giovedì 3 aprile 2014

Fratelli in Armi - Brothers In Arms by Syl Mortilla

Centinaia di persone, compresi ammiratori, media e semplici curiosi, sono raccolti all’esterno di un edificio. Cantano il nome di un uomo, cantano per lui, organizzano veglie.
L'uomo all'interno dell'edificio sta soffrendo.

Gli ultimi giorni di Nelson Mandela sono un “circo” familiare per quelli di noi che, purtroppo, hanno avuto a che fare con la meccanica di una stampa parassita, con la loro orgia di audacia e menzogna e con le loro previsioni sbavanti della morte corporale di un uomo. Per dirla come Ndileka Mandela, nipote del grande uomo: “Loro vogliono solo un pezzo di carne. In assenza di fatti, speculano”.
Per fortuna, non tutti i confronti tra Nelson Mandela e Michael Jackson sono così dolorosi.

Le persone descrivono il cambiamento d’atmosfera che si verificava, quando Michael Jackson o Nelson Mandela entravano in una stanza, come se fossero in grado di trasformare osmoticamente l’aria che avevano graziato. Le foto degli incontri tra Michael Jackson e Nelson Mandela raffigurano due eroi in buona fede in un abbraccio entusiasta: Fratelli in armi.
Immaginate l’energia in quella stanza.
Forse l'esempio più eloquente del legame tra i due colossi, però, è dalla citazione del Presidente Mandela, " Quando ti trovi dietro le sbarre senza speranza di essere liberato, devi cercare assolutamente qualcosa che ti dia la forza. Io ho trovato questa forza in Michael Jackson ". Michael ha ricambiato questo amore durante il processo del 2005, con le parole, "La storia di Mandela mi sta dando molta forza".

I passi culturali colossali di questi uomini hanno colmato le lacune tra differenze religiose e politiche, erano come fiaccole per l’umanità: il loro combustibile fatto di umiltà ha illuminato l’oscurità della gelosia; una gelosia manifesta nel loro essere diffamati a livello mondiale come malfattori. Erano solamente esseri umani civili – la cima dell’evoluzione, forse comprovanti meglio di ogni altra cosa, un eventuale progresso spirituale per l'umanità. Ci hanno invitato a celebrare l'estasi della diversità; hanno fatto loro il manifesto della poetica di Goethe “ I colori sono la sofferenza della luce e della gioia”.

C’è sempre stata tanta ironia verso il cambiamento del colore della pelle di Michael Jackson. Gli interventi di chirurgia di Michael hanno suscitato una ridefinizione personale piuttosto che etnica, era diventato traslucido anziché bianco: una trasparenza che trascende le barriere imposte dall'identità razziale. Michael Jackson ha fatto più di chiunque altro nella storia per le relazioni razziali. Beh, lui e Mandela. 

C’è un’amarezza storica nel fatto che questi due uomini sono morti così vicino l’uno dall’altro. I segni del loro tempo. Le commemorazioni, ogni anno, saranno disperatamente tristi; le cupe celebrazioni della vita dell’intrattenitore umanitario si mescoleranno, con un’ondata emotiva, a quelle del politico umanitario – due uomini che erano fermi nelle loro percezioni quanto nelle loro convinzioni idealistiche di pace, di fronte alle violente avversità. Ma ammanettato con questo dolore, ci deve essere la consapevolezza che su queste due date ogni anno, la nostra massa collettiva di comprensione reciproca si evolverà e si moltiplicherà in modo esponenziale. Anche se il caso di Trayvon Martin(*) di quest’anno ci ricorda che resta ancora molto lavoro da fare. e anzi, nella stessa Sud Africa, le buffonate di Zuma suggeriscono che un ritorno alla corruzione di ieri potrebbe essere imminente , che spreco di 30 anni di vita per un grande uomo, se dovesse accadere!
(*) (N.d.t Trayvon Martin era un ragazzino nero di 17 anni ucciso con un colpo di pistola dal poliziotto George Zimmerman solo perché "aveva un atteggiamento sospetto". Zimmerman è stato assolto grazie a una legge folle e al pregiudizio di una nazione)

Le filosofie di Nelson Mandela e di Michael Jackson possono essere i nostri antidoti al cinismo globale. Ci hanno insegnato che non c’è arma più forte e robusta dell’amore ma che vale sempre la pena lottare per una buona causa.
Ci hanno insegnato ad essere tutti fratelli in armi. 
Traduzione Emanuela Arezzi

FRATELLI IN ARMI di Syl Mortilla

English:
Brothers In Arms

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