Katharine Hepburn : Indovina chi viene a cena ? Michael Jackson a cena a casa della Hepburn (luglio 1984)
*** Tratto dalla biografia di Katherine Hepburn del 2003
Un pomeriggio di fine luglio del 1984, Kate ed io eravamo nel giardino a Fenwick, togliendo le erbacce da una delle aiuole, quando arrivò Phyllis correndo fuori da casa. Aveva appena ricevuto una chiamata da "Mr. Jackson" e diceva che avrebbe chiamato di nuovo tra cinque minuti.
"Devo rientrare per approfondire quella telefonata", disse Kate, "tu continua a diserbare".
Tornò pochi minuti dopo, e in piedi, sopra di me, disse: "Indovina chi viene a cena".
Non ho fatto due più due, prima che dicesse, "Michael".
Kate aveva incontrato Michael Jackson nell'estate del 1979, quando lei girò “On Golden Pond on Squam Lake” (Sul lago dorato) nel New Hampshire.
Jane Fonda, la quale, disse Kate "voleva fare il film con suo padre e risolvere i problemi della sua vita con lui", aveva invitato la pop star nella sede di New England, poi praticamente scomparve quando lui arrivò. Rammaricata per lui, dopo aver percorso tutta quella strada solo per essere abbandonato nel bosco, Kate diventò sua amica.
"Mi ha affascinato", disse "E’ una creatura assolutamente straordinaria. Ha lavorato per tutta la sua vita, una professione piacevole, da quando aveva tre anni, e non ha mai vissuto un solo momento, intendo un momento, nel mondo reale. Lui non sa fare niente, ma scrive le sue canzoni ed emoziona il pubblico. Lui è questa strana creatura artistica, che vive in una bolla, sfiorato dalle cose del mondo esterno."
Kate era stata molto severa con Michael una mattina nel New Hampshire, quando scoprì che non aveva fatto il suo letto, poi rimase stupefatta nell'apprendere che non sapeva come fare.
"Lui non aveva mai fatto un letto in vita sua!", esclamò “è ET!".
Nel corso degli anni, Kate e Michael coltivarono un’amicizia. Lei lo invitò a cena quando era a New York City, e lui ricambiò con i biglietti per i suoi concerti. Lei si presentò ad uno dei suoi spettacoli al Madison Square Garden (con Phyllis a rimorchio) e molte foto delle due star insieme, quella notte andarono a ruba. Francamente, una bella foto era stata l'occasione per entrambi. A Kate in realtà non interessava molto la musica, ma lei pensava che fosse un magistrale showman, "un grande ballerino", disse, "con un bel sedere".
Ahimè, Katharine Hepburn e Michael Jackson non ebbero molto di cui parlare. Quindi, non avevo ricevuto l'invito a cena per la settimana successiva. Kate disse: "Non credo di potercela fare da sola". Con Michael Jackson al culmine della sua fama, i biglietti per il suo imminente "Victory Tour", gli spettacoli al Madison Square Garden, erano venduti al mercato nero a 700 dollari a testa, e con "la Michael mania" nell'aria, non avrebbe avuto alcuna difficoltà a racimolare ospiti per una cena privata.
Kate chiamò Irene Selznick (produttrice teatrale e amica della Hepburn, ndt) quella settimana, apparentemente per avere il nome di un medico, ma in realtà per sganciare quel suo ospite per quella cena imminente. Ospite gratuita, Irene mi chiese con un pò di curiosità, chi doveva essere alla cena, e lei insistette perché io ricordassi ogni dettaglio. Kate invitò sua nipote Katharine Houghton, che aveva fatto amicizia con Michael, e inoltre Cynthia McFadden (corrispondente della ABC News e amica della Hepburn, ndt).
Avevamo detto a tutti di tenere segreto l'evento.
Mentre si avvicinava la sera, a Kate venne in mente che forse Michael aveva qualcosa di personale da discutere con lei. E così disse a me e a Cynthia, che eravamo state invitate per un drink ... e se lei ci faceva un segno di andarcene mentre la cena veniva servita, come disse, noi "avremmo dovuto filarcela". Sta bene.
Eravamo tutti ai nostri posti nel salotto al 244 di East Forty nella nona strada, pochi minuti prima delle sei di quella sera, Kate nella sua poltrona, gli altri seduti in giro nella stanza, mentre io mi occupavo del fuoco. (Sì, anche nelle calde notti estive era necessario un fuoco, per compensare l'aria condizionata, con la quale Kate ci dava dentro). Nessuno era più emozionata di Norah, che era stata in ansia per giorni. Siccome avrebbero potuto esserci fino a sei di noi per la cena, era stato deciso che avremmo mangiato nella sala da pranzo al piano di sotto, un avvenimento raro. Mentre portava il vassoio di whisky e bicchieri, (Norah) era visibilmente nervosa.
