. Anche chi non ama per niente Michael Jackson comincia a canticchiare "Heal the World" se viene passata alla radio. Vero?
 "C'è un posto nel tuo cuore e so che è amore..." così comincia la canzone e Michael la canta più e più volte - in ogni tour e in molte altre occasioni - e a questo proposito, dice che sarebbe stata una delle canzone che avrebbe scelto se avesse potuto scegliere solo poche canzoni. "Curiamo il mondo... rendiamolo un posto migliore... Per te e per me e per l'intera razza umana...". 
Non importa quello che in futuro si ricorderà di Michael Jackson, questa canzone sarà considerata con molto rispetto nella storia della musica - e del mondo.

 ......................

 A differenza di 'We Are The World', che fu largamente apprezzata per il suo messaggio e per il suo fine umanitario, 'Heal The World' fu accolta con diffuso cinismo, soprattutto negli Stati Uniti.
Questo significativo cambiamento di reazione, però, sembra indice del contesto culturale del momento (nel 1992 la scena musicale era dominata dal pessimismo e dalla disillusione generale del grunge e del rap) più che di una reale differenza di qualità tra le due canzoni. 'Heal The World' può essere considerata sentimentale e idealistica.
Tuttavia, per Jackson, lo scopo dell'inno umanitario era abbastanza chiaro: voleva una canzone con una melodia semplice e un messaggio di facile comprensione. In particolare, teneva al fatto che i bambini potessero trarne divertimento e beneficio.

 La canzone diede vita anche alla 'Heal The World Foundation', un organizzazione no profit che si occupava di lenire la povertà, la fame, la violenza e la malattia in tutto il mondo.
Nel 1992 cominció ad aprire uffici e filiali in ogni angolo della Terra e grazie all'enorme popolarità di Jackson sollevò l'opinione pubblica e donò milioni di dollari ai bambini meno fortunati da Los Angeles alla Jugoslavia. Senza dubbio, per via dell'importante impatto pratico che la canzone aveva avuto in tutto il mondo, Jackson la considerava uno dei suoi risultati più significativi. "Heal The World è una delle mie preferite fra tutte le cose che ho registrato", disse durante un'intervista del 1996 "perché è una canzone di coscienza pubblica. È qualcosa che credo vivrà a lungo nel cuore delle persone".

 'Heal The World' fu una delle prime canzoni a essere scritte e registrate per 'Dangerous'. Jackson aveva ideato la melodia e il testo nel 1989 e cominciò a lavorarci in studio insieme a Matt Forrger e Brad Buxer.
Per l'intro aveva chiesto a Forger di "registrare dei bambini che si comportavano da bambini". Voleva che dicessero qualcosa a proposito della situazione del mondo, del pianeta e dell'ambiente dalla loro prospettiva e voleva che lo facessero in modo spontaneo, senza seguire niente di scritto. Si rivelò un compito molto più difficile del previsto. 
"Penso di aver registrato più di cento bambini" ricorda Forger. "Chiamai tutti i genitori che conoscevo. Alla fine, intervistai la figlia di un'amica di mia moglie. Cominciai a farle domande sulla Terra, e lei disse questa frase: 'Dobbiamo pensare ai nostri figli, e ai figli dei nostri figli...'. Era del tutto sincera". "Cominciai a montarla, per ridurre un pò le pause e l'esitazione, ma Michael disse: 'No, no lasciala cosi. Gli piacevano quella spontaneità e quell'innocenza, era proprio ciò che sperava di catturare".

AGGIORNAMENTI - CREDITS


MJ's Wallpapers






Riflessioni: La storia di Michael..

"La storia di Michael mi fa pensare spesso a un’inconsapevolezza predatoria della gente e dei media che hanno imprigionato Michael in un atrocità senza precedenti di “bullismo” mediatico, e pubblico disprezzo mortalmente incollato ad esso, per il resto della sua vita. Tutto questo ha fomentato nell'immaginario collettivo le fantascientifiche leggende, un esempio? ' Lo sbiancamento ', Prove di distorsioni delle verità ce ne sono tantissime , ma per la gente è più facile criticare che andare a fondo alla ricerca della verità…"

 ".....perché Jackson era diverso. Le sue azioni erano fuori della norma. La gente ha bisogno di un contesto, un quadro per capire lui. Gli esseri umani sono narratori. E' la nostra natura di plasmare i fatti in una narrazione. La narrazione su Jackson, guidata dai tabloid e adottata da quasi tutti, era quella di un genio ragazzo che si trasformò in uno strambo e un freak ed eventualmente in un criminale. 

Questa è l'unica storia che conosciamo, e ad oggi nessun'altra narrazione soddisfacente è emersa per sostituirlo. Le accuse contro di lui sono state a lungo dimostrate false, ma non sono state sostituite da una verità più convincente. E questo è il problema. Mancando una nuova verità, le persone restano libere di dire quello che vogliono su di lui. A seconda di che giorno della settimana sia, Jackson è sia un pedofilo seriale o un uomo-bambino vergine o, in un modo o in un altro, entrambi."

FONTE

Michael Jackson: l'artista.. l'uomo

Breve racconto di un fan che ha assistito all'indimenticabile spettacolo del 'Bad World' Tour in Irlanda: "Ero al settimo cielo quando è stato annunciato il concerto di Michael Jackson a Cork, in Irlanda. Michael stava arrivando e anche nei miei sogni migliori non potevo crederci! Alla fine degli anni '80 gli irlandesi sentivano la mancanza di una superstar, ma grazie al promotore Oliver Barry questo è stato possibile.

 Devo ricordare che all'epoca non c'erano prenotazioni online, quindi sono andato alla biglietteria locale per acquistare il mio biglietto: £ 16,50. Certo, ho dovuto chiedere ai miei genitori di sostituirmi nella fila perché era gigantesca.

