Sintesi dell’intervento di Tom Mesereau il 13 febbraio 2015 su King Jordan Radio:
Di Laura Messina
La prima volta che ho incontrato Prince è stato durante il processo penale di Michael Jackson, quando lui era un bimbo piccolo. Io ero solito andare a Neverland prima che cominciasse il processo e ci andai un po’ di volte anche durante ed ebbi l’opportunità davvero unica di osservare Michael con i suoi figli: era evidente per me che i suoi bambini fossero tutta la sua vita, non c’è alcun dubbio su questo. E sebbene lui stesse cercando di proteggerli dall’orribile esperienza che stava attraversando, per me era ovvio che loro avessero la sensazione che c’era qualcosa che non andava riguardo al loro papà.
Il giorno dell’assoluzione, fui invitato a una conferenza stampa mondiale, ma decisi di non andarci perché sentivo che il mio posto era a Neverland con Michael e andai lì a casa sua, vidi i suoi figli stretti intorno a lui e lui disse loro io chi ero, perciò mi si avvicinarono e ciascuno di loro mi abbracciò, fu un giorno veramente speciale. Ho sempre avuto la fortissima convinzione, sulla base delle mie osservazioni e delle mie sensazioni riguardo a Michael, che lui fosse il miglior papà che sia mai esistito. Lui viveva per i suoi figli, voleva fossero al sicuro da ogni possibilità di pericolo, rapimento e cose del genere e ha fatto il meglio che avrebbe potuto fare. Voleva che fossero molto istruiti, si è assicurato che fossero colti, che capissero che lui aveva una collezione di libri immensa. Voleva che loro fossero istruiti su qualsiasi argomento. Li ha portati in giro per il mondo per metterli in contatto con altre culture e voleva che fossero molto accoglienti con le persone di tutte le etnie, religioni, razze e culture. Voleva che fossero comprensivi, gentili e onesti come era lui. E dei suoi figli posso dire che avessero il miglior papà del pianeta: sensibile, gentile, retto. Lui ha dato loro anche disciplina. Non avrebbe permesso che andassero fuori controllo.
Ma voleva che apprezzassero il mondo così com’è, che fossero consapevoli dei suoi pericoli e che fossero ben istruiti ed educati. Ha fatto il meglio che poteva fare date le pressioni che gravavano su di lui. Era un padre meraviglioso e io penso che quei ragazzi siano semplicemente favolosi… A Prince direi che aveva il papà più incredibile del pianeta, non solo era un dono per il mondo intero, un genio unico, uno spirito creativo che non avevamo mai visto prima e probabilmente non rivedremo mai più, ma qualcuno che con tutto ciò che aveva ricevuto dalla vita – non solo la sua creatività, ma anche economicamente parlando – piuttosto che essere egoista, voleva guarire il mondo e cambiarlo in positivo. E ha fatto davvero il meglio che poteva fare, considerando le pressioni che gravavano su di lui sin da quando era piccolo, per guarire il pianeta, per focalizzarsi sull’uguaglianza, sull’amore, sulla gentilezza, sull’onestà, voleva davvero che il mondo si concentrasse sui bambini, su quanto loro abbiano bisogno di aiuto, di amore, di attenzione, di sentire che sono importanti.
Direi a Prince: hai avuto il papà migliore del mondo, ricordati chi era, segui la sua guida e la sua ispirazione e non permettere a queste persone negative che hanno tentato di abbatterlo di influenzarti in alcun modo. Gli direi: vai avanti e vivi la sua eredità, ma non sentirti sotto pressione, sii semplicemente te stesso al meglio che puoi, proprio come ha fatto lui… Davvero non riesco a credere che fra pochi mesi saranno trascorsi 10 anni dal processo, il tempo è passato così velocemente, ma tutti noi siamo benedetti, tutti quelli che ci stanno ascoltando lo sono: siete vivi, avete la possibilità di scegliere e avete guida e ispirazione da Michael Jackson.
