sabato 1 luglio 2017

Jeffrey Stanton Bell, BIANCO E NERO - Un'emulatore di Michael Jackson?


“Ho cambiato pelle, ma io continuo ad essere la stessa persona di prima. La schiavitù della bellezza e del benessere ci rende crudeli. Ora sono più libero”.

Un'emulatore di Michael Jackson? Un altro nero che diventa bianco? Che cos'è una mania o una malattia? Per i creduloni di favole come di innesti di pelle, cremine magiche e di famosi chirurghi italiani che dichiarano tutto questo possibile rispondiamo “mania”, ma per chi vuole veramente saperne di più e credere alla verità e non ai buffi personaggi da film di fantascienza di serie b rispondiamo MALATTIA. La vitiligine di cui anche Michael Jackson è affatto da anni non è un'esclusiva del re del pop, ma una realtà che colpisce il 2% della popolazione mondiale, credete che sia una trovata da fans per acquietarci le coscienze? Bene leggete e imparate, il sapere rende l'uomo libero.

Jeffrey Stanton Bell, nero o bianco? E' nato nero, ma la vitiligine ha guadagnato terreno ed ha attaccato gran parte del suo corpo oggi quasi completamente bianco.

Jeffrey, di 43 anni, era un modello molto richiesto a New York prima che questo disastro alla pelle lo facesse ritirare dalle scene, lasciandolo senza amici e portandolo anche verso una depressione. “Ora ho solo un ossessione: dare un senso alla mia vita”dice.
Ha abbandonato i trattamenti ai raggi ultravioletti accettando così il suo cambiamento d'identità. “Quando ho capito che la natura ha scelto questa strada e che il tutto era irreversibile, ho deciso di farmi trascinare”.

La storia però è molto più complessa e prima che Jeffrey accettasse la sua situazione il tempo ha cambiato molto la sua vita.
I primi sintomi della Vitiligine si manifestarono con delle piccole macchie incolore, molto presto si estesero ovunque sul corpo. Così in soli 6 mesi Jeffrey Stanton Bell, un americano nero, diventò bianco dalla testa ai piedi., anche i suoi capelli persero il loro colore naturale. I medici diagnosticarono la malattia nel 1993 sconvolgendo la sua vita che da quel momento in poi avrebbe condiviso con la vitiligine, malattia che provoca una disfunzione delle cellule che pigmentano la pelle. Questa malattia si manifesta sul 2% della popolazione mondiale. La vitiligine manca di cure, senza le vere cause e le origini da cui deriva, la cura è ancora lontana da un'effettiva soluzione. Abbiamo traccie di questa malattia anche nell'antica Grecia.Jeffrey, il bianco nero, ha visto in che modo è cambiata la sua vita, come la sua identità nel bel mezzo di un'amnesia.

La sua famiglia ha origini nelle Barbados, Antille. La sorella di sua nonna perse anche lei il suo colore naturale condannandola alla solitudine e l'isolamento. “Il tempo delle superstizioni non è mai finito”, dice Jeffrey. “C'è una paura assurda per questa malattia, eppure non è contagiosa.”, “La sofferenza per chi ne è affetto non è psichica, ma morale”. Si è sottoposto a sedute di fototerapia per un anno con raggi ultravioletti e peel di melanina, ha provato a far riemergere il colore perso, ma questo ha solo portato un po' di nero in superficie sotto forma di macchie. “Manciate di colore” dice. “Niente può curarmi, il mio corpo bianco è coperto da grosse macchie nere, il rimedio è stato più dannoso della causa e tutte le mie speranze si sono infrante”.

La metamorfosi è stata più difficile del previsto da accettare. “Ero il modello di Giorgio Armani a New York. All'inizio coprivo con il trucco le macchie, ma non ho più potuto continuare a farlo. Mi sono visto costretto nell'abbandonare la mia carriera”.
Nella vita di tutti i giorni le cose non cambiano in meglio. “Le persone continuano a guardarmi, forse più di prima, ma non più per lo stesso motivo, molti di loro mi guardano disgustati e per soddisfare la loro curiosità morbosa. Vedo la loro paura che mi colpisce ogni giorno. Sono diventato un “fenomeno”, le persone hanno paura di essere contagiate, la loro è una paura aggressiva, mi sentono come una provocazione e spesso adottato un atteggiamento di difesa, da vittime.
Alcuni amici con qui ho lavorato, mi ignorano, non ha importanza quanto dica loro come ero un tempo e chi ero, chi sono: Jeffrey”. “Come puoi pensare ad un miracolo?” mi rispondono. Durante questi anni ho vissuto nel mezzo della solitudine, non c'è pena maggiore che sentirsi emarginati”.

Tutte queste sensazioni portano Jeffrey al passato quando con la sua famiglia si trasferì in Svezia, dove per il suo colore nero subì lo stesso trattamento di oggi. Così come con il suo colore naturale ebbe gli stessi problemi che solo il padre riuscì in qualche modo a risolvere e dice: “Mi chiusi in me stesso e un giorno mio padre vedendomi al limite mi disse “ti devi accettare, sei una persona come le altre con un cuore e un'anima”.
Jeffrey, a poco a poco cominciò a guardarsi dentro “un'unica ossessione mi girava nella testa in quei momenti, dare un senso alla mia esistenza”.

Quello fu l'inizio per imparare ad accettare un'altra vita. “Ho cambiato pelle, ma sono sempre lo stesso. Sono morto in qualche modo, ho perso qualcosa del mio corpo che possa identificare le mie origini, ma dentro sono la stessa persona. Ho abbandonato i trattamenti ai raggi ultravioletti e ogni tipo di narcisismo inutile.
Ho rifiutato di fare la vittima e compatire la mia malattia. Nei miei primi 30 anni di vita sono stato un materialista , in molte occasioni sono stato egoista e narcisista, vivevo su una mia galassia.
Il dramma che ho vissuto ha contribuito a comprendere le vere cose tragiche nella vita e quelle veramente belle. Oggi ho capito che per stare bene non bisogna prima stare male, so che la bellezza non è non essere brutti.
Per molto tempo ho confuso la felicità con l'essere soddisfatti. Sono diventato più forte e sensibile. Siamo oppressi dagli stereotipi moderni di bellezza e benessere, tutto questo rende le persone crudeli. Oggi sono libero, nello spirito e non solo... 

FONTE

ORIGINAL : VITILIGO - The Story of Jeffrey Stanton Bell


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