 Arrivato il grande giorno, lo ricordo come se fosse oggi. Michael Jackson sul palco ha dato fuoco alla folla con 'Wanna Be Starting Somethin'. Era surreale avere l'opportunità di vederlo e ricordo anche che ho perso le mie scarpe! La folla era frenetica. È stato incredibile... uno spettacolo assolutamente geniale.
Kieran O'Mahony, Fan di Michael Jackson

--------------------------------------------------------------

Era davvero un gentiluomo che ha deliziato tutti quelli che lo conoscevano, compresi i numerosi fan con cui ha trascorso del tempo, parlando e posando per le foto.
Tutti sapevano chi era e lui era così gentile con tutti loro. Ha trovato del tempo per parlare, fare fotografie e salutarli. Abbiamo detto, "Per favore, Michael, dobbiamo andare!" ma ha continuato. Era incredibilmente educato.

 Sappiamo tutto della sua incredibile musica e carriera, ma molte persone non si rendono conto della persona veramente buona che fosse. Ho incontrato ragazzi che non erano nemmeno il 10% di famosi come lo era lui.
Ben Sulayem, pilota di rally e vicepresidente della International Automobile Federation

--------------------------------------------------------------

Artista visionario, fabbricatore di successi, mago della danza, eterno bambino ... tutto questo e molto altro ancora può definire Michael Jackson. 
Qualunque cosa facesse, Michael non sembrava mai soddisfatto di ciò che aveva da offrire agli spettatori - musica, danza, videoclip, videogiochi - e quindi contribuiva a definire la nozione di artista come figura multimediale. 

 Ad oggi, quasi cinquant'anni dopo l'inizio della sua carriera, nessuno è stato in grado di ripetere la traiettoria del Re del Pop. Quando è stato a Londra per inaugurare una sua statua di cera, Michael ha paralizzato la città circondato da circa 8000 fan.. Michael è salito sul tettuccio dell'auto per salutarli rivivendo i giorni della Beatlemania, o, Michaelmania.

SOURCE - CREDITS



Halloween con Michael: Dolcetto o Scherzetto?

William B. Van Valin II 
Estratto dal libro: 'Conversazioni private a Neverland con Michael Jackson'

 "Un anno Michael, Prince e Paris passarono a trovarci a casa il giorno di Halloween per andare a fare "dolcetto o scherzetto" insieme. Prince e Paris indossavano dei costumi in modo tale da non essere riconoscibili.

Michael, d'altro canto, indossava una cuffia chirurgica e una maschera, una maglietta da uomo ragno, uno stetoscopio intorno al collo, un copriscarpe da uomo ragno, e sembrava essere abbastanza riconoscibile come Michael Jackson con un travestimento scadente . Tuttavia, nessuno lo fermò tutta la notte per avere il suo autografo o per parlare con lui. Piuttosto credo che , in un certo senso, voleva essere ancora riconosciuto e camminare liberamente come tutti gli altri.

Dico questo perché avevo detto a Michael di fare in modo di venire dopo il tramonto con il furgone blu e di parcheggiarlo nel mio vialetto. Beh, si attenne alla parte del "dopo tramonto" , ma venne nella più grande limousine bianca che avessi mai visto. Parcheggiò nel mio vialetto, ma la limousine non ci entrava per niente cosi che il conducente ha dovuto spostarla fuori e parcheggiare sulla strada , il che in se stesso era un lavoro enorme .

Prince e Paris entrarono in casa con mia moglie e i miei figli e io sono salito nella limousine con Michael. Gli ho detto, "Dovevi portare il furgone blu." Lui rise e disse: "Oh, io pensavo che mi avessi detto di portare la limousine bianca," e rise di nuovo.
Gli ho chiesto: "Come ti aspetti di rimanere anonimo in questa cosa?".
I ragazzini stavano già bussando alle finestre cercando di vedere dentro. lui disse: "Ho un piano." Ha poi aperto le porte della limousine e ha lasciato entrare dentro tutti i bambini che volevano entrare.
A questo punto non indossava la mascherina chirurgica e il berretto con lo stetoscopio al collo, portava una giacca nera con uno stemma d'oro sulla tasca della sua camicia da uomo ragno.

Molti di loro gli chiesero se fosse Michael Jackson, al che lui rispose, "No, mi sono appena travestito come lui per Halloween." I ragazzi sembravano soddisfatti di tale risposta, e uno disse, "Wow! Questo è un grande travestimento! ".
Alcuni dei ragazzi gli chiesero della limousine e gli dissero quanto fosse bella e Michael rispose: "Volete vedere che cosa può fare?".
E senza aspettare risposta disse: "Guardate questo! Chiudete le porte! " 
Schiacciò alcuni pulsanti e lo stereo scoppiò , ne pigiò degli altri e il tutto cominciò a riempirsi di nebbia. Poi accese una luce stroboscopica e la musica divenne ancora più forte. Sembrava che ci fosse una discoteca li dentro. Ne aveva altre quattro limousine che avrebbe potuto portare, ma nessuna di loro aveva le caratteristiche di questa.

Michael ed io poi scendemmo e ci incamminammo lungo la strada sterrata che portava a casa mia per fare in modo che indossasse il suo costume. Mi ricordo che lui era eccitato come Prince e Paris per uscire a fare DOLCETTO O SCHERZETTO.
Mia moglie ha dovuto fermarlo più volte dallo schizzare fuori dalla porta mentre lei gli raddrizzava la camicia, gli fissava il colletto, e gli girava i copriscarpe in modo che non si trovassero lateralmente ai suoi piedi .

Lei lo ha aiutato a tenere al suo posto la maschera chirurgica e il berretto cercando di renderlo meno riconoscibile. Poi gli chiese : "Allora, chi sei, Michael?" - "Sono Spiderman (l'uomo ragno ) ... con un colpo di scena" , rispose mentre toccava lo stetoscopio. Andammo a fare dolcetto o scherzetto per tutta Ballard ininterrottamente ".

ORIGINAL SOURCE - CREDITS


Top40 Artisti Con Il Maggior Numero Di Premi Vinti In Carriera

Chi sono gli artisti più premiati nella storia della musica e quanti awards hanno vinto? Scopriamolo assieme

Vi siete mai domandati chi è l’artista più premiato nella storia della musica? Questa classifica è la risposta.
I dati si rifanno ai premi vinti dai cantanti nel corso della loro carriera (no postuma), e comprendono sia i riconoscimenti per meriti musicali (Grammy Awards, AMAs, Brits Awards ecc.), sia awards consegnati in riferimento ad impegni umanitari ed artistici al di fuori del campo musicale (es. moda, cinema…).