E io penso che i suoi figli siano i bambini più benedetti del mondo, questo è ciò che credo… (Dopo aver ascoltato un pezzo di un programma tv del 2005 con Marc Schaffel e il suo avvocato) Tutte le informazioni che tu hai appena trasmesso mi riportano a ricordi e sentimenti molto complessi. Anzitutto, mi ricorda l’assoluta guerra nella quale fummo coinvolti quando accettammo di difendere Michael Jackson nel suo processo penale. La povera anima era attaccata da ogni parte: era attaccato dai procuratori che volevano che lui morisse in prigione; era attaccato da ex collaboratori che o volevano soldi o erano veramente terrorizzati dal fatto che Tom Sneddon li chiamasse co-cospiratori. E mi ricorda semplicemente quanto tutto fosse insolito e complicato. Secondo la mia opinione, Tom Sneddon voleva così ostinatamente incastrare Michael Jackson che era disposto a forzare la legge, a forzare i fatti, a fare qualsiasi cosa pur di vincere.
Chiunque fosse stato identificato come persona intorno a lui durante quell’arco temporale, l’accusa avrebbe suggerito, in modo diretto o indiretto, che sarebbe stato indicato come co-cospiratore. L’accusa fece questo per numerose ragioni, la principale delle quali era che volevano intimidire quelli che avrebbero potuto testimoniare a suo favore. Quando si chiama qualcuno co-cospiratore, si è consapevoli che dovrà assumere un avvocato, che sarà spaventato a morte dall’eventualità di essere incriminato, che il suo avvocato gli dirà: non collaborare con la difesa, non parlare con loro, non andare a testimoniare.
Perciò, con questo si è consapevoli che si danneggerà la difesa in modo significativo sotto molteplici aspetti. E in aggiunta a questo, chiamando queste persone co-cospiratori, secondo me stavano permettendo alla famiglia Arvizo di dare testimonianza su qualsiasi cosa, Schaffel, Dieter, Cascio e chiunque fosse intorno a Michael, gli Arvizo sostenevano che avessero detto, e intimidendoli, nello stesso tempo, riguardo al venire a testimoniare in favore di Michael, visto che loro erano così terrorizzati da un’eventuale incriminazione e che gli avvocati – il cui obbligo di lealtà è solo verso il loro cliente – avrebbero detto loro: Non fatevi coinvolgere nel caso, non fatevi coinvolgere dal suo team, non fatevi coinvolgere da Mesereau e non fatevi coinvolgere da Michael Jackson.
E sì, tutto questo mi ricorda quanto fosse scandalosa e poco professionale l’accusa che stava facendo di tutto per condannare questa meravigliosa persona che era Michael Jackson. Mi ha anche ricordato l’enorme pressione che Michael Jackson ha dovuto affrontare in tutta la sua vita, riconosciuto come genio a 5 anni, ma aveva pur sempre solo 5 anni, e aveva la mente, la maturità e la visione del mondo di un bambino di 5 anni, ma poiché si sapeva che era un genio, nei week-end si esibiva nei locali per adulti, faceva le prove fino alle 3:00/4:00 del mattino per poi dormire un paio d’ore e alzarsi per andare a scuola, firmava contratti all’età di 5/6 anni, e questo mi ha ricordato le pressioni a cui era sottoposto questo piccolo genio e quest’anima gentile.
E quello che le persone volevano da lui erano i SOLDI, io non c’ero all’epoca, ma è questo che posso dedurre dal capitolo della sua vita che ho condiviso con lui, che è stato un capitolo terribile, e da quello che ho potuto intuire parlando con lui e da quello che ho studiato su di lui come persona. E mi ha ricordato che anche nel suo momento più difficile, le persone gli facevano causa, che anche nel momento più duro che si possa immaginare, le persone correvano dietro ai suoi SOLDI. E questo mi fa sentire veramente triste, mi commuove e mi fa provare compassione per il mio ex cliente e per il mio amico Michael Jackson. Lui era un artista geniale e un’anima gentile… è stato torturato, sfruttato, punito per cose che non aveva fatto, e mi sento onorato di averlo difeso e lo sarò sempre… Non si può essere più vendicati di così: essere giudicato NON COLPEVOLE per tutte le 14 incriminazioni, 10 maggiori e 4 minori incluse, da una giuria molto conservatrice in una comunità decisamente orientata a condannare gli imputati. Quello era un tribunale che aveva condannato praticamente tutti e non ha condannato Michael Jackson. Investigatori, esperti, sceriffi, poliziotti, procuratori, tutti contro questa povera anima, e sono stati completamente umiliati.
