23 Ottobre 2014
di Elizabeth Amisu
Ispirato dal capitolo, ‘Invincible, L’Album finale’ da The Dangerous Philosophies of Michael Jackson di Elizabeth Amisu (Praeger, 2016).
Sono pochi gli scritti accademici dedicati all’ultimo album in studio di Michael Jackson, Invincible. Questo articolo esplora l’album, attraverso la metafora di “Crack Music”, pezzo tratto dall’album di Kanye West “Late Registration” del 2005 e lo colloca nel contesto delle ambizioni “ nere” come una minaccia delle dominanti ideologie occidentali.
‘CRACK MUSIC': MICHAEL JACKSON’S INVINCIBILE
‘A volte sento che la musica è l’unica medicinaCosì la prepariamo, la tagliamo, la misurariamo, la impacchettiamo, la vendiamo ‘.[i]
Ascoltando il brano “Crack Music” dell’album di Kanye West,”Late Registration” si nota subito che il tema politico, “Ronald Reagan si e’ inventato una risposta” si intreccia con lo storico, “siamo appesi sullo stesso albero da allora” e il religioso, “Dio, come hai potuto permettere che accadesse?”
Le armonie gospel di West si alzano in volo, come se se volessero raggiungere sogni impossibili, mentre i suoi testi rimangono radicati nei bassi fondi. Un simile fondo agro-dolce si trova nei cori crescenti di “Whatever Happens” e “Heaven Can Wait” dell’album “Invincible”. Entrambi le canzoni trattano temi esistenziali e la morte ne e’al centro. C’è un cielo da raggiungere, “digli agli angeli che e’ no” temperata dalla paura tipica di noi terrestri, ‘se il Signore venisse a prendermi prima del mio risveglio. [ii]
La curiosa dicotomia tra ciò che ci nutre e ciò che ci uccide è il palcoscenico su cui si basano tutte le canzoni di Jackson. Come Jackson ha fatto anni prima di lui, “l’uomo nero, il ricatto, mandare in prigione il fratello”, allo stesso modo West si chiede in continuazione come sia possibile per i neri forgiarsi un’ identità in un mondo occidentale e prevalentemente bianco, “Ci vogliono impacchettare e pressare tutti in una scatola, come si fa con il polistirolo”. Mentre Jackson codifica i suoi sentimenti in una metafora, “Io non sono un fantasma venuto dall’inferno, ma ho fatto un incantesimo su di te’, West li lega con un lessico tabù, ‘questa musica e’ droga (crack) negro’.[iii]
Alcuni critici musicali non danno alcun credito alla musica rap e la considerano un’espressione diametralmente opposta all’arte ed “ in effetti si potrebbero trovare alcune ragioni estetiche per screditare il rap come arte legittima”, ma West ha costruito la sua carriera utilizzando questa forma di espressione impegnandosi sul duro discorso razziale e non ci deve sorprendere se sia lui che Jackson sono stati immediatamente considerati eccentrici e ridicoli. “West è un idiota così annebbiato nelle sue illusioni e nel suo narcisismo che non si rende conto delle implicazioni di quello che sta dicendo’.[iv]
Ma che cosa è esattamente “Crack music” e cosa centra con l’ultimo album in studio di Michael Jackson? Allora, benche’ “ Invincible” è l’album da solista meno conosciuto di Michael Jackson, (esattamente come il suo libro di poesie, “Dancing the Dream”), è stato senza dubbio ‘esplosivo’, ‘inebriante’ e un esempio di come un “uomo nero” vende musica “nera” alla grande maggioranza occidentale. Invincible e’ anche un “crack”, una “spaccatura” nella carriera di Jackson. [V]
Infatti segno’ l’inizio di una nuova fase, un cambio di direzione artistica e musicale e chiaramente scombussolo’ i critici di musica contemporanea: “deve dimenticare Michael Jacksonland, perche’ ovunque vada, ritrovera’ sempre la proiezione di se stesso”. Il critico che scrisse questa frase, ignoro’ semplicemente il fatto che molti di noi sono nati (musicalmente, metaforicamente e artisticamente) nella “Michael Jacksonland” e che continueremo a vivere li’ fino a quando la sua influenza senza pari continuera a esistere. [vi]
L’artista e poeta Malik Yusef, che parla nel pezzo di West “ Crack Music” ripete l’eponimo come gli “ex schiavi commerciano aria fritta in cambio di Grammys’. Cio’ nonostante lo scambio è vischioso perché il rispetto non può essere comprato. Tuttavia, l’artista nero non ha altra scelta che accettare tutto questo: la sua diversita’ e la sua frammentazione. E ‘ rientrando in possesso di quelle difficoltà che il veleno si trasforma in potere, “questa oscura dizione e’ diventata assuefazione in America ‘. [vii]