 Il re assoluto di questa speciale chart non poteva che essere Michael Jackson, che in 45 anni (compresi quelli con i Jackson 5), ha collezionato una quantità di statuette da brividi: più di 800, inclusi 13 grammofoni dorati. Segue la compianta Whitney, a quota 600. Per scoprire chi sono gli altri date un’occhiata alla top40 ..

continua a leggere....


Michael creava sogni...

Che cos'è che spinge un ragazzino di 10 anni a riunire gli amici del vicinato, e in mezzo alla strada ricrea la coreografia di Michael Jackson?

'Beat It' ... 'Beat It' ..., solo mia madre sa quanto ho messo alla prova la sua pazienza per comprare quella giacca rossa.
Divertente che forse ero uno dei pochi che non possedeva l'LP. Inoltre, che differenza faceva? La musica era lì, ovunque, bastava accendere la radio. Oggi, tuttavia, mentre ricordo quei giorni del 1983, posso capire perché alcune delle stelle della musica passano e altre sono eterne.
'Billie Jean', 'The Girl Is Mine', 'Human Nature', tra le altre canzoni che Michael ha rilasciato durante la sua carriera possono essere suonate per sempre, non stancheranno mai l'ascoltatore...

La differenza è che Michael Jackson non ha fatto musica, creava sogni. E come direbbero gli ottimisti: Il cielo è in festa. ' Gli angeli hanno fatto bene. '
Hamilton Turola - Fan

-----------------------------------------------------------
 "Ho ancora difficoltà a credere a quello che ho visto con i miei occhi. Lo spettacolare genio del pop in azione. ''
 Sottomesso a condizioni climatiche estreme (pioggia o meglio, caldo torrido come era il caso di quel 29 giugno a Parigi), vedendo quasi nulla tranne che sugli schermi giganti, Michael Jackson ha fatto il suo spettacolo al Park Stade Princes, in Francia, davanti a un pubblico stimato di 60.000 fan.

Io, odio dirlo, nonostante la mia passione per la musica di Michael Jackson, giuro che non mi avresti trovato tra una folla di persone: famiglie con i loro nonni, bambini, sedili pieghevoli ... Ma invece ero lì. Ho ancora difficoltà a credere a quello che ho visto con i miei occhi. Lo spettacolare genio del pop in azione. Talento divino che ha conquistato tutti quel giorno. ''
Claudinete Excessif - Fan

-----------------------------------------------------------
"Ero al concerto di Melbourne, in Australia, e all'epoca avevo 21 anni. Michael era ed è ancora il miglior interprete che abbia mai avuto il piacere di vedere. La sua professionalità, il rigore, il perfezionismo, il talento e il puro genio sono ancora evidenti in ogni interprete del passato e del presente.

 Siamo rimasti davvero ipnotizzati dalla sua esibizione e infatti, quando ha fatto il moonwalk di Billie Jean, siamo rimasti senza parole. Ricordo di aver urlato "Michael" così forte (eravamo in prima fila) che lui sorrise, fece un cenno e salutò. Conserverò sempre questo tesoro nella mia memoria. Lunga vita al re. '
Tania Rooney - Fan

UPDATE - CREDITS

MJ: Perché è stato punito per la sua generosità?

"Spesso ridicolizzato per le sue ambizioni e punito per la sua generosità. Qualcuno può spiegare questo? ''

Michael ha ripetutamente sottolineato nelle interviste che voleva essere ricordato non solo per il suo incredibile talento, ma anche per i suoi sforzi umanitari per guarire il mondo. Come grande filantropo, Jackson è stato inserito nel libro del Guinness World Records per il maggior numero di contributi umanitari da parte di una sola pop star (39). Ha registrato singoli come 'We Are The World' e i proventi di numerosi tour mondiali sono stati donati in beneficenza.

Purtroppo la sua instancabile dedizione non ha mai ricevuto attenzione e un apprezzamento meritato. Al contrario, Michael è stato spesso ridicolizzato per le sue ambizioni e punito per la sua generosità ...

----------------------------------------------------------

"Mettetevi nei panni di Michael, immaginate i traguardi che ha raggiunto, le onoreficenze e la ricchezza. La speranza è che uno si concentri sull'amore nel mondo, ma in che modo contribuire? Possiamo fare solo poco, secondo le risorse e la conoscenza che ognuno di noi possiede. Michael era un innocente che cercava di 'Curare il Mondo' con tutto l'amore che aveva da donare."

ORIGINAL SOURCE


Fans, Amici, Vip ... parlano di Michael

Made Moiselle Sarah - Francia, 1995

Lo incontrai a Parigi nel luglio 1995. Lo ricorderò sempre ... Come potrei dimenticarlo? Fu al Musée des Arts Forains,Parigi, dove lavorava mia madre.

Lei mi disse: "Ti passo a prendere, ho una sorpresa ..." Non avrei mai immaginato quanto fosse grande. Michael voleva acquistare parte di una collezione di vecchie giostre per Neverland. . Abbiamo passato tutto il pomeriggio a sperimentarli; c'era uno che amavo di più, dovevi pedalare per farlo funzionare . Avevo 10 anni, l'età in cui i bambini sognano, dove questo tipo di cose può accadere. Ma questa rimarrà come LA cosa che è successa ...

L'ho raccontata il giorno dopo, ma nessuno mi ha creduto. I bambini possono essere così crudeli. Ho imparato che alcune delle cose migliori della vita devi tenerle per te. Ma ehi, adesso sono una donna adulta e posso dirlo se voglio ...
Era un uomo così dolce e sarà sempre il genio con cui ho avuto la fortuna di condividere dei giri sulle giostre in un soleggiato pomeriggio a Parigi.

-------------------------------------------------------

Michael Jackson, il poeta 
"Michael, come l'antico personaggio mitico di Orfeo, è uno dei più grandi musicisti mai benedetti con il dono di fare musica. Come Orfeo, la sua arte ha il potere di elevare lo spirito umano al di sopra del mondano, attraversare i confini e rompere i tabù. 