Hanno provato ogni espediente possibile, legale e non, e sono stati umiliati, ma la povera anima, Michael Jackson, non so se sia mai riuscito a riprendersi, dal canto nostro abbiamo fatto di tutto per preservare la sua reputazione e la sua salute, io ho sempre sperato che vivesse una vita lunga e potesse tornare al suo lavoro, ma in retrospettiva, credo che la pressione su di lui sia stata così forte che purtroppo in larga parte è stato quello che ha passato, questa pressione, ad accorciare la sua vita.
Pensateci: siete sotto processo per la vostra vita, siete preoccupati per i vostri figli, vi chiedete se avete una possibilità di farcela perché il mondo intero è contro di voi, siete costantemente preoccupati per i vostri figli, questa era la sua preoccupazione principale ed era per questo che mi telefonava nel cuore della notte, e nello stesso tempo vi fanno causa per ottenere dei soldi, voglio dire, che gran casino, giusto?... Essere stato il suo avvocato sarà sempre uno dei più grandi onori della mia vita. Risentire quelle cose mi fa ricordare quale battaglia sia stata, che i media erano lì a guardare qualunque cosa tu facessi, che c’erano persone che stavano cercando di approfittarsi di tutto questo, venire in tribunale apriva in qualche modo la strada a un po’ di celebrità, di fama, di denaro. Per me fu un periodo di vita isolata perché dovevo evitare tutto questo, dovevo evitare ristoranti, locali, alberghi, abbiamo fatto tutto il possibile per vendicare questo meraviglioso essere umano…
Grazie per la tua percezione dell’intera vicenda, la mia attitudine è questa: io non ho paura di confrontarmi con nessuno quando si parla di Michael Jackson, io so che quest’uomo era INNOCENTE e so che lui è stato preso come bersaglio perché era ricco, famoso e percepito come molto vulnerabile. E questo lo ha reso un bersaglio per ogni tipo di gente, sofisticati e non, ricchi e poveri, indifferentemente. Persone che appena riuscivano ad avvicinare Michael Jackson pensavano di poterne trarre profitto in un modo o nell’altro.
E la prima volta che andai a Santa Maria e incontrai i procuratori, dissi a Susan Yu: “Questi pensano di stare in capo al mondo e che non c’è modo che possano perdere questo caso, e pensano di guadagnare fama mondiale come risultato”. E guardai tutto quello che era seguito a quell’incontro con i loro occhi: persone che volevano approfittarsene, direttamente o indirettamente. Ora, questo intervistatore era un esperto nella lista dei testimoni dell’accusa.
Lui aveva lavorato per l’FBI, era stato, beh, io non c’ero, ma lui sostiene di essere stato molestato da bambino ed io ci credo, sembra sincero riguardo a questo. E penso che lui valuti qualsiasi altra cosa attraverso questa lente. Non ho problemi a confrontarmi con chi non concorda con me riguardo a Michael Jackson, io lo difenderò fino al mio ultimo respiro, so che era INNOCENTE.
Se si guarda a quell’intervista, io non l’ho riguardata ma me la ricordo, penso di essere stato molto aggressivo con Clemente, gli ho detto che ero pronto a controinterrogarlo se fosse salito sul banco dei testimoni, ero pronto a dimostrare quanto sapesse poco di Michael Jackson, ero pronto a confrontarmi con lui su quante false accuse di molestie su minore ci sono state nel corso degli anni in California, distruggendo per sempre intere famiglie a causa di accuse false.
