martedì 6 novembre 2018

MJ - Nella chiarezza che libera..

"Avrebbe potuto passare il resto della sua vita proprio lì, disteso nell'autocommiserazione. Lucidare i ricordi difficili con lo zelo di chi conserva le reliquie. Fare i conti per misurare l'amore che ha offerto e l'amore ricevuto. Aggiornando ogni giorno le statistiche delle perdite e dei fallimenti vissuti. Spulciando, instancabile, la storia di ogni tradimento vissuto. Avvelenando se stesso con la sostanza tossica della colpa. Morire di fame pur avendo risorse per il banchetto, deforestando lentamente i territori boscosi dell'anima, asciugando fiumi di delizie, soffocando uccelli, negando fiori.

Avrebbe potuto passare il resto della sua vita proprio lì, disteso nell'autocommiserazione. Dove non c'era vento, dove non c'era il sole, dove tutti i momenti gioiosi morivano disidratati, dove sorgeva solo il dolore. Poteva, non perché fosse un posto piacevole, ma perché sembrava al sicuro lì.
Le insoddisfazioni organizzate, i colpevoli scelti, le scuse del giorno pronte, l'ascolto corazzato per non vedere quanto la stanchezza di tutta quella insipidezza offuscasse il percorso lasciato dalle suo orme. Stava lentamente filando il fragile tessuto di una pace a lungo desiderata.. Lì, era più facile non rischiare di spostarsi. Era più facile dimenticare che poteva fare delle scelte. Lì, era più facile da dimenticare.


Ma l'anima, sapiente e abile ricamatrice di pretesti, quando trovò una scappatoia, organizzò un modo per illuminare quel luogo. Fu allora che riuscì a vedere esattamente dove si trovava con chiarezza rivelatrice e anche sconcertante.

Molto tempo prima, non sapeva dove fosse il bagliore dei suoi occhi ma non fece nulla per riportarlo indietro. Era profondamente infelice e agiva occasionalmente come se nulla lo riguardasse.
Non aveva idea dell'ultima volta in cui aveva provato un'autentica soddisfazione e fino a quel momento non se n'era nemmeno accorto. Aveva dato così tanto potere agli altri da interferire con la sua gioia che si è svuotato fino all'esaurimento. Si allontanò così tanto dal suo cuore e dai suoi desideri da sentirsi rimpicciolito e inerte di fronte ad ogni colpo subito senza essersi protetto..
Aveva lavorato così duramente per diventare interessante per gli altri che aveva perso interesse per se stesso. Le delusioni successive provarono a dirgli che non era degno di cose che facevano la differenza, e lui ci ha creduto.

Ma nella chiarezza che libera, ricordando di poter fare delle scelte per la propria vita, alla fine ha scelto di lasciare quel posto, passo dopo passo, gentilezza dopo gentilezza... Adesso poteva contare di nuovo su se stesso. Rinnovare, gesto dopo gesto, l'impegno preso con il proprio cuore. Sentirsi responsabile della propria felicità con la fiducia di chi è consapevole di ciò che conta davvero. E con un nuovo desiderio di godere, innanzitutto, del dono dell'amore...” 
Ana Jacam
 Fan di Michael Jackson

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