Michael ha dominato il fisico con le sue mosse, ritmo e tempismo originali. Era in grado di ispirare, deliziare ed entusiasmare le persone con la sua voce chiara e dolce, come pacificatore ambientale e rivelando realtà e misteri della Terra. 

 Michael aveva un'anima potente e gentile e una grande empatia e sentimento per trascendenti realtà e l'ha espressa attraverso le sue canzoni su basi culturali ampie. Sono grata per tutto ciò che ci ha donato, per la sua semplice capacità di farci sentire il ritmo, il movimento e la danza. MJ ha avuto l'abilità, attraverso la sua stessa intuizione, sensibilità e crudo talento creativo, di creare un incredibile "sentimento" (di gioia tanto quanto tristezza) e influenzare la cultura. "

UPDATE - AGGIORNAMENTI


Estratto: "Michael: La vita del re del pop vista attraverso gli occhi di suo fratello .."-

by Jermaine Jackson
Uscendo dall'aeroporto a bordo di una Toyota, Michael era in piedi con il tettuccio aperto e indossava una delle sue giacche militari scarlatte ... Il suo veicolo era da qualche parte nel mezzo di un corteo di venti automobili quando Mumbai si paralizzò.
Gli ordini dati anticipatamente agli autisti erano di non fermarsi: avrebbero dovuto andare dritti in albergo il più fretta possibile.
"Aspettate! Fermi!" disse Michael al primo incrocio. Aveva visto un gruppetto di ragazzini di strada, bambini vestiti solo di stracci, che probabilmente non avevano idea di chi fosse quel visitatore. Giocavano sul ciglio della strada e si erano fermati ad ammirare a bocca aperta lo spettacolo che avevano davanti.

Michael ritornò dentro la vettura e poi uscì a salutarli. Si avvicinò con un sorriso e comunicò in un linguaggio universale: prese un bambino per le mani e cominciò a ballare. Allora, mentre tutti i dirigenti guardavano da dentro le auto, gli altri bambini iniziarono a ridere e a ballare anche loro.
Lui rimase lì per due-tre minuti, facendoli volteggiare fino allo stordimento, prima di abbracciarli tutti, baciarli sulle guance e distribuire caramelle. Poi risalì in auto. Il corteo ripartì, mentre Michael continuava a salutare con la mani.
All'incrocio successivo accadde la stessa cosa.

"Fermi!Fermi!". Mio fratello aveva avvistato altri bambini di strada, uscì di nuovo dall'auto, ballò e distribuì caramelle. Ripetè questo sali scendi a ogni incrocio lungo la strada per l'hotel. Come ricorda Viraf : " Fu il più incredibile spettacolo di umanità che io abbia mai visto".

Alla fine dei tre giorni a Mumbai, e prima di lasciare la suite dell'hotel Oberoi, Michael deturpò con garbo la stanza. Prese la penna e autografò lo specchio, le lenzuola, la brochure del servizio in camera, i cuscini, gli asciugamani e tutto l'arredamento. Poi impartì le istruzioni:"Vendete tutto e date i proventi in beneficenza, per favore". L'operazione fruttò una piccola fortuna. Viraf ricorda la dedica sul cuscino che oggi qualcuno, chissà dove, conserva come un tesoro:



“India, in tutta la mia vita ho desiderato di vedere il tuo volto. Ho incontrato te e il tuo popolo e mi sono innamorato di te. Ora il mio cuore è pieno di dolore e di disperazione perché devo andare, ma prometto che tornerò per amarti e accarezzarti di nuovo. La tua bontà mi ha sopraffatto, la tua sensibilità spirituale mi ha commosso, e i tuoi figli hanno veramente toccato il mio cuore. Loro sono il volto di Dio. Ti amo davvero e ti adoro India. Per sempre, continua ad amare, a curare ed educare i figli, il futuro brilla su di loro. Tu sei il mio amore speciale, India. Possa Dio benedirti per sempre. - Michael Jackson”.

UPDATE - AGGIORNAMENTI
SOLIDARIETA' - GENEROSITA'



Charles Thomson: Michael Jackson ai WMA a Londra del 15 Novembre 2006

Il 15 novembre del 2006 Michael Jackson ha partecipato ai World Music Awards a Londra, alla Earls Court Arena. Era la sua prima apparizione ufficiale nella capitale dopo la sua assoluzione nel giugno del 2005 e ho avuto la fortuna di essere lì.
[..]
Sembrava che tutti fossero lì per Michael Jackson. In qualsiasi momento di intervallo nella cerimonia si sentivano nell'arena cori che evocavano il suo nome.
[..]
Quando Michael Jackson è finalmente apparso per ricevere un Diamond Award per aver venduto oltre 100 milioni di album la sala è esplosa. Ho visto Paul McCartney. Ho visto Madonna. Ho visto Prince. Ho visto George Michael. Non ho mai in vita mia, né prima né dopo, nessun artista provocare la risposta che Michael Jackson ha provocato quella sera.
Ha ricevuto la più risposta più sostenuta e fragorosa che abbia mai visto.
E' rimasto in scena per diversi minuti per fare due brevi discorsi di accettazione, uno per il suo Diamond Award e uno per la presentazione di un Guinness World Record. Per tutta la durata dei suoi discorsi, ho sentito a stento una parola di quello che ha detto, nonostante il sistema audio a tutto volume. La maggior parte degli artisti ricevono un grande applauso quando salgono sul palco, poi il pubblico si calma. Michael Jackson ha provocato isteria. Urla e pianti. Non c'è stato un attimo di calma dal momento in cui è apparso su quel palco fino al momento in cui è sparito di nuovo dietro le quinte. E' stato uno spettacolo indimenticabile.