Io sollevai queste questioni con gli esperti che loro portarono sul banco dei testimoni e le avrei sollevate anche con lui, e avrei messo sotto esame tutte le cose che lui non sapeva di Michael Jackson e tutte le cose che non sapeva dei suoi accusatori. Perciò, io non ho alcun problema a parlare con qualcuno come lui, ciascuno ha il diritto di avere la propria opinione se la mantieni con onestà e non stai cercando di guadagnarci qualcosa in particolare, rispetto il tuo diritto di avere una visione diversa, ma nello stesso tempo io posso condannarla e attaccarla il meglio che posso.
Lui è stato molto professionale con me, siamo stati in disaccordo e va bene, ma lui ha solo la sua prospettiva, non conosceva Michael, non conosce le prove così bene come pensa, è stato influenzato da Sneddon e Zonen, ha pensato di aver ragione perché ha interagito solo con loro e va bene, ma io lo attaccherò in ogni modo professionale possibile… Michael provava davvero compassione per gli Arvizo, così come per altre famiglie e altri bambini.
Frequentando Michael, ho appreso che lui ha pagato operazioni e terapie mediche per molti bambini, lui aveva una grande compassione per i bimbi con difficoltà, Michael ha pagato le operazioni per quel bambino ustionato a causa del padre, ne ha fatte tante di cose del genere e lo ha fatto senza farsi pubblicità, non cercava di ottenere fama o gloria da questo, lo faceva sinceramente dal profondo del cuore. Quando io sono stato coinvolto nel caso, ho appreso chi era Michael e chi erano i suoi accusatori e non c’è dubbio che Michael abbia aperto il suo cuore e donato la sua generosità e le sue possibilità per aiutare questa famiglia il cui figlio era malato di cancro. Ma ad un certo punto, come mi raccontò lui più volte, cominciarono semplicemente a presumere che lui fosse la loro famiglia, cominciarono a chiamarlo papà, e lui all’inizio non ci diede importanza, ma poi si spinsero un po’ troppo in là, come mi disse lui, e sembrava che loro pensassero che lui ci sarebbe stato sempre come loro famiglia cercando di essere coinvolti sempre di più nella sua vita, e lui iniziò a capire che c’era qualcosa che non andava.
Chi ha seguito il processo, può ricordare la testimonianza di Chris Tucker, l’ultimo testimone del nostro caso, del caso della difesa, che disse a Michael: “Stai attento, qui c’è qualcosa che non va” e anche Michael cominciò a pensarlo. Inizialmente, non aveva dato ascolto a Chris, voleva aiutarli perché lui era così buono, generoso e compassionevole, poi però cominciò ad avere la stessa sensazione, ma non li cacciò via, Michael questo non lo aveva mai fatto, cercò semplicemente di prendere le distanze da loro, lui non voleva ferirli, non voleva che fossero cacciati via in modo aggressivo, sperava solo che si allontanassero in qualche modo, ma loro semplicemente si arrabbiarono per questo motivo e credo che loro si siano brutalmente rivoltati contro di lui quando hanno capito che non avevano un futuro con lui, questa è la mia opinione.
Michael era un’anima gentile e non voleva mettersi a combattere con la gente e arrabbiarsi con loro, non voleva comportarsi in malo modo e per questo era percepito come una persona molto vulnerabile e la gente per questo pensava di potersi approfittare di questo ricco genio, il più famoso del mondo, che vedevano agire in modo gentile con i più svantaggiati, con i bambini, e questo ha fatto di lui un bersaglio durante tutta la sua vita e questo suo essere un bersaglio lo ha reso anche molto solo.
(Rispondendo a chi ha telefonato per dire che i 3 figli di Michael somigliano al dottor Klein)
Non l’ho mai notato, no, davvero, mai. Non conosco il rapporto tra Michael e il dottor Klein, non conosco lui e non giudico le persone senza conoscere i fatti, ma io non ero coinvolto nei rapporti di Michael con i suoi medici, la mia preoccupazione era focalizzata su ciò che riguardava il caso penale, su qualsiasi cosa potesse contribuire alla sua assoluzione.
Ma ho visto Michael con questi 3 meravigliosi bambini, ho visto il suo Amore, la sua preoccupazione, mi chiamava di notte piangendo non perché fosse preoccupato per se stesso, ma per i suoi figli, loro erano la sua preoccupazione principale. I bambini non sapevano cosa stesse succedendo, ma sapevano che il loro papà era angosciato.
