mercoledì 22 ottobre 2014

PRIVACY di Constance Pierce (Michael Jackson and J.D. Salinger) - Joe Vogel

ORIGINAL TEXT
Privacy (Michael Jackson and J.D. Salinger)

TRADUZIONE
7 gennaio 2012
Il tema seguente è scritto da Constance Pierce, un'artista enormemente dotata che capita sia una mia buona amica.
Lei mi ha concesso gentilmente di pubblicare questo pezzo evocativo circa due eccentrici, ma brillanti artisti: Michael Jackson e J.D.Salinger. Spero che voi possiate goderne così come me.

PRIVACY

Michael Joseph Jackson era un guaritore rituale la cui presenza carismatica magnetizzava e unificava milioni di anime per il bene attraverso le sue esibizioni globali.
Ed ancora lui era, ed è tutt'ora, un'intensa presenza polarizzante. Una quantità immensa di ombre è stata proiettata su di lui da una cultura miope.
Come artista, divenne abile a sostenere quest'ombra, elaborandola esteticamente, e spingendocela indietro come arte (come spesso fanno gli artisti calunniati).

Un altro genio enigmatico della cultura del ventesimo secolo anche ha lasciato il palcoscenico nel 2009. Egli aveva 91 anni, ed a differenza di Michael, è morto per cause naturali. Lui sfuggì la sua ascesa fulminea alla fama quasi mezzo secolo fa, alla ricerca di una piccola enclave di anonimato, dove proteggere ferocemente la sua privacy contro ogni evenienza. Quando gli fu chiesto di fare la sua autobiografia, J.D.Salinger secondo come riportato rispose dicendo che aveva sopportato tutto lo sfruttamento e la perdita di privacy che si potrebbe sostenere in una vita. Michael ha espresso dei sentimenti similari nei lungimiranti versi di "Privacy" nel suo ultimo album ironicamente intitolato "Invincible".

Come Salinger, Michael sembrava voler rendere suo il tentativo stesso di abbandonare la sua fama nel corso dell'ultimo decennio. Alla fine, però, in cui il riflettore seducente si accese ancora una volta e lui eroicamente (inteso con il significato mitico) saltò in quella luce ... e alla propria morte.

Vorrei che egli avesse cercato, così come Salinger fece, un luogo di tenace anonimato affinché egli avesse potuto godere di diversi decenni di personale e artistica privacy. Io posso così facilmente rievocare l'immagine di Michael finalmente a suo agio nella sua personale e maestosa biblioteca, nel modo in cui essa è stata suggestivamente fotografata per le pagine di "Architectural Digest".

Durante la sua vita, lui collezionò più di ventimila libri per questa biblioteca, con una propensione verso l'arte, la letteratura e la storia. Alcune delle sue più grandi ispirazioni erano le poesie di Emerson e Wordsworth, e la scultura di Michelangelo. Come già detto da tanti, Michael era un vorace lettore. Una delle sue ultime uscite segrete a tarda notte è stata quella di una libreria di Los Angeles.

Lo immagino anche mentre passa una buona parte del suo futuro impegnandosi nella produzione delle sue composizioni classiche. Al momento della sua morte lui era collaborato dal celebre direttore d'orchestra americano David Frank per arrangiare e produrre questi pezzi orchestrali con una grande sinfonica a Londra nel 2010. Sebbene, sorprendentemente per alcuni, Michael ha ascoltato musica classica per tutta la vita, e aveva più volte espresso che i suoi compositori preferiti di tutti i tempi erano Tchaikovsky, Debussy e Copeland.

Un curatore associato al Louvre ha raccontato che Michael portava i suoi figli a visitare il celebre museo parigino. Il curatore lo ha descritto come così profondamente commosso dalle sue opere d'arte preferite, che veniva indotto fino alle lacrime davanti ad esse.
Come medesimo pittore e artista di schizzi, ed appassionato collezionista d'arte, ci sono state segnalazioni che Michael - dopo il ritiro dal palco - aveva in programma di realizzare il sogno di una vita. Mesi prima della sua morte, come dice la storia, sua figlia lo stava incoraggiando a iniziare uno studio serio della storia dell'arte attraverso la fascia educativa di uno dei rinomati e raffinati istituti d'arte a New York.
C'erano anche diverse notizie secondo le quali avremmo visto Michael coinvolto nella regia cinematografica, nella produzione, e nella recitazione nei prossimi anni. Era già stato impegnato in un progetto cinematografico che descrive gli ultimi giorni di uno dei suoi scrittori preferiti, Edgar Allen Poe, dove aveva programmato di svolgere il ruolo dello stesso protagonista. C'erano così tante strade della sua ricca vita creativa che sono rimaste davanti a lui.
Soprattutto però, immagino lui invecchiare mentre assapora la ricchezza di migliaia di giorni con i suoi tre figli che erano tutto per lui.

Tuttavia, Michael ha voluto offrire una ultima seria retrospettiva dei suoi migliori lavori attraverso una serie di concerti dal vivo a Londra, profeticamente intitolato "This Is It". La sua decisione di impegnarsi in un progetto così ambizioso, all'età di 50 anni è stata, in gran parte, per i suoi figli.
Loro sono nati in questi ultimi anni, e non lo avevano mai visto esibirsi dal vivo prima d'ora. Alla fine lui ha detto "E' tutto per amore ..." E' morto, per mano incuranti di un altro, in mezzo al suo atto finale della creazione.

Secondo lo scrittore del New York Times Charles McGrath, JD Salinger disse una volta al suo editore era "felice e sofferente" nel vedere la sua fotografia sulla copertina di "Catcher in the Rye" e pretese che venisse rimossa.
Come riferito ordinò al suo agente di bruciare la sua corrispondenza dei fan.
Forse, Salinger stava furiosamente cercando di esorcizzare gli "imbroglioni" (nel volgare del suo personaggio archetipico, Holden Caulfield) dalla sua vita. Forse, a causa della estrema celebrità, il prezzo della vera privacy richiede atti di auto-difesa contro la brutale invasione del pubblico.

L'altra notte ho fatto un sogno. In esso ho potuto vedere J.D.Salinger e Michael Jackson seduti insieme. Mi sembrava come se fossero stati svegli tutta la notte, a volte accompagnando i lunghi silenzi reciproci, e altre volte tranquillamente parlando di vita ... e di morte ... e della paternità ... e dell'arte ... e anche del desiderare ossessivamente inafferrabile che entrambi avevano condiviso per la privacy.

Nel mio sogno, mi accorgo che essi non stanno conversando oltre a notte fonda con un celestiale latte di Starbucks. Invece, ho chiaramente individuato che essi erano seduti spalla a spalla, proprio come il "Nighthawks", in quella quasi vuota iconica trattoria di Edward Hopper. Finalmente, avevano ognuno il permesso poter considerare la squisita angoscia della loro fama. Fuori dalla trattoria,ora vedo la vastità di un cielo limpido in una notte buia in Paradiso, che li circonda. Le stelle sono uscite. E, come Dante scrisse una volta dopo aver preso congedo dell 'Inferno, "Permettiamo l'ascesa della poesia, di nuovo." 
- Traduzione a cura di Antonella-60 per MJFanSquare

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