mercoledì 28 gennaio 2015

Peter Morse (Lighting Designer) ricorda.. MJ-L'Artista e la sua Genialità

Peter Morse - Lighting Designer

Un giorno durante le prove, Michael era pronto per il numero di apertura e venne catapultato fuori da quello che abbiamo chiamato il 'tostapane' , volare fuori da un buco sul palco atterrando su entrambi i piedi.

 Indossava quell'iconica tuta metallica, con gli occhiali da sole e i capelli lunghi con uno sguardo inflessibile che fissava in lontananza.

 Il primo giorno lo fece con circa 50 membri della troupe e ballerini che lo guadavano e lui rimase lì immobile per circa quattro minuti.
Ci guardavamo tutti nervosamente l'un l'altro, chiedendoci che cosa stesse facendo.
Poi, molto lentamente alzò la mano, afferrò gli occhiali da sole e li tolse. Sembrò un'eternità e poi sferrò un calcio in aria e la musica cominciò. Così, naturalmente, mi chiesi perché si prese un tale lunga pausa.
Beh, il motivo è che lui sapeva esattamente per quanto tempo aveva bisogno di mantenere quella posa per la folla. La prima volta che lo abbiamo fatto dal vivo allo stadio di Monaco di Baviera la sua pausa fu al secondo esatto della stessa durata, la stessa quantità di tempo nella quale l'aveva fatto durante le prove, e la folla stava impazzendo. Semplicemente, lui lo sapeva. 

One day in rehearsals, Michael was ready to practice the opening number and he came catapulting out of what we called the ‘toaster’ flying out of a hole and landing on both feet. He was wearing that iconic metallic suit with the sunglasses and long hair with a rigid stare off into the distance.

The first day he did this with about 50 of the crew and dancers watching and he just stood there for about four minutes. We were all looking nervously at each other, wondering what he was doing.
Then, he very slowly raised his hand up, grabbed his sunglasses and took them off. It felt like forever and then he did a spin kick and the music started. So of course I’m wondering why he takes such a long pause.
Well, the reason is he knew exactly how long he needed to hold that pose for the crowd. The first time we did it live in front of Munich stadium his pause was exactly to the second, the same amount of time that he was doing in rehearsal, and the crowd was going wild. He just knew.”
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Michael era sempre molto concentrato sulla corrente presentazione dello spettacolo, ricorda Morse. Era coinvolto tecnicamente, musicalmente, e sotto ogni altro aspetto dell'esibizione.
Ma c'era sempre una parte specifica dello spettacolo che era dedicata al suo voler " Guarire Il Mondo" in qualsiasi modo in cui lui e la sua musica potevano realizzare. Il "Tour Dangerous", fu davvero il suo primo Tour dichiarazione che si concentrava sul " Guarire Il Mondo" e " Nutrire i Bambini".
C'è sempre stato nel contesto e certamente era una parte dello spettacolo. Scoprii che la reazione in tutto il mondo era sempre la stessa, ovunque andasse. In molte città, i frequentatori dei concerti non parlavano una parola di inglese, ma conoscevano le parole di tutte le canzoni. Si sentivano cantare tutto il tempo all'unisono. Era fenomenale.

Nei filmati dei concerti del "Tour Dangerous" di Bucarest, Romania, trasmessi in televisione, l'assoluta immensità del suo pubblico è evidente. Ho fatto Tour con artisti come Madonna dove avevamo 100.000, 200.000 persone negli stadi, ma quello era il pubblico più numeroso che avessi mai visto. Guidando nello stadio di Bucarest, vedevamo un militare o un poliziotto armato praticamente ogni dieci metri dell'intero percorso. Erano tutti intorno circondando lo stadio, e qualcuno ci disse che quella era la folla più grande che avevano visto dopo la Rivoluzione.

Eravamo un pò nervosi con la presenza dell'esercito. Ma presto svanì, non appena l'immensa folla cominciò a cantare in coro. Non so quale visione avevano di lui personalmente, ma Michael era sicuramente una sorta di Pifferaio Magico o Messia agli occhi di alcuni di loro. Lui sposò l'amore di tutti, e credo che davvero loro lo avevano percepito.

Quando ripenso alla vita e alla carriera di Michael Jackson, una delle cose che sono impresse in me è che, per tutta la sensibilità che possedeva, per l'estro, e la spinta per lo "sviluppo" della tecnologia, non ha mai avuto modo di godere di un tour totalmente illuminato da apparecchi automatici, ha detto Morse. Mi dicono quanto sarebbe stato grande il suo recente previsto Tour, ma sfortunatamente non è accaduto. Michael era molto più di un cantante / cantautore; era un'artista, l'artista ideale.

Se non vi siete mai seduti in uno stadio con dei fan urlanti tutti in attesa di vedere quello che lui fa successivamente, non potete comprendere la grandezza e la profondità della sua vita e di milioni di persone che lui a ispirato ad essere grandi.

Peter Morse, Lighting Director remembers
“Michael was always very focused on the actual presentation of the show,” remembered Morse. “He was involved technically, musically, and with every other aspect of the performance.
But there was always a specific part of the show that was dedicated to his wanting to Heal the World in whatever way that he or his music could accomplish. The Dangerous tour was really his first statement tour focusing on ‘Heal the World’ and ‘Feed the Children.’ It was always in the background and certainly it was a portion of the show. I found that the reaction worldwide was always the same wherever he went. In many locations, the concert-goers may not speak a word of English, but they knew all the words to all the songs. You could always hear them singing in unison. It was phenomenal.

In the televised concert footage from the ‘Dangerous’ tour in Bucharest, Romania the absolute immensity of his audience is obvious. I’ve done tours with such artists as Madonna where we’ve had 100,000-200,000 people in stadiums. But this was the largest crowd I had even seen. Driving to the stadium in Bucharest, we saw a soldier or an armed policeman basically every ten feet for the entire route. They were all around encircling the stadium and someone told us that this was the largest crowd they’d seen since the revolution.

We were a bit nervous with the army’s presence. But this was soon dispelled as the immense crowd began singing in unison. I don’t know how they personally viewed him but Michael was definitely a kind of pied-piper or messiah in some of their eyes. He espoused love for everyone and I guess they really picked up on that.”

“When I look back at the life and career of Michael Jackson, one of the things that sticks out to me is that, for all the sensitivity he possessed for flair and for pushing the technological ‘envelope’, he never got to enjoy a tour which was totally lit with automated fixtures.” said Morse. “I am told of how great his recently planned tour would have been, but unfortunately it didn’t happen. Michael was more than just a singer/songwriter; he was a performer, the ideal performer.

If you have never sat in a stadium of screaming fans all waiting to see what he does next, you can’t grasp the magnitude and depth of his life and the millions of people he inspired to be great.”

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