Avevano il papà più meraviglioso del pianeta e questa è l’unica cosa che a me interessa. Lui li amava, loro erano i suoi figli, la sua famiglia, e questo è tutto ciò che a me interessa… (Commentando su Paris Jackson) Essere i figli di Michael Jackson non è semplice perché i media sono sempre alla disperata ricerca di una storia, di uno scandalo da trovare o da inventare, loro non vogliono pubblicare buone notizie, quello che vogliono è pubblicare cattive notizie, ok?
Le buone notizie non vendono, sono le cattive notizie a vendere, perciò loro aspettano sempre che qualcuno che è sotto ai riflettori cada, faccia un passo falso, mostri debolezza, commetta un errore, qualsiasi cosa cosicché loro possano gonfiarla. Perciò, essere i figli di Michael Jackson non può essere una cosa facile, specialmente quando sei bella, brillante e attiri la gente come sua figlia. Lei ha subito molte pressioni, anche se tutti intorno a lei hanno cercato di proteggerla, ho molta empatia nei suoi confronti, non ho notizie di lei tutti i giorni, ma so che sta abbastanza bene e so che malgrado tutte le pressioni che sta vivendo durante la sua adolescenza, diventerà una persona eccezionale, così come gli altri figli di Michael.
Durante il processo andavo a Neverland e osservavo Michael con i suoi figli, lui li teneva sempre stretti a sé, li incoraggiava costantemente, voleva che loro amassero gli animali, le persone, che amassero la letteratura, che esplorassero il mondo, ma allo stesso tempo era molto protettivo perché era consapevole di chi lui fosse. E io davvero credo che abbia fatto un lavoro egregio nel bilanciare tutte queste pressioni e nel suo essere padre e questo lo si può vedere dai suoi figli, loro sono esseri umani e possono cadere e sbagliare come tutti noi, ma penso che il loro papà sia stato magnifico e se si guarda all’atteggiamento dei suoi figli verso di lui, è chiaro che loro lo percepissero come il miglior papà immaginabile, io spero che possano superare ogni difficoltà e credo che ci riusciranno…
Chiunque abbia seguito il processo, ricorderà di quando, dopo che l’accusa presentò il suo caso e noi facemmo i controinterrogatori e poi presentammo noi il caso della difesa e loro fecero i controinterrogatori, l’accusa aveva l’opportunità di procedere con la sua confutazione e chiese al giudice se potevano mostrare ai giurati il colloquio di Gavin Arvizo con gli sceriffi di Santa Barbara.
Normalmente, una cosa del genere è del tutto sconsigliabile perché è ciò che viene chiamato “hearsay” (testimonianza indiretta che si basa solo su quello che dichiara il testimone, ndt), ma con mio grande stupore, il giudice diede loro il permesso. Io pensai che fosse stata una decisione pessima e molti media cominciarono a dire: “Il caso è finito”, “Un incubo per l’avvocato Mesereau” e bla, bla, bla… ma non lo è stato, perché nella mia arringa finale ho sfidato i giurati dicendo loro: “Guardatela molto attentamente, osservate le sue reazioni” e dopo le assoluzioni, parlai con il loro portavoce che mi disse che avevano ascoltato il mio consiglio e avevano deciso che io avevo ragione.
Perciò, mentre i media stavano cercando di promuovere il sensazionalismo, lo scandalo, non è questo quello che fanno gli avvocati, loro guardano a quelle 13 persone, i 12 giurati e il giudice, e seguono le loro percezioni in modo professionale.
La frenesia dei media era superiore a quella del processo di OJ Simpson, ma io ero concentrato su quello che accadeva in aula, ho vissuto come un eremita in quei mesi perché è quello che pensavo ci avrebbe permesso di vincere… Chiama il dottor Klein: “Voglio semplicemente ringraziare Mesereau, io sono stato con Michael Jackson per 40 anni e non ho mai incontrato una persona migliore di lui in tutta la mia vita. Dovetti andare a testimoniare in occasione delle prime accuse di molestie, quando incontrai Michael con Johnnie Cochran e Howard Weitzman, per il quale non ho assolutamente alcun rispetto. Voglio dire, quello era il caso più ridicolo al mondo, quell’uomo ha persino drogato suo figlio, e che loro abbiano fatto un accordo extragiudiziario è stato assolutamente ridicolo perché non c’era assolutamente alcuna prova che Michael avesse fatto qualunque cosa di sbagliato.