"Norah, devi calmarti", disse Kate. "Abbiamo già avuto ospiti a cena"."Ma signorina Hepburn", protestò, "questo è Michael Jackson. E'la più grande staar ... voglio dire, la seconda star più grande al mondo!" Poco dopo suonò il campanello, e Norah corse giù ad aprire la porta. "Ora, non fartela addosso!" Kate chiamò Michael. Norah ascoltava a stento. In un attimo il nostro ospite era salito su per le scale.
Indossava occhiali da sole e una uniforme blu satinata rivestita da passamaneria d'oro. Sul palco, sarebbe stato probabilmente abbagliante. Da vicino sembrava fragile e sgargiante, come qualcosa che il professor Harold Hill (personaggio del musical “The music Man”, truffatore che vendeva strumenti e uniformi, ndt) avrebbe potuto vendere ad alcuni ragazzi dell'Iowa insieme ad alcuni tromboni di latta. Kate tenne al nostro la mano, si scusò per non essere in piedi a causa del suo male al piede, e lui si chinò per baciarla sulla guancia.
Erano felici di vedersi. Kate lo presentò a tutti noi, e Michael trovò un posto sul divano, subito alla destra di Kate.
Trovai difficoltà a togliergli gli occhi di dosso, non perché fosse una star, ma perché sembrava così insolito. Il suo corpo era ancora più esile rispetto a quello che suggerivano le immagini, la sua pelle era tesa e aveva una bellissima sfumatura bruna; il suo naso, con il suo piccolo dorso, assomigliava poco a qualsiasi altro naso che avessi mai visto. A venticinque anni, aveva il comportamento estremamente educato di un ragazzo di dieci anni. Parlava con una voce lieve, piena di dolcezza e di stupore.
"E' troppo luminoso qui dentro?" chiese Kate al suo ospite. Michael rispose “no”.
"Bene, allora Michael è davvero necessario che tu tolga gli occhiali da sole, in modo che io possa vedere i tuoi occhi. Se non lo fai, allora io non ho idea di dove tu stia guardando."
Lui obbedì a malincuore.
"Penso che porti fin troppo gli occhiali da sole", continuò,"non può fare molto bene ai tuoi occhi, e gli abiti stravaganti che indossi, è certo che se vai da qualche parte non sei riconosciuto. Lasciaci quindi vedere i tuoi occhi. Sono la finestra della tua anima."
Dopo un momento di silenzio, chiesi a Michael se potevo preparare qualche cosa da bere. Kate si intromise dicendo che Michael non beveva alcolici e chiese cosa volesse.
"Succo di frutta, soda, acqua gassata, acqua naturale, tè," ?
Non voleva nulla.
"Sei sicuro?" chiese Kate, quindi riepilogò velocemente di nuovo l'intero menu.
"Niente, grazie”, disse con dolcezza, poi ripiombò nel silenzio. Avendo avuto nel suo bicchiere succo di pompelmo, Kate me lo riconsegnò da riempire con scotch e soda, lanciandomi uno sguardo che suggeriva che quella sarebbe stata una serata travagliata.
Nei pochi minuti successivi, ognuno a turno cercava di mandare avanti la conversazione, ma il meglio che i nostri ospiti potevano provocare, erano risposte monosillabiche a domande di circostanza.
Pensando che potevamo apparigli come l'inquisizione, Cynthia, Kathy ed io, scivolammo verso una nostra conversazione privata. Ma riuscivamo a sentire per caso che era un momento difficile per Kate, lasciata sola a chiacchierare con lui. Ci eravamo tirate indietro dalla loro conversazione, quando Michael sollevò il nome di Charlie Chaplin. Kate disse che lo conosceva un pò e che aveva giocato con lui a tennis, ma che Michael avrebbe dovuto parlare con Phyllis.
Constance Collier (attrice teatrale e cinematografica, grande amica della Hepburn, ndt) era stata una grande amica di Chaplin, spiegò, e Phyllis aveva passato molto tempo con lui. "Sì, è vero", dichiarò Phyllis,"era molto divertente."
E lo era. La conversazione ebbe una battuta d'arresto. "La ringrazio molto, Miss Phyllis, per averci illuminato con quelle affascinanti osservazioni", disse Kate.
Chiesi a Michael se gli piacevano i film, e si accese su quell'argomento. “Oh sì, mi assicurò”. Trascorreva la maggior parte dei suoi pomeriggi e notti, guardando vecchi film. Disse che Katharine Hepburn era la sua attrice preferita, "anche la mia" risposi.