UPDATE - CREDITS
 Fans - Amici - Vip .. parlano di Michael


Michael Jackson : Solidarietà - Generosità - Amorevolezza

I don’t visit old people’s homes as much as I have the orphanages. A lot of them get Alzheimer’s and they don’t recognize. But I have a great relationship with older people. I love talking to older people and they can tell you stories about when they were kids and how the world was in those days and I love that.
There was an old Jewish man in New York a long time ago who said to me, “Always be thankful for your talent and always give to the poor people. Help other people. When I was a little boy my father said to me, ‘We are going to take these clothes and these pieces of bread and we are going to wrap them up and you run down the street and up the stairs and knock on the people’s door and place it in font of the door and run!’ I said, ‘Why did you tell us to run?’ He said ,”Because when they open the door I don’t want them to feel the shame.
They have pride. That is real charity.” I have never forgotten that (story of the old man). That’s sweet, isn’t it? And he did that as a little boy all the time.

-------------------------------------------------

Anziani e bambini sono molto simili. Sono spensierati, giocano, sono semplici e dolci. È come un sentimento spirituale.
Non visito le case per anziani quanto gli orfanotrofi. Molti di loro hanno l'Alzheimer e non riconoscono nessuno.. o non ricordano. Ma ho un ottimo rapporto con gli anziani. Mi piace parlare con le persone di una certa età perchè possono raccontare storie su quando erano bambini e com'era il mondo in quei giorni.
Molto tempo fa, a New York, conobbi un vecchio ebreo che mi disse: "Devi essere grato per il tuo talento e donare sempre ai poveri. Aiuta altre persone. Quando ero un ragazzino, mio ​​padre mi disse:'Prenderemo questi vestiti e questi pezzi di pane e li avvolgeremo per bene e usciremo per strada, poi tu andrai su e giù per le scale, busserai nelle case delle persone, lascerai queste cose davanti alla porta e andrai via di corsa! ' Chiesi: 'Perché devo correre?' e lui rispose: 'Perché quando apriranno la porta non voglio che provino vergogna. Hanno orgoglio.'

SOURCE - UPDATE


MJ'S OWN WORDS (QUOTES)



MICHAEL JACKSON: CURIOSITÀ

1984 - In uno dei party in onore a Michael Jackson per "Thriller", invece dei tipici inviti furono spediti questi guanti..


SCROLL PAGES..


Recensioni Fuori Tempo Massimo: "Thriller" - Michael Jackson

di Giovanni Colaneri 
Certamente considero Michael Jackson un genio, tuttavia non grazie alle sue canzoni. Scopriamo il genio dietro al colosso che è "Thriller", l'album più venduto nella storia della musica con più di 110 milioni di copie, non solo grazie a una progettazione abile, o una cieca applicazione di un talento naturale, bensì grazie alla perfetta coordinazione fra le idee di una pluralità di menti geniali e una visione d'insieme del contesto storico e musicale che avrebbe, da allora, contaminato tutta la musica futura. Cosa ha reso quest'album ciò che rappresenta oggi?

Sono gli anni ‘80, ci troviamo in un’epoca in cui la Disco music è in declino e l’industria musicale ha dovuto esplorare ambiti nuovi e superare vecchi limiti imposti da una mentalità tipicamente bianca o nera che divideva gli ascoltatori di tutto il mondo tra la “Black music” e la “White music”. Trigger di questo superamento fu il produttore di “Thriller” Quincy Jones, della Epic Records che poteva dirsi fiero e co-responsabile di aver traghettato la Black music dai presupposti razzisti della cultura musicale nera all’approdo nell’internazionale. Conosceva (e conosce tuttora) l’industria musicale egregiamente e quando incontrò Michael Jackson seppe riconoscere immediatamente il suo potenziale.

L’idea era quella di amalgamare la Black alla White music al punto da non renderle più riconoscibili, creando una melodia interraziale in grado di “toccare le corde” di chiunque e unificare il vasto mercato fino ad allora raramente e difficilmente coinvolto attraverso altri grandi nomi del rock e del pop. Ma come fare una cosa del genere? Era l’aprile del 1982, a Los Angeles iniziavano le registrazioni dell’album. Michael, co-produttore, poté sperimentare più a fondo le proprie conoscenze musicali, scrivendo cinque brani su nove insieme al compositore britannico Rod Temperton.
Scelsero poi quali estrarre, prendendo parte agli arrangiamenti ritmici, alle percussioni e alle procedure di missaggio.
Michael aveva il totale controllo e l’ultima parola sui risultati delle sessioni in studio, e poteva inoltre contare sul miglior ensemble e comparto tecnico possibile.

Furono i Toto a contribuire alla sezione strumentale di 'The Girl is Mine', composta da Michael assieme a Paul McCartney, nella sua casa in Scozia. Scrissero il testo, pensate un po’, guardando insieme i cartoni animati alla televisione. A Los Angeles non fu meno imponente l’aiuto in studio: l’ingegnere del suono Bruce Swieden di fatto inventò la grancassa come la conosciamo oggi, poiché per costruire assieme a Michael il suono perfetto di 'Billie Jean', le applicò una pelle forata attraverso cui inserire il microfono.
Per scegliere il basso elettrico con il suono migliore da inserire nel brano, fecero suonare la linea melodica con numerosi bassi differenti finché non individuarono il suono ideale che Swieden missò ben 91 volte prima di ottenere il risultato finale.

Van Halen si occupò del solo di 'Beat It', canzone che unì di fatto l'hard-rock con il R&B; 'Human Nature' non è altro che una canzone di Steve Porcaro, performata dai Toto sotto la direzione di Michael Jackson stesso, dal frontman definito come “un perfezionista”.

'Thriller', la titletrack, è il brano più condito di effetti sonori e il più spinto a livello commerciale, soprattutto grazie a quello che fu il primo vero e proprio video musicale con trama e coreografia.
L’idea era quella di ottenere un brano dalle connotazioni dark, horror, scaturite dall’ispirazione che Jackson prese da gialli psicologici come Psycho e i racconti di Allan Poe. In studio furono adoperate strategie curiose per ottenere esattamente ciò che la mente geniale di Michael voleva: l’ululato all’inizio della traccia non è altro che egli stesso, dopo il fallito tentativo di far ululare un alano in studio-
Il cigolio della porta è stato ottenuto posizionando dei microfoni nel bagno dello studio e i tuoni furono ottenuti inserendo una molla all’interno di una lattina, che funse come cassa armonica.

