venerdì 29 maggio 2015

Michael Jackson: Neverland è in vendita - 5 cose da sapere di Gabriele Antonucci

Michael Jackson, suo malgrado, è sempre al centro delle cronache. 
Dopo la notizia di ieri del respingimento delle accuse di presunte molestie subite del coreografo Wade Robson, oggi a tener banco è la breaking news lanciata dal Wall Street Journal della vendita di Neverland, il ranch nella contea di Santa Barbara dove ha abitato per anni il Re del Pop. 

Il prezzo di vendita dell’immobile è di 100 milioni di dollari, circa 91 milioni di euro. Svanita per sempre, quindi, l’ipotesi di vedere una casa-museo come Graceland di Elvis Presley, che ogni anno richiama migliaia di turisti da tutto il mondo.

Vediamo insieme, le 5 cose da sapere su Neverland..
1) Dove si trova
Il Neverland Valley Ranch si trova nella contea di Santa Barbara, in California, a circa 150 miglia da Los Angeles ed è stato costruito nel 1988. Dopo averlo acquistato nel 1987 per 19,5 milioni di dollari, Jackson ribattezzò il ranch con il nome di Neverland in riferimento all'Isola che non c'è, il luogo immaginario che ospita le avventure di Peter Pan, uno dei personaggi di fantasia a cui l’artista era maggiormente legato.

2) Quando Jackson ha vissuto nel ranch
Jackson ha abitato a Neverland dal 1988 al 2004, quando la polizia vi fece irruzione per condurvi una vasta perquisizione nell'ambito delle indagini innescate dalle accuse di abusi sessuali da parte di Gavin Arvizo(rivelatesi poi infondate). Una vera e propria violenza psicologica, che convinse l’artista a traslocare dal luogo che amava così tanto.

3) Cosa si trovava
La proprietà era composta da 22 strutture e da un terreno di quasi 1.300 ettari contenente una villa con sei stanze da letto, uno zoo, un parco giochi, una stazione ferroviaria, una piscina, un campo da tennis e uno da basket, una sala cinematografica da 50 posti e due laghi artificiali. La maggior parte di queste strutture sono state demolite e la proprietà è tornata al suo antico nome di Sycamore Valley Ranch.

4) No alla casa-museo
Neverland non diventerà , quindi, una casa-museo come Graceland per Elvis Presley, ha specificato la società di investimenti Colony Capital Real Estate, intenzionata a ricavare il maggior guadagno possibile dall’immobile. Un vero peccato, perché priva l’America del luogo-simbolo dell’epopea di uno dei più grandi artisti del Novecento, che ha portato il pop, la danza e i concerti a livelli di spettacolarità mai visti prima del suo debutto.

5) Cosa accadeva a Neverland
“Il prezzo che ho pagato al successo è la mia infanzia –ha sottolineato Michael Jackson- non ho potuto fare quello che si fa da bambini.
Non ho giocato, non ho avuto amici, solo gli impegni musicali e i miei fratelli. Molti oggi mi domandano perché mi circondo di bambini: è per l’infanzia che non ho avuto, adesso la trovo nei bambini, a Disneyland, nei cartoni animati e nei videogame”. 
Una dichiarazione che spiega perfettamente il limpido rapporto che Jackson aveva instaurato con i suoi giovani fan. 
Neverland non era il sordido luogo dove avevano luogo i suoi incontri proibiti, come molti media hanno cercato di far credere, ma un posto che accoglieva per un breve periodo bambini gravemente ammalati e le loro famiglie, regalando loro attimi di gioia e divertimento. 
Inoltre Neverland era sempre pieno di persone, quindi non si capisce davvero come il cantante possa aver commesso degli abusi con decine di occhi costantemente puntati su di lui. 
In ogni caso, il 13 giugno del 2005, quando la giuria ha emesso un verdetto unanime di "non colpevolezza" per tutti i quattordici capi d'accusa, è stata messa la parola fine a tutte queste insinuazioni.
FONTE ORIGINALE - LINK MJGW FORUM

[AGGIORNAMENTO] MJ - Rigettate le accuse di molestie di Wade Robson..

Continua a non esserci pace per Michael Jackson, a quasi sei anni dalla sua tragica scomparsa, il 25 giugno del 2009, ucciso da un’overdose di farmaci somministrati dal medico personale Conrad Murray, poi riconosciuto colpevole di omicidio colposo.

