Lori Goldstein, stilista di Vanity Fair parla di come è nata l'idea della camicia bianca aperta di Michael in quella rivista, ecco un piccolo estratto dal suo libro "Lo stile è un istinto."
Un giorno, il mio agente mi ha chiamato e mi ha detto che dovevo essere la stilista di Michael Jackson sul set di Annie Leibovitz.
Ero fuori di me - e questo è un privilegio per qualsiasi stilista nel mondo. Michael era, e probabilmente sempre sarà la più grande pop star della storia della musica. La sua immagine è profondamente radicata nelle menti delle persone in tutto il mondo.
Poichè Michael era il più grande talento in vita, Annie ed io abbiamo pensato che sarebbe stato interessante mostrarlo in modo diverso, senza metterlo in posa. Annie vide una sua immagine, quella dov'era sul palco con una maglietta bianca, l'ha guardata (aspetto ed espressione energica, la camicia facile da indossare e che strappava ai suoi concerti) e la nostra ispirazione è partita da lì.
Quando arrivò sul set a Los Angeles, ero in completa soggezione. E' arrivato con la sua squadra e io ho portato il mio materiale. C'è voluto del tempo prima che potessi permettermi di rilassarmi, soprattutto nell'uso dei vestiti che avevo scelto per lui. Alla fine, si fidò di Annie e lei di me.
Ad un certo punto, quando stavamo girando, ho avuto l'idea di tagliare la camicia. Mi ricordo che presi le forbici e la tagliai... E' così che venne fuori l'immagine che fece da copertina alla rivista.
Ha cantato e ballato per noi per circa 45 minuti. E' stato uno dei momenti più memorabili della mia vita. Non lo dimenticherò mai, perché Michael era tutto.
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