Io credevo in Michael, avevo il massimo rispetto per lui, era la persona più gentile che persone avide hanno provato ad abbattere. Lui non era un molestatore di bambini e che abbia dovuto subire quelle foto ai suoi genitali, è stata la cosa più disgustosa del mondo, per quella ridicola storia che fosse circonciso, Michael non era circonciso! Lui era davvero un meraviglioso essere umano e io voglio semplicemente ringraziarla signore per averlo difeso”. La ringrazio molto per i suoi commenti così cortesi e generosi, per il suo elogio a Michael col quale sono totalmente d’accordo. Lo apprezzo davvero…
(Rispondendo sul perché non siano state chiamate a testimoniare al processo ex fidanzate di Michael)
Noi avevamo molti testimoni in lista che avevamo programmato di chiamare e non lo abbiamo fatto perché avevo la sensazione che stessimo procedendo molto bene e che i giurati fossero pronti per deliberare, perciò ho tagliato gran parte del caso che potevamo presentare.
E quando tu chiami qualcuno a testimoniare, apri la possibilità al controinterrogatorio e con la maggior parte dei miei testimoni, l’accusa finì per fare un disastro. Io dovetti prendere decisioni difficili in ciascuna fase del processo e decisi che non avevamo bisogno di nulla del genere, stavamo annientando il caso dell’accusa e mostrando che la teoria della cospirazione era semplicemente assurda, che quelle accuse di molestie su minore erano del tutto ridicole, che quelle accuse veramente diaboliche e orrende che lui avrebbe preso un bambino colpito dal cancro al quale avrebbe somministrato alcol allo scopo di abusare di lui, sentivo che le avevamo totalmente demolite e che era tempo di far giudicare il caso dalla giuria.
Perciò, pensai che non avevamo bisogno di altro e per fortuna avevo ragione. Io ero lì per vendicarlo in ogni modo possibile, ero convinto che in prigione non sarebbe sopravvissuto, il caso era terribile e lui fino a quel momento era stato rappresentato miseramente, il precedente avvocato, Geragos, era stato disastroso, la mia opinione è che fosse il suo show personale, come se non riguardasse Michael, perciò quando subentrai cambiai tutto il possibile, concentrandomi sul rapporto di Michael con la comunità di Santa Maria e con i suoi bambini, perché a mio parere lui lì era molto apprezzato, e ho fatto il meglio che ho potuto…
(Dopo aver ascoltato un video di LunaJo su Robson e Safechuck)
Come ho già detto, LunaJo è assolutamente fantastica per la sua dedizione all’eredità di Michael Jackson, sembra che abbia un totale controllo su questa documentazione, che lei sa usare benissimo per estrapolare quello che occorre per capire e rispettare Michael Jackson.
Riguardo a Robson, io lo chiamai come mio primo testimone del caso della difesa.
Io credo che il 99.9% dei difensori penali d’America avrebbero deciso di non presentare il proprio caso, perché tutti dicevano “è un caso impossibile da vincere, non ce la può fare” e penso che molti difensori penali, dopo aver condotto dei controinterrogatori efficaci come avevo fatto io, si sarebbero fermati, ma io pensai che avremmo avuto una hung jury (giuria che non riesce a raggiungere un verdetto, ndt) e pensai cosa avrebbe voluto dire questo per Michael Jackson.
Avrebbe voluto dire un secondo processo, probabilmente il giudice avrebbe cambiato alcune sue decisioni che avevano finito per essere positive per noi. Anche se la mia sensazione è che lui fosse pro-accusa, stava cercando di essere equilibrato e imparziale a modo suo e ha trattato molto bene me e tutto il mio team, perciò io rispetto il giudice Melville, ma fondamentalmente lui era pro-accusa in realtà.
