(CNN) - Eddie Van Halen è seduto su un divano del suo studio di casa, fumando una sigaretta elettronica e lasciandosi andare ai ricordi per il 30° anniversario dell'album capolavoro di Michael Jackson, "Thriller".
"Sembra ieri, non è vero?", dice a bassa voce. "Sarebbe stato divertente lavorare di nuovo con lui."
Van Halen fu ospite a sorpresa in "Beat It", terzo singolo dell'album. Il suo ardente assolo di chitarra durò 20 secondi e ci volle mezz'ora per registrarlo. Lo fece gratuitamente, per fare un favore al produttore Quincy Jones, mentre il resto dei suoi compagni di band erano fuori città.
"Mi dissi: 'Chi saprà che ho suonato per il disco di questo ragazzo, giusto? Nessuno lo scoprirà… Sbagliato! " ride. "Errore madornale. Alla fine è stato il Disco dell’Anno".
L’artista inserito nella Rock and Roll Hall of Fame ha recentemente rivelato alla CNN cosa accadde dietro le quinte della sua emblematica collaborazione con il Re del Pop.
CNN: Quando Quincy ti chiamò, tu pensasti che fosse uno scherzo telefonico.
Eddie Van Halen: Me la presi con lui. Iniziai a dire: "Che cosa vuoi, specie di f…uto così e così!" E lui continuò: "Sei Eddie?" Io dissi "Sì, che diavolo vuoi?" "Sono Quincy." E io pensavo tra me e me, "Non conosco nessuno di nome Quincy". Lui proseguì "Quincy Jones, amico". Ed io "Ohhh, scusa!" (Ride)
Gli chiesi, "Cosa posso fare per te?" E lui disse: "Ti piacerebbe venire a suonare per il nuovo album di Michael Jackson?" Ed io tra me e me pensavo, "OK, 'ABC, 1, 2, 3' e me. In che modo funzionerà?” Non ero ancora sicuro al 100% che fosse lui. Dissi: "Te lo dico io cosa. Ci vediamo domani presso il vostro studio." Ed ecco, quando arrivai lì, c'erano Quincy, Michael Jackson e gli ingegneri. Stavano registrando!
CNN: Quincy ti diede una qualche direzione su quello che lui voleva che tu facessi?
Van Halen: Michael se ne andò attraversando l’ingresso per fare delle registrazioni parlate su un disco per bambini. Credo si trattasse di "E.T." o qualcosa del genere. Perciò, io chiesi a Quincy, "Cosa vuoi che io faccia?" E lui: "Qualunque cosa tu voglia fare." E io: "Fai attenzione quando dici una cosa del genere. Se ne sai qualcosa di me, fai attenzione quando dici:" Fai tutto quello che vuoi! "
Ascoltai il brano, e dissi subito "Posso cambiare alcune parti?" Mi voltai verso l'ingegnere e continuai: "OK, dal breakdown (variazione di ritmo, ndt), taglia in questa parte, vai a questo pezzo, pre-coro, al coro, elimina". Impiegò forse 10 minuti per metterlo assieme. E io proseguii a improvvisare due assoli su di esso.
Stavo giusto terminando il secondo assolo quando rientrò Michael. E si sa che gli artisti sono un po’ pazzi. Siamo tutti un po’ strani. Non sapevo come avrebbe reagito a quello che stavo facendo. Così lo avvertii prima che ascoltasse. Gli dissi: "Senti, ho cambiato la sezione centrale del brano."
Ora, nella mia mente, lui o stava per farmi buttare fuori a pedate dalle sue guardie del corpo per aver massacrato la sua canzone, o gli sarebbe piaciuta. E così lui le diede un ascolto, si voltò verso di me e disse: "Wow, ti ringrazio tanto per la passione che ci hai messo non venendo semplicemente per incidere un assolo, ma interessandoti davvero alla canzone, rendendola migliore." Lui era questo genio musicale con questa innocenza infantile. Era un tale professionista, e un tale tesoro.
CNN: Questa collaborazione sorprese un sacco di gente.
Van Halen: Non dimenticherò mai quando il Tower Records era ancora aperto qui a Sherman Oaks. Stavo comprando qualcosa, e "Beat It" stava risuonando nel negozio. Arrivò l'assolo e sentii questi ragazzi di fronte a me dire, "Ascolta questo ragazzo che cerca di suonare come Eddie Van Halen." Gli diedi un colpetto sulla spalla e dissi: "Questo SONO io!” Fu divertente.
CNN: Come facesti a spiegare ai ragazzi della tua band che cosa era successo?
Van Halen: Dissi semplicemente: “Sapete (alza le spalle) Beccato!" "Dave, tu eri fuori dal paese!" "Al, tu non c'eri!" Non potevo chiamare nessuno per chiedere il permesso.
Purtroppo, "Thriller", impedì al nostro album, "1984", di andare al numero 1 in classifica. Il nostro album era quasi pronto per andarci, quando lui si bruciò i capelli in quella pubblicità per la Pepsi, se vi ricordate. E boom, andò dritto al numero 1 di nuovo!
CNN: Da allora, c'è un album che ha scosso le cose nello stesso modo?
Van Halen: Wow, non lo so.
CNN: Alcune persone citano "Nevermind" dei Nirvana come quello che ha causato una svolta musicale.
Van Halen: Ma ancora non così. Non attraversando un tale pubblico di massa. Quello che hanno fatto i Nirvana è stato enorme, ma non piaceva a tutti. Ho un grande rispetto per Michael. Si sentirà intensamente la sua mancanza. Sarei curioso di sapere quello che avrebbe fatto adesso.
CNN: Credo che Quincy abbia detto di averti pagato con due confezioni da sei di birra.
Van Halen: Sì, qualcosa del genere. A dire il vero, me le portai da solo, se non ricordo male. Penso di non avere nemmeno i crediti sul disco. Dice solo: "Chitarra solista: Punto Interrogativo" o "Chitarra solista: Frankenstein" (il nome della sua chitarra).
CNN: Hai mai sentito Quincy di nuovo?
Van Halen: Alla fine, Quincy mi scrisse una lettera per ringraziarmi. Era firmata, "Il F…uto Blah Blah Blah", ce l’ho ancora. E’ molto divertente.
Traduzione di Laura Messina
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