Per quelli di voi che, come me, hanno sempre pensato che Michael non assomigliasse molto ne a Joseph o a Katherine, e si sono chiesti dove avesse preso quegli occhi enormi,gli zigomi, o quel incredibile sorriso -non cercate oltre! Mistero risolto.
Michael ha sicuramente ereditato molti dei suoi tratti da sua madre, e una qualche somiglianza con suo padre(che a mio avviso, senza interventi di chirurgia estetica sarebbe stata anche più pronunciata con l'età), ma è chiaro , come ben si vede da questa foto della giovane Crystal Lee , in Jackson, la nonna paterna di Michael, che "quella faccia" che conosciamo e amiamo così tanto ha indubbiamente un debito con la genetica di Crystal Lee . E la somiglianza non si ferma nemmeno al solo volto. Guardate le mani con quelle lunghe dita!
Nel giorno della Festa della mamma, negli anni passati, ho scritto molti omaggi a Katherine Jackson. Ma quest'anno ho pensato che sarebbe stato interessante andare una generazione indietro, alla madre di Joe Jackson, e riflettere sulla vita tormentata della bellissima giovane donna che ha trasformato la vita di molti uomini,dentro e fuori- nel bene e nel male.
Purtroppo, proprio la vita di Crystal King è un po' avvolta nel mistero, e forse è ironico che quel poco che sappiamo è giunto fino a noi attraverso gli occhi e i ricordi dell'uomo più colpito dalle sue azioni, il figlio Joe Jackson. In tali circostanze, può essere facile che l'amarezza di un figlio contamini i ricordi che ha di sua madre, e, infine, riscriva una propria storia.
Ci si può domandare: quanto è giusto, davvero, per una donna, soprattutto una ragazza che è cresciuta nelle zone rurali dell’Arkansas a cavallo del secolo, che la sua storia e identità siano plasmate e modellate dai maschi della sua vita?
E' un paradosso interessante, soprattutto quando guardiamo questa foto di ciò che sembra una vibrante, impertinente e fiduciosa giovane donna che appare come pronta a conquistare il mondo nel 1920.
Crystal nacque nel 1900 o 1907 (i racconti spaziano fra questi due anni e non ho potuto verificare con precisione, anche se il 1907 avrebbe più senso rispetto all'età che aveva quando ha incontrato e sposato Samuel Jackson). Aveva solo sedici anni e era una semplice studentessa, ma piuttosto scalmanata secondo la maggior parte dei racconti! -quando catturò l'attenzione del bello e distinto insegnante, Samuel Jackson, che pare sia stato il primo insegnante afro-americano nello stato dell'Arkansas. La loro era una storia d'amore che sarebbe stata vista molto meno di buon occhio oggi, un uomo di 30 anni, Jackson, con una posizione autorevole e di potere, che corteggia una studentessa di 16 anni. Ma era un epoca diversa. Le opportunità per le donne erano scarse, e un uomo come Jackson era visto come un "buon partito".
Ma quanto successo a Crystal, è ciò che spesso accade alle giovani ragazze costrette a crescere troppo presto; a sposarsi e avere figli e ad assumersi responsabilità da adulte molto prima che siano fisicamente, emotivamente o mentalmente pronte a sopportarle.
E' andata in frantumi e poi si è ribellata.
Dopo aver sposato Samuel, Crystal dette alla luce 5 figli in un periodo di tempo molto breve, il primogenito era Joseph Walter Jackson.
C'era poca comprensione in quei giorni per la depressione post-partum e per i suoi effetti sulle giovani madri,molta poca simpatia.
Indipendentemente da cosa potesse scuotere i loro corpi e da ciò che le loro menti potevano aver sopportato; indipendentemente dai sogni ai quali potevano essere state costrette a rinunciare, da queste giovani donne ci si aspettava che sorridessero gentilmente nascondendo il peso del loro dovere, che sopportassero il dolore e rendessero felici il marito e i figli .