Infine, Michael fu l’innegabile ingrediente segreto ed effettiva ragione per cui 'Thriller' ebbe il successo che si meritava, che andava oltre tutti gli artifici tecnici e le grandi competenze di chi prese parte al progetto. Con quasi una carriera quindicennale alle spalle, fece affidamento a una voce inconfondibile, particolarissima, già essa praticamente l'incarnazione della perfezione canora, intermedia tra quella maschile e quella femminile. Aggiungiamo la tecnica di ballo che forma con la voce la perfetta combo per ogni tipo di performance, videoclip compresi.
Egli ha saputo rendere originale se stesso e la sua musica in una maniera che difficilmente potrà ripetersi. Il dado è tratto, la frittata è fatta, il disco viene pubblicato e tutto il mondo viene preso per le orecchie, viene coinvolto da ogni singolo dettaglio che ha costituito l’opera nella sua creazione; nessuno aveva mai sentito niente del genere.

Il mix di generi, le musiche originali che godono della perfezione tecnica e musicale, l’abilità commerciale nel convogliare la passione mondiale per la danza nell’abilità unica di un nuovo “vate”, la perfetta coerenza con i sound del periodo nonostante l’estrema originalità, il “semplice” sapere dare alla gente ciò che vuole ancor prima che lo sappia.
Tutte queste cose, messe insieme, spiegano un tale successo che, per verificarsi, non poteva trovare tasselli più adeguati, tutti nel posto giusto e al momento giusto.

FONTE

Da Michael A Justin: 10 Video e Coreografie Maschili Indimenticabili


10 artisti, 10 cantanti, e 10 ballerini! Ecco alcuni dei video coreografici al maschile più spettacolari di sempre. Sembrano lontani i tempi in cui i video musicali rappresentavano un vero e proprio cult nella cultura della black music; agli artisti venivano messi a disposizioni grossi budget, talvolta per girare dei veri e propri cortometraggi caratterizzati da coreografie che hanno fatto la storia, dando vita a quella che è la figura dell’Entertainer… dell’artista a 360°.

 Non potevamo che iniziare con il più grande entertainer di tutti i tempi, colui che ha fatto dei video musicali e delle relative coreografie una vera e propria arte fin dai tempi di ‘Thriller’, praticamente il padrino di questa categoria: 

 1- Michael Jackson – Remember The Time (1992) 

Nel ’92, Michael decise di aggiungere al suo già ricco catalogo, una nuova clip musicale che passerà alla storia, e di certo non l’ultima della sua carriera. Per il video del singolo prodotto da Teddy Riley, “Remember The Time” viene scelta una location suggestiva come l’abitazione di un faraone, interpretato per l’occasione da Eddie Murphy! Quest’ultimo, affiancato dalla sua regina (la modella Iman) è alla ricerca di intrattenimento così, in seguito al fallimento di due esibizionisti, ecco arrivare un uomo incappucciato che riesce fin da subito a sbalordire tutti i presenti in sala dopo essersi fatto divorare da un vortice di sabbia, dal quale uscirà fuori proprio lui… Michael e il suo storico costume dorato. 

 Da qui parte la musica e il ri-corteggiamento verso la bella regina facendole ricordare il loro vecchio amore come recitano le prime frasi: “Do You Remember, When We Fell In Love...” 

 Ovviamente non resta impassibile il faraone che ordina subito alle guardie di catturarlo, ma Michael riesce a seminarli tra un balletto e l’altro fino alla coreografia curata da Fatima Robinson… a dir poco fantastica, ispirata ovviamente alle movenze dell’antico Egitto. E’ senza dubbio uno dei migliori video musicali di sempre, uno dei più affascinanti...

continua...


Michael e il "Leader dei sette nani" - Michael Lee Bush

Racconta lo stilista e assistente personale Michael Lee Bush che lui e Michael hanno quasi "rovinato" la transizione da "Working Day And Night" a "Beat It" durante uno spettacolo del "Bad World Tour".

Ogni volta che c'era una situazione particolare, Michael e io avevamo delle crisi di risate incontrollabili, bastava solo uno sguardo. Quindi era una regola non scritta che non potevamo guardarci in determinati momenti.



A causa dell'oscurità sotto il palco, ho pensato che sarebbe stato utile per me avere una di quelle luci per bici che si mettono in testa in modo da poter fornire quel tanto di luce necessaria mantenendo le mani libere.

Bene, nel momento in cui Michael è uscito da sotto la gigantesca scatola nera, mi ha guardato e ha detto: "Non sapevo che il 'Leader dei Sette Nani' ora lavorasse qui." Per noi è stato più che sufficiente per perdere la concentrazione. Michael scoppiò a ridere nel suo microfono da quando fu issato in cima alla gru fino al momento che fu di nuovo sul palco.
"Non farmi mai più questo, Bush!" mi avvertì Michael, ancora ridendo in macchina e poi di nuovo in albergo. Era ovvio che perfino la perfezione poteva sopportare una piccola dose di umorismo una volta ogni tanto.

ORIGINAL SOURCE

27 giugno 1992: dalla Germania parte il tour mondiale di Michael Jackson

La prima tappa del tour mondiale del Re del Pop" Michael Jackson parte da Monaco di Baviera, con un grandioso concerto allo Stadio Olimpico.

Il Dangerous World Tour è stato il secondo tour mondiale da solista di Michael Jackson, a supporto del suo ottavo album in studio, Dangerous.

Il tour iniziò a Monaco di Baviera, in Germania, il 27 giugno 1992, davanti ad una folla di 75.000 spettatori, per poi spostarsi nel resto d'Europa facendo tappa anche in Italia a Roma il 4 luglio 1992 e a Monza il 6 e 7 luglio 1992.

I diritti della tappa tenutasi a Bucarest furono acquistati dalla rete televisiva HBO per 21 milioni di dollari, la cifra più alta mai pagata per un concerto. Il concerto ha fatto registrare gli ascolti più alti nella storia della rete, facendo ottenere a Jackson un CableACE Award. Il concerto è stato trasmesso in diretta alla radio e trasmesso in tv in 61 paesi, facendo ovunque record di ascolti.