"E quali sono i tuoi film preferiti di Kate ?" Si rivolse a me con un sorriso dolcissimo; e, con quegli occhi raggianti, che sembravano pesantemente truccati, dritti nei miei, disse, "non sono sicuro".
Gli dissi che il mio preferito era "The Philadelphia Story" (Scandalo a Filadelfia).
Disse che non aveva sentito parlare di quello.
"Che dire di "Holiday" (Incantesimo) oppure "Bringing Up Baby" (Susanna) vecchie commedie che pensavo interessassero un fanatico dei film. Non riconobbe entrambi i titoli.
Provando all'estremo opposto, chiesi se avesse visto "Long Day's Journey" (Il lungo viaggio verso la notte) oppure "The Lion in Winter" (Il leone d'inverno). No, non le conosceva.
"African Queen"? (La regina d'Africa). "È quello in Africa?" chiese. “Mai visto”.
"On Golden Pond," (Sul lago dorato) dissi con certezza, dopo tutto, è come si incontrarono. “Mai visto”.
Ah, finalmente avevo capito, gli piaceva il vecchio, la donna bianca liberale di "Guess Who's Coming to Dinner" (Indovina chi viene a cena). “No, mai visto”.
"Beh, Michael, ci deve essere qualche film di Katharine Hepburn che hai visto!"
"Quello con Spencer Tracy," intervenne.
"Adam's Rib?" (La costola di Adamo). “No”
Pensando agli sport, dico, "Pat and Mike?" (Lui e Lei). “No”
"Woman of the Year?" (La donna del giorno)
"Desk Set?" (La segretaria quasi privata).
"No, quello in cui Spencer Tracy interpreta un pescatore, e salva il bambino ..."
"Captain Courageous?" (Capitani coraggiosi) chiese Kate incredula.
“Sì”, disse Michael. "Era molto rigido, ma era dolce con il bambino".
Kate, con uno sguardo da pazza che non vedevo dall'ultima scena di "Long Day's Journey", reggeva il suo bicchiere vuoto.
Cynthia venne in soccorso chiedendo informazioni sul famoso zoo di Michael, domandandogli quali animali avesse. Alla fine, si sentì a casa. Con grande entusiasmo, parlò del suo ranch con il suo lama, la scimmia e il sua boa constrictor, Muscles.
"Ora, Michael," disse Kate, "mi sono sempre piaciuti gli animali, ma onestamente, cosa ci fai con un boa constrictor?"
Eccitato descrisse il suo terrario enorme, dietro una tenda, in cui viveva Muscles, e come di frequente, lui e ospiti speciali potevano sedersi davanti alla grande vetrata, e aperta la tenda, guardare mentre un piccolo roditore veniva messo nella dimora del serpente. Questo era lo svago della serata, guardare la cattura del serpente, il soffocamento e il divoramento dell'animale. Eravamo rimasti tutti seduti, senza parole.
Kate sollevò il suo bicchiere e, con voce strozzata, gridò, "inconcepibile".
C'era un pò di agitazione al pianterreno, che fu chiarita quando Norah venne muovendosi freneticamente con un vassoio di antipasti, nessuno dei quali Michael mangiò, e un appunto per Miss Hepburn, che lesse sul posto. "Incredibile", disse Kate.
La missiva veniva dalla casa di Stephen Sondheim (in passato di Max Perkins) dalla porta accanto. (Stephen Sondheim compositore e commediografo americano, ndt)
"Che faccia tosta!"
"Non pensavo che lei e il signor Sondheim vi parlaste," disse T , sapendo che l'unica vera comunicazione tra i vicini accadeva in occasionali notti quando lui suonava il pianoforte troppo forte e troppo tardi, "intrattenendo i suoi corteggiatori", diceva Kate, e lei doveva andare fuori in camicia da notte e battere alle sue finestre sul retro.
"No", disse "Questa proviene dal suo ospite, il signor Stoppard ".
Il drammaturgo Tom Stoppard aveva buttato giù un appunto dicendo che aveva i figli piccoli a casa in Inghilterra e che aveva sentito dire che Michael Jackson stava cenando nella casa accanto e che se non avesse fatto tutto il possibile per ottenere un autografo per loro, non se lo sarebbe mai perdonato.
"Fuori discussione" sbraitò Kate. Siccome tutti noi avevamo giurato di mantenere il segreto, chiesi a Kate come Sondheim avesse avuto sentore della cena. "Norah," disse lei, senza pensarci. "Lei (Sondheim era gay, ndt) e Louis (il domestico di Sondheim) sanno tutto di tutti sul'isolato". Poi le venne in mente che forse era stata rigida.
