domenica 22 marzo 2015

Jonathan Morrish: "Ho avuto l'onore di lavorare con lui"


“Sono stato incredibilmente fortunato e privilegiato nel lavorare con Michael; beh, in realtà con i Jackson quando si unirono alla CBS dalla Motown nel 1976 e di essere rimasto legato alla sua carriera fino al suo ultimo album, Invincible nel 2001.

Semplicemente, Michael Jackson è stato il più grande cantante e ballerino di tutti i tempi e la sua morte non è solo una perdita immensa e tragica, ma preannuncia purtroppo la fine di un'era. Michael ha cambiato il modo di fare musica e l'industria musicale. I suoi video hanno innalzato le barriere verso nuovi standard e i suoi tour mondiali hanno portato la scena musicale a livelli senza precedenti di eccellenza artistica e tecnica. Si lascia alle spalle un'eredità che verrà ascoltata dalle generazioni future.

Il successo del gruppo, e il suo stesso successo da solista, che è decollato con 'Off The Wall nel 1979', ha fatto sì che venisse in Inghilterra, un paese che ha veramente amato molto in quel periodo.
Come bambino prodigio prima, che è probabilmente il fardello più difficile da sopportare, e come uomo dopo, era uno la cui fiducia dovevi guadagnartela legittimamente. Capiva le dinamiche del mondo dello spettacolo, - la disciplina, la necessità di perfezione, la cura per i dettagli – e si aspettava, giustamente, la stessa cosa dalle persone che lavoravano con lui.

Ma poteva anche essere maliziosamente divertente. Una volta in Germania, poco prima di uno show televisivo, ha insistito che rimanessi dietro al cameraman in modo che, se si fosse distratto, mi avrebbe chiamato per sostituirlo. Inutile dire che dopo pochi minuti mi fece cenno e andai doverosamente a prendere il mio posto (era una diretta TV davanti a 30 milioni di spettatori) mentre lui se ne andò! Non mi è dispiaciuto Penso che sia stato il suo modo di divertirsi e di impostare delle sfide.

Aveva una mente affascinante e nei nostri viaggi in tutto il mondo, mentre si esibiva nelle varie città, si assicurava di poter visitare le gallerie d'arte e i luoghi più interessanti. Sì, gli piaceva lo shopping e, naturalmente, i negozi chiudevano per lui, data l'impossibilità per l'uomo più famoso del mondo di fare acquisti nei normali orari di apertura. Ma lo faceva diventare divertente per tutti quelli intorno a lui.. ed era incredibilmente generoso.
Come lo era come artista, dando tutto se stesso sul palco per i suoi fan che avevano pagato per vederlo. Dare quello che a loro piaceva e volevano da lui e farlo con stile, passione, energia e con le migliori condizioni tecniche ".
I miei pensieri sono con la sua famiglia.

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