Il concerto venne anche trasmesso in Italia in differita, anche se inizialmente doveva andare in onda in diretta, da Canale 5 a ottobre 1992. Nel 1992 MTV ha mandato in onda sei episodi sul tour europeo chiamati "Dangerous Diaries".

Tutto il guadagno del tour venne devoluto in beneficenza per aiutare le persone bisognose e per creare la Heal the World Foundation, fondazione in difesa dei diritti dei bambini.


Michael Jackson eseguì 69 concerti in 26 nazioni in Europa, Asia, Sud America e Nord America. Il tour ebbe un totale di 4 milioni di spettatori, con un incasso complessivo di 136 milioni di dollari.

Gli stadi che avrebbero dovuto ospitare i concerti del 'Dangerous World Tour' iniziarono ad essere preparati due settimane prima del giorno dello spettacolo. Erano necessari tre giorni per montare il palco e altrettanti per smontarlo. Lo staff "permanente" contava più di 160 persone, che arrivavano ad oltre 230 con i reclutamenti locali. Lo staff viaggiava su 13 pullman, 33 camion erano necessari per trasportare il palco (che misurava 80 metri di lunghezza e 30 metri di larghezza) mentre il resto veniva trasportato con 20 camion; fu inoltre necessario l'utilizzo di due Boeing 747 per trasportare l'intera attrezzatura.

Durante le prime tappe del tour in Europa, Jackson, che soffriva di aerofobia, si spostò di tappa in tappa utilizzando l'Orient Express, prenotato interamente per lui e parte del suo staff.

FONTE


Michael Jackson riceve i libri di 'Srila Prabhupada'

Nel 1999, Satya devi dasi , di Sri Sri Radha Govinda Mandira, Brooklyn, New York, ha offerto il Prasada (1) a Michael Jackson in occasione di due cene in forma privata con una personalità stimata dai seguaci dell'induismo, molto nota a New York City.
Quando al cantante è stata offerta una copia del Srila Prabhupada's Bhagavad-gita, (2) Michael ha detto di custodire già il prezioso libro.
L'ospite ha poi chiesto se la versione Bhagavad-gita di Michael, fosse così come il Srila Prabhupada. Michael ha risposto di sì.

Poi gli è stata presentata una prima edizione del libro 'Krishna Art' e Michael, dopo aver osservato le illustrazioni dell'opera d'arte. ha detto che gli piaceva molto e ha accettato il dono.

Michael è stato una delle poche persone al mondo, che ha reso omaggio a SRI SRI RADHA GOVINDA DE MAHA-Prasadom . Ha gradito il famoso Burfi (3) e altri dolci tipici Mangala-rati. Satya ha servito i raffinati piatti Prasada di alta cucina gourmet in entrambe le cene nelle due serate consecutive, dove i commensali hanno parlato di reincarnazione e karma.

Satya ha riferito che Jackson era molto gentile, cordiale e la sua voce dolce e pacata.
A quel tempo era alloggiato in una suite del lussuoso Waldorf Astoria, con la figlia Paris e il primo figlio Prince Michael, Blanket non era ancora nato. Michael Jackson si era recato a New York per ricevere il premio 'Outstanding Humanitarian Bollywood. 

 Note: 
 (1) - Prasada: "Dono divino" nell'induismo - cibo vegetariano, o qualsiasi altro elemento durante un rito religioso offerto a una divinità e quindi distribuito come simbolo della grazia divina.
 (2) - Bhagavad-gita: "Canto del Beato" è uno dei testi più importanti dell'intera umanità storica e capovolge i termini di rapporto - mostra Dio, strettamente identificato con la natura universale, e colma, così, ogni vuoto tra l'uomo e Lui. Rappresenta il sesto libro del Mahabharata uno dei più grandi poemi epici dell'India, oltre ad essere uno dei testi sacri più importanti della religione induista. (3) – Burfi: Pasticceria dolce a base di latte condensato, fatto cuocere con lo zucchero fino a quando si solidifica. Spesso è aromatizzato con frutti di bosco e spezie. Sono tipicamente tagliati in quadrato, diamante, o forme rotonde.

ORIGINAL SOURCE

FOCUS ON: Michael Jackson


Michael Jackson si è conquistato un titolo – quello di Re del Pop – che nessuno sembra in grado di portargli via. Con lui il tanto bistrattato pop è diventato una realtà in grado di cambiare la storia dei generi musicali, anche i più impensabili. E’ diventato un istinto irrefrenabile sapientemente coreografato e lanciato sul mondo per cambiarlo.


E se è importante ricordare che “Thriller” è l’album più venduto di tutti i tempi, è anche importante rammentare che quello di “Billie Jean” fu il primo video di black music ad essere trasmesso dalla bianchissima MTV – perché quel suo protagonista era semplicemente irresistibile, e generava un potente fascio di luce ovunque calpestasse, sia letteralmente che figurativamente.

Com’è noto, Michael aveva mosso i primi passi nel gruppo di famiglia: nel 1969 era l’undicenne frontman dei Jackson 5. Fiore all’occhiello della Motown anni Settanta, il quintetto cambiò il volto pop del decennio grazie a hit intramontabili come “I Want You Back,” “ ABC “o “Never Can Say Goodbye”. Ma fu in contemporanea con il passaggio alla Epic ed il cambio del nome in The Jacksons che Micheal cominciò sempre più evidentemente a brillare di luce propria.

“Destiny” fu pubblicato dai fratelli Jackson nel 1978: con le otto tracce dell’album (su tutte, vale la pena di ricordare “Blame It on the Boogie”) Michael si segnalava a livello internazionale come un autore da tenere decisamente d’occhio. L’anno successivo, infatti, avrebbe pubblicato il suo album di debutto da solista, genesi di un successo stellare che stava per cambiare il futuro del gruppo familiare. E del pop internazionale.

Sempre nel ’78 l’artista aveva recitato in “The Wiz”, musical che fornì le premesse per un incontro che si sarebbe presto rivelato storico: quello tra il giovane Michael con lo sguardo sempre più volto verso avventure soliste e l’esperienza del grande producer Quincy Jones. I due apprezzarono tanto la collaborazione in "The Wiz" da decidere di portare la loro complicità feconda al passo successivo.