"Naturalmente, non è davvero una mia decisione. Michael, ti sentiresti di firmare autografi?" Kate spiegò che Stoppard era un grande drammaturgo.
"Mi piace fare le cose per i bambini", disse lui, "firmerò qualcosa per loro". Kate delegò Kathy e me di andare da Sondheim e comunicare che Stoppard avrebbe avuto una breve udienza con Michael Jackson.
Siamo stati gentilmente ricevuti da Sondheim, che sembrava stimolato dal corso degli eventi, contemporaneamente il suo ospite ci lasciò per andare da Kate. Stoppard era stato calorosamente riconoscente con la padrona di casa e con il suo ospite speciale che firmò alcuni pezzi di carta. Prima che Stoppard se ne andasse, notai che Michael indossava di nuovo gli occhiali da sole. Tutta quella baraonda divertì veramente Kate, malgrado la sua agitazione.
Fu servita la cena. Scendemmo tutti nella sala da pranzo, dove ci eravamo seduti al grande tavolo rotondo, che normalmente serviva come scrivania alla segretaria della Hepburn e di solito era coperta da corrispondenza e da una macchina da scrivere “IBM Selectric”. Dato che Michael non mangiava carne, Norah aveva preparato un pasto vegetariano, partendo con scodelle di zuppa di barbabietola fredda.
Circolava un piatto di pane portoghese tostato, quindi del burro montato da spalmare. Quando il burro arrivò a Michael, intinse il cucchiaio nella zuppa, per poi gocciolarne un grande fiocco bianco nella sua zuppa, che poi iniziò a mangiare.
Kate vide cosa stava succedendo e si scusò, dicendo che era colpa sua, che lui aveva scambiato il burro per crema acida. Lei chiamò Norah per dare a Michael una scodella di zuppa fresca. No, insistette Michael, avrebbe mangiato quella. Kate disse assolutamente di no, che con tutto quel burro avrebbe avuto un sapore terribile. Ma Michael insisteva finendo l’intera scodella, densa da tutto quel burro.
Il resto della cena, composta da molte verdure meravigliosamente preparate, da patate, e da maccheroni e formaggio in casseruola, risultò senza incidenti, né con ulteriori conversazioni. Kate fu stupita quando Michael, che mangiò ancora un pò di verdure, non sapeva che il "broccolo bianco" che era sul suo piatto era qualcosa che si chiamava cavolfiore.
Prima che i piatti fossero sgombrati, Kate suggerì a tutti noi di spostarsi nuovamente al piano superiore.
Era poco dopo le otto. Appena sfilammo per le scale strette, con Kate e Michael fanalino di coda, sentì (Michael) chiederle se poteva parlarle in privato. Cynthia, Kathy ed io ritornammo nel salotto posteriore, mentre Kate e Michael entrarono nella stanza di fronte al soggiorno che si affacciava con le finestre sulla nona strada, le loro teste chinate in una conversazione seria.
Ogni tanto si sentiva Kate dire, a voce bassa ma ferma, "Assolutamente no. Mi dispiace, Michael, ma assolutamente no".
In pochi minuti, ci avevano raggiunti, ma Michael non si sedette. Ci salutò, e tutti noi lo seguimmo fino alla porta d'ingresso, dove un autista/guardia del corpo lo stava aspettando. Accompagnò Michael dalla porta ad un veicolo in attesa, un camion per le riparazioni della televisione, senza finestrini posteriori. Partirono in fretta e furia nella notte.
Kate chiuse la porta e guardando tutti noi riuniti, urlò: "Whisky! Norah, porta il whisky!"
Ci versammo al piano superiore un cicchetto, e Cynthia chiese cosa fosse successo in salotto.
Kate spiegò che Michael voleva una fotografia di loro due. Kate rispose che gli avrebbe mandato una sua foto. No, disse Michael, lui voleva una foto insieme, e che aveva un fotografo con lui, che era stato seduto tutta la notte a bordo del camion della riparazione tv.
"Assolutamente no", aveva detto Kate. Quella doveva essere una cena privata tra amici, non una tappa delle sue visite pubblicitarie. Pensò che Michael avesse capito, fino a che non le chiese: "conosci Greta Garbo?"
Kate rispose che conosceva la Garbo, ma che non si vedevano da anni. "Oh," chiese, "pensi che potresti presentarmi a lei?". "Assolutamente no, Michael ..."
Traduzione di Niki64.mjj MJFSORIGINAL SOURCE - LINK MJGW FORUM
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