domenica 11 giugno 2017

Timor Steffens: «Michael Jackson, Maestro Surreale»

È uno dei più importanti coreografi al mondo e ha lavorato per il re del pop: «Abbiamo condiviso momenti indimenticabili». A tu per tu con Timor Steffens, giudice a Dance Dance Dance.

A soli 29 anni è già uno dei più importanti coreografi al mondo: ha ballato con gli artisti più noti del panorama internazionale da Beyoncé e Whitney Houston, a Christina Aguilera e Rihanna passando per Madonna.
Stiamo parlando di Timor Steffens, nuovo giudice di Dance Dance Dance, il talent show di danza in onda il mercoledì sera su Fox Life, nonché co-fondatore del programma insieme a John De Mol. «Da sempre il pubblico ama ballare e ha molto rispetto per i ballerini, soprattutto perché si impegnano duramente. Dance Dance Dance mostra questo viaggio e le celebrità protagoniste hanno un assaggio del vero lavoro sul palco e dietro le quinte».

Nella carriera di Steffens il segno più grande l’ha lasciato indubbiamente Michael Jackson, con il quale ha avuto l’onore di ballare. Indimenticabili i momenti condivisi con il re del pop durante il suo tour 'This Is It', annullato per la sua prematura scomparsa. «Si prendeva dei rischi, e non tutte le persone sono in grado o hanno la pazienza e il cuore per farlo. Era duro con se stesso finché non raggiungeva il livello per lui perfetto», confessa Timor a LetteraDonna.

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D: Quando è nato il suo amore per il ballo?
R: Mia madre era una grande fan di Micheal Jackson e insieme guardavamo tutti i suoi concerti in tivù. Mi hanno influenzato da subito, fin da piccolo. Quando lei era felice spesso ballava: da allora ho sempre associato la danza al senso di libertà.

D: Una passione che si è trasformata in una brillante carriera.
R: Quando avevo 18 anni ho deciso che un giorno avrei danzato con i migliori. All’inizio sembrava un’idea folle perché fino a quel momento avevo ballato soltanto nei clubs e non avevo mai sostenuto delle vere competizioni. Ma poi mi sono iscritto al mio primo vero corso e il resto è arrivato con tanto impegno e sudore.
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D: È stato uno dei ballerini del tour 'This Is It' e il documentario postumo su Michael Jackson si apre con un primo piano su di lei.
R: Lavorare con lui è stata un’esperienza surreale. Abbiamo condiviso dei momenti indimenticabili. Come direttore musicale, coreografo e performer era veramente inestimabile. Era un perfezionista e non era mai soddisfatto.

D: Quale suo consiglio porta nel cuore?
R: Lascia che la musica ti guidi, senza fretta. Era molto attento a ciò che accadeva nel mondo e a come ognuno dovrebbe trattare l’altro. Secondo Michael ciascuno avrebbe dovuto essere grato per le opportunità che aveva e per le scelte di ogni giorno, perché ci sono molti bambini che non hanno queste possibilità.

D: Jackson ha rivoluzionato la musica. Secondo lei geniali si nasce o ci si diventa con lo studio e la determinazione?
R: Credo nella unione di entrambi. Ci sono alcune persone che hanno molto talento e non hanno bisogno di studiare per raggiungere determinati obbiettivi. Altre persone, invece, si impegnano molto per fare grandi cose. Io credo che MJ avesse tantissimo talento e un’etica del lavoro pazzesca.
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