“Off the Wall” fu pubblicato nel ’79 e, nonostante Jackson si fosse già cimentato in avventure “solitarie” senza i fratelli, è comunemente visto come sua prima vera prova da solista. La brillante collaborazione con Jones, la presenza di penne d’eccezione (su tutti Paul McCartney, Stevie Wonder e Rod Temperton, presenti in vesti di autori) , le performance stellari del giovane artista, fanno di “ Off the Wall” un disco che si prende di prepotenza la coccarda della perfezione, grazie ad una produzione ineccepibile, fine ed intelligente, e ad una varietà di esplorazioni che sono ancora oggi un autentico piacere per le orecchie.
“ Off the Wall “ rese Michael il primo artista ad avere ben quattro singoli (provenienti da uno stesso album) nella top ten statunitense. Tra gli altri, troviamo evergreen come l’irresistibile “Don’t Stop ’Til You Get Enough” e “Rock with You”, smooth soul in grado di flirtare con suggestioni elettroniche pop.

Nello spazio di tre anni la complicità tra Jackson e Jones si affinò tanto da risultare nell’album più venduto di tutti i tempi. “Thriller” uscì nel 1982 e cambiò per sempre il volto della cultura popolare.
Per capire quanto, basta menzionarne i singoli, perle indimenticabili che fanno ormai parte della coscienza collettiva, come fenomeno di massa e come sensazione condivisa, che si tratti della perfezione che ne distingue stesura e produzione o degli storici videoclip che li accompagnarono : “Wanna Be Startin’ Somethin’”, “The Girl Is Mine”, “Thriller”, “Beat It”, “ Billie Jean”,,”Human Nature”, “P.Y.T. (Pretty Young Thing)”. Quasi non si riesce a credere che simili classici si susseguano, uno dietro l’altro, all’interno dello stesso disco.

L’album raccoglie gli spunti più eterogenei in una sequenza di canzoni pensate per accontentare proprio tutti i gusti: mette insieme ritmo e melodia, graffi e carezze, Eddie Van Halen e Paul McCartney. Il successore di “Thriller” è un altro album dei record.

“Bad”, pubblicato nel 1987, raggiunse i trenta milioni di copie venduti grazie alla potenza di classici istantanei come “Bad”, “The Way You Make Me Feel,” “ Man in the Mirror,” “ I Just Can’t Stop Loving You” , “Smooth Crimina”l. Come accadeva con il predecessore, la sequenza di tracce offre una panoramica formidabile sullo stato della musica del tempo (e parecchio anche dei successivi): scariche di dance travolgente, pause di assoluta dolcezza, irresistibili attacchi rock. E’ l’ultimo album a poter contare sulla collaborazione di Quincy Jones, e la sua mano è avvertibile
ad ogni respiro: è in una ricerca quasi maniacale di perfezione creata in studio per essere goduta in giro per il mondo.

L’atteso nuovo capitolo della carriera di Michael Jackson si concretizzò nel 1991 con la pubblicazione dell’album “Dangerous”, prodotto insieme ad un team di navigati produttori. Su tutti spicca Teddy Riley, responsabile del respiro vivacemente giovane del disco. Fu infatti soprattutto merito suo se l’album – costellato di ospiti eccellenti – si dimostrò in grado di attirare un pubblico tutto nuovo. Riley rese possibile l’incontro tra Michael Jackson ed il genere detto “new jack swing”, da lui diffuso come vivace fusione di hip hop, pop e urban black music.
L’album arrivò a vendere trentacinque milioni di copie in tutto il mondo, producendo ben nove singoli di intramontabile successo e diventando presto uno dei dischi più venduti di tutti i tempi.
Tra i più clamorosi successi contenuti in 'Dangerous', meritano particolare menzione “Heal the Word”, “Will You Be There” e, sopratutto, “Black or White”. Oltre ad una rinnovata “fame” per influenze sonore vivaci e al passo coi tempi, l’album segnala anche una crescente attenzione verso tematiche di sensibilizzazione sociale ed umanitaria.

Dopo Dangerous, gli anni Novanta furono caratterizzati da una fortuna mutevole, fatta di scandali e controversie, ma non per questo dimentica dei fasti passati. Anzi, a metà decennio l’artista si dedicò alla rilettura e al ripensamento del suo vasto catalogo: il progetto “HIStory” rimetteva in ordine i successi più grandi insieme a cover, remix e rielaborazioni. Non mancavano gli inediti, e come sempre non potevano mancare hit elettrizzanti: il duetto con la sorella Janet “Scream”, la ballad scritta da R. Kelly “You Are Not Alone” e "They Don’t Care About Us” uscirono tutti a cavallo tra il ’95 e il ’96.

Per un nuovo album di inediti si dovette aspettare fino al 2001, quando fu pubblicato 'Invincible' – sarebbe stato l’ultimo della carriera di Jackson. Un inconsapevole canto del cigno – trascinato dal contagioso singolo “You Rock My World” – che alternava infuocati inviti al ballo a toccanti ballate, affrontando tanto tematiche universali quanto demoni personali.

La sconvolgente morte dell’artista, avvenuta il 25 giugno 2009, è stata seguita dalla pubblicazione di Michael Jackson’s “This Is I”t, colonna sonora dell’omonimo documentario che raccontava la preparazione di un atteso tour, un ritorno alle scene purtroppo mai concretizzato.
Non è mancato del materiale inedito, raccolto nei due album postumi “Michael” e “Xscape”, pubblicati rispettivamente nel 2010 e nel 2014. I brani provengono da cassetti sparsi lungo decenni, cassetti diversi in genere ed intenzione: c’è però, a legarli, il filo di un artista instancabile, capace di raccogliere istinto, vocazione e desideri dentro confezioni irripetibili, brillanti di una perfezione, di un’identità, che è semplicemente impossibile eguagliare.
Sfogliandoli ci si accorge ancora una volta della loro vastità: non sono scarti, non sono neanche semplicemente canzoni limitate alla loro durata, qualunque essa sia. Sono frammenti di una visione che ha per sempre cambiato la musica pop.

FONTE