Generalmente parlando, è decisamente vero che i giudici abbiano un’attitudine pro-accusa, alcuni giudici sono più equilibrati e imparziali di altri, ma si ricordi che a volte i giudici hanno bisogno di supporto politico perché devono essere eletti e investiti di cariche, e questo succede anche in California, perciò c’è una componente politica che influisce su quello che un giudice deve fare per sopravvivere…
Credo che tutti coloro che supportavano Michael Jackson abbiano pensato che Robson fosse un testimone potente, perciò io ero scioccato quando ho letto della causa civile e la mia prima reazione è stata: “Vuole soldi e sa che l’Estate è vulnerabile perché l’Estate è gestita da Branca e Weitzman che lui crede, così come credono i suoi avvocati, che non proveranno mai ad affrontare un processo in difesa del loro cliente.
Howard Weitzman è colui che firmò l’accordo extragiudiziario nel caso delle prime accuse di Jordan Chandler, fu lui a comparire nella conferenza stampa per annunciare l’accordo, il suo ex studio legale concluse l’accordo con Jason Francia. So che Weitzman è andato in televisione a dire che lui era contro l’accordo, ma io non ci ho creduto nemmeno per un secondo, ho pranzato con Randy Jackson il mese scorso e lui mi ha detto che Johnnie Cochran voleva portare il caso a processo, ma Weitzman voleva un accordo e se si legge il capitolo del libro di Sullivan sul caso Chandler, lui riferisce che fu Weitzman a volerlo chiudere con un accordo. Perciò, quando Weitzman ha dichiarato che lui era contro l’accordo, io non ci ho creduto neanche per un momento.
Lui riferisce anche che Branca, sebbene non stesse rappresentando Michael nel caso perché lui non è un civilista, riteneva che Michael non potesse affrontare un processo. Ma quello che voglio dire è che quando Robson e Safechuck hanno depositato le loro accuse, vedendo che dall’altra parte ci sono Branca e Weitzman, lo hanno fatto con l’acquolina in bocca perché sanno che i due non hanno mai provato ad andare a processo.
Io non sto rappresentando l’Estate e non sto parlando per loro, non conosco le loro strategie nel caso e non ne faccio parte, ma Pearl Junior, che sta seguendo il caso, sta andando in tribunale e sta controllando le carte depositate e ha parlato con il cancelliere, recentemente si è presentata e mi ha riferito che non ci sono file in corrispondenza con il numero di quel caso. E io le ho detto: se questo è vero, è possibile che abbiano concluso con un accordo.
SE hanno fatto un accordo, questa è SOLO UNA SPECULAZIONE DA PARTE MIA – se lo hanno fatto, l’Estate ha speso milioni di dollari per Robson e Safechuck. Il loro avvocato, Gradstein, è un eccellente avvocato di esperienza e da quello che so sta rappresentando anche Quincy Jones contro l’Estate. E lui sta agendo strategicamente come Larry Feldman nel ’93, che periodicamente faceva pubblicare dalla stampa disgustose affermazioni su Michael Jackson.
E in quel caso, Weitzman ha chiuso un accordo per un’ingente somma di denaro riportata intorno ai 20 milioni di dollari. Se si vuole combattere questo caso, le ultime persone che si vorrebbe avere dalla propria parte sono quelle che ci sono: Branca e Weitzman. Per via del loro passato. Se vuoi veramente mandare il messaggio che combatterai questa causa fino alla fine, hai bisogno di altri avvocati che non sono noti per aver chiuso degli accordi, e non è questo il caso.
Perciò, quando Pearl Jr mi ha riferito che non riusciva a rintracciare i documenti, io le ho detto che questo a me suggeriva che erano stati pagati dei soldi in via confidenziale, risolvendo il caso in modo riservato e sotto sigillo, e questo è esattamente quello che avevo predetto. Se il giudice non ha congedato il caso in un modo che è credibile, penso che allora loro in sordina abbiano pagato una grossa somma di denaro. Ma è pura speculazione da parte mia…
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