Con il 2001 e il lancio di Invincible, il mondo della musica popolare era cambiato radicalmente. Jackson era abituato a balzare tra i decenni, ma questa volta le cose erano (come nel cortometraggio Thriller) diverse. Michael era contemporaneamente una leggenda vivente, una caricatura e il sogno di battere il fenomenale record di vendite di Thriller era lontano. Anche se avesse mai avuto la possibilita’, non avrebbe mai potuto farlo senza il vento favorevole dell’opinione pubblica. L’ombra del sospetto sollevata dal tentativo di estorsione che ben conosciamo, distrusse la sua reputazione e per procura, le sue vendite. [viii]
Il veleno che accompagno’ la carriera di Jackson fu ‘quel razzismo appena velato’ che di fatto gli precluse quel riconoscimento artistico che cercava e meritava, e il suo crimine fu la percezione oltraggiosa che fosse un personaggio con un successo straordinario ed un “nero”. “Crack Music” di Kanye West è prevalentemente musica nera e trasuda di questo “ tra gli angoli e le fessure” cosi’ le donne nere non devono rimanere “cuoche e bambinaie”. Cambia lo status quo, trasforma il veleno in potenza e deve essere messo a tacere a tutti i costi. [ix]
Per molti, l’album Invincible e’ stato come un farmaco che non ha dato l’effetto desiderato. Come in “Peter Pan” di JM Barrie, i pensieri felici da soli non possono volare. Jackson riconobbe Trilli come il vero eroe della sua storia e alla fine fu sepolto con lei “mentre lanciava la scia di polvere luminosa che lui amava tanto, infilata nella parte destra dell’interno della sua giacca”. Si tratta di una combinazione di polvere fatata e di “pensieri felici” e chi la indossa e’ convinto di poter volare. Forse il problema con ‘Crack music ‘ è l’audacita’ del sogno di uomini neri come Michael Jackson e Kanye West, i quali hanno avuto il fegato di tentare quelle altezze vertiginose. [x]
Una cosa è certa, un uomo che puo’ volare non e’ cosa da mortali e lo sbalordimento puo’ sfociare in rancore alla fine, non importa il suo colore. “Invincible” fu per Michael Jackson il tentativo riuscito di fabbricarsi un suo proprio spazio nel mondo musicale, mentre le multiple sfaccettature della sua persona correvano davanti a lui . Eppure,” Invincible”, anche se ancora parzialmente relegato a “opera minore”, supera di gran lunga molto di ciò che fu pubblicato non solo nello stesso decennio, ma nello stesso anno. [xi]
Come accadde a William Shakespeare, le cui opere sono state recensite dai i critici più sprezzanti e dai fedeli sostenitori, saranno i posteri a decidere il destino di “Invincible”; proprio come accadde per “la Tempesta” di Shakespeare, le ultime opere di un grande artista spesso sono trascurate dal pubblico contemporaneo. La gente dimentica che i drammi di Shakespeare, ora così tanto esaltati, erano il comune divertimento delle prostitute e dei contadini dei quartieri malfamanti della Londra del XVII secolo.
I teatri non avevano nulla a che vedere con gli spazi accessoriati di aria condizionata dei nostri giorni, erano dei buchi pestilenziali, stipati di gente e malattie in incubazione. Malgrado i nostri attori contemporanei recitino perfettamente i versi di 400 anni fa su lucidi e scintillanti palcoscenici in legno d’importazione, non e’ possibile ricreare i fetori, gli abiti del pubblico, la loro mentalità e i dintorni della città.
Il Tamigi di Shakespeare era pieno di liquame e le sue liriche avevano molto più a che vedere con “Crack music” di quanto la maggioranza accademica voglia ammettere. E ‘facile dimenticare quanto William Shakespeare appartenesse alla classe operaia e ci sono voluti diversi anni prima che venisse considerato un genio. Speriamo non ci voglia così tanto tempo anche per Michael, malgrado il “suo essere nero”. “Questo album non verra’ capito adesso. E ‘in anticipo sui tempi […] l’album vivrà in eterno perche’ la musica è ciò che vive e dura’ per sempre. [xii]
Elizabeth Amisu è un’accademica con laurea magistrale in letteratura della prima età moderna inglese ottenuta al King College di Londra. Suo obiettivo e’ sensibilizzazione il pubblico su Michael Jackson come artista tramite la creazione di un modello accademico per lo studio della sua arte.
Traduzione: di simo60
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