Qualcosa , nella giovane Crystal, si spezzò, e la sua vita prese una svolta in declino senza mai raddrizzarsi completamente. Joe Jackson crebbe con il ricordo di una madre che troppo spesso non c'era; senza che avesse una parola per lunghi periodi di tempo, e lasciando infine che fosse lui l'uomo di casa. La tossicodipendenza e la prostituzione pare fossero diventate una realtà per Crystal (la prostituzione, senza dubbio, era una necessità per nutrire le sue altre dipendenze). Joe ricorda sua madre come qualcuno che ogni tanto e di volta in volta rientrava nella sua vita. Samuel , era ancora innamorato di lei e la riprendeva in casa, come moglie e madre prodiga, ma queste riunioni erano sempre di breve durata. Quando Joe compì 12 anni , si separarono per sempre. Non so se Crystal abbia mai vinto i suoi demoni e trovato un pò di pace e di felicità, ma dopo aver lasciato Samuel definitivamente, si stabilì a East Chicago,nell' Indiana, dove si riunì a suo figlio Joseph nel 1949. Ed è stato li che Joe conobbe la giovane Katherine Scruse, e il resto è storia.
Ma anche se Crystal Lee King, in Jackson, ha vissuto abbastanza da morire in età avanzata (morì nel 1992, dopo aver vissuto abbastanza a lungo per vedere molti dei suoi nipoti diventare famosi) il suo rapporto con il figlio maggiore rimase abbastanza travagliato.Joe Jackson ha dichiarato che quelle prime esperienze, essere abbandonato dalla madre e costretto ad assumere il ruolo di capo famiglia, gli ha lasciato molte ferite e ha avuto molto a che fare con l’esigenza di proteggersi pur di sopravvivere. Ha imparato a non mostrare emozioni. Ha imparato a non piangere. Ha dovuto imparare ad essere duro, e a non essere percepito come un debole.
Così, un giovane uomo che si è chiuso in se stesso perché non avrebbe mai potuto amare veramente o comprendere sua madre è diventato, a sua volta, un padre rigido che non avrebbe mai potuto realmente consentire ai suoi figli di amarlo e capirlo .
Questo è stato il ciclo di dolore della famiglia.
Guardando la foto di questa vivace giovane donna, non si può fare a meno di chiedersi come la vita di Crystal sarebbe stata se gli fosse stato permesso di proseguire gli studi , interrotti quando il suo insegnante si innamorò di lei. O forse sarebbe comunque stata un anima condannata la cui capacità di guidare gli uomini alla follia sarebbe stata la sua rovina?
Qualunque cosa si possa pensare sulla vita tragica di questa bella giovane donna, o di come avrebbe potuto essere se fosse nata in un'altra epoca, una cosa di certo non si può negare. Le sue genetica negli occhi e nei sorrisi dei suoi famosi nipoti. Vedo così tanto di lei, soprattutto in Rebbie, LaToya, Janet, Randy e, soprattutto, Michael.
La genetica è divertente in un certo qual modo. Ricordo ancora molto vividamente quel momento di alcuni anni fa, quando mi sono trovata a tu per tu con LaToya e di quanto sono rimasta scioccata per un attimo nel vedere "quegli" occhi, gli occhi di Michael, solo in un volto diverso. Ci sono alcune cose che non possiamo negare. La famiglia e i geni sono in cima a questa lista.
E' vero che nessuna donna ha plasmato la vita di Michael più di sua madre, Katherine Jackson. Ma non dimentichiamo che la storia della sua famiglia e della sua eredità, come è vero per tutti noi, è stata plasmata dalla vita , dai sacrifici, dai dolori e dalle gioie di molte donne. Il loro sangue e le loro lacrime sono i fiumi che scorrono nelle nostre vene.
Come Michael avrebbe detto, sono loro che creano la nostra storia.
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