Il giudice della Corte Superiore di Los Angeles Mitchell Beckloff ha respinto le accuse di presunte molestie subite da bambino da parte del coreografo Wade Robson, evidentemente in cerca di soldi e di pubblicità.

Robson, che ha lavorato con Britney Spears ed è apparso nelle serie So You Think You Can Dance su Fox, ha spiegato la sua tardiva accusa, per fatti apparentemente avvenuti molti anni prima, affermando che non si è reso conto dei danni provocati da Jackson fino a che non ha avuto due esaurimenti nervosi.

Oltre all'insussistenza del fatto, il motivo alla base del rigetto delle accuse da parte del giudice è che Robson abbia atteso troppi anni per sporgere denuncia contro Jackson, addirittura il maggio del 2013, quasi 4 anni dopo la morte del Re del Pop, quando l’uomo si è rivolto direttamente alla Michael Jackson’s Estate che cura oggi i suoi affari.

A rendere poco credibili le tardive accuse è il fatto che Robson sia stato chiamato a testimoniare nel 2005 nel famigerato processo Arvizo, negando allora con decisione che Jackson lo abbia mai infastidito.

Per la cronaca, Gavin Arvizo, che allora era un ragazzo di tredici anni che Jackson aveva aiutato a guarire dal cancro, accusò l’artista di abusi sessuali in seguito all’eco mediatico creato dallo speciale Living with Michael Jackson del giornalista britannico Martin Bashir, andato in onda il 3 febbraio del 2003 su Granada Television.
Un perfetto esempio di cattivo giornalismo, nel quale, con un sapiente taglia e cuci di immagini e di spezzoni di interviste, fu messo in cattiva luce l’ex bambino prodigio dei Jackson Five.

Il processo iniziò il 31 gennaio 2005 e terminò il 13 giugno dello stesso anno, quando la giuria emise un verdetto unanime di "non colpevolezza" per tutti i quattordici capi d'accusa.
Il cantante, pur sollevato da quelle terribili accuse, ne uscì distrutto dal punto di vista psicologico, fisico e artistico, aggravando la sua dipendenza da antidolorifici e anestetici come il Propofol, la sostanza che, incautamente somministrata dal suo medico curante Conrad Murray, l’ha ucciso nel 2009.

Tutti sanno che appartiene a Jackson l’album più venduto della storia, il capolavoro Thriller, con oltre cento milioni di copie, un numero che continua a crescere di anno in anno.
Un record meno conosciuto, ma ancora più importante, è quello certificato dal Guinnes dei primati di maggior filantropo nella storia dello show business, con quasi quattrocento milioni di dollari donati in opere di beneficenza e di filantropia, in particolare ospedali e orfanotrofi.

Questi sono fatti concreti, che confermano la grandezza umana di Jackson, oltre che quella artistica, universalmente riconosciuta.
Il resto sono solo chiacchiere e cattiverie, che il tempo porta via.

FONTE ORIGINALE: PANORAMA
VISUALIZZA COMMENTI.. MJGW FORUM

[Legal Cases]Secondo il Giudice,Robson non può presentare reclamo

Il giudice della Corte Superiore di Los Angeles ,Mitchell Beckloff ,ha deciso,dopo più di un mese dall'audizione delle argomentazioni portate dall'Estate, di rigettare il reclamo di Wade Robson . La sentenza di 19 pagine di Beckloff è arrivata Martedì.
L'avvocato Howard Weitzman, per conto dell'Estate di Jackson, ha commentato oggi la sentenza di Beckloff.

"Il rigetto da parte del tribunale della denuncia di Wade Robson contro l'Estate di Michael Jackson conferma che la sua causa è stata presentata in modo inappropriato",ha detto Weitzman. "Il Sig. Robson ha testimoniato sotto giuramento in un'aula di tribunale che Michael non ha mai fatto nulla di inappropriato con lui. L'azienda crede che la sua testimonianza sia stata onesta quando la sua unica motivazione era ' dire la verità, tutta la verità e nient'altro che la verità. "'.

Robson , aveva bisogno di un assenso dal giudice per poter presentare un reclamo creditizio sulla successione, perchè la sua documentazione è arrivata in Corte a maggio 2013, quasi 4 anni dopo che la Star è morta il 25 Giugno 2009.
Maryann Marzano, uno degli avvocati di Robson, nell'udienza di Aprile , aveva dichiarato che i fatti del caso del suo cliente "gridano" per una richiesta di equità e che pertanto ( il suo cliente) non doveva essere privato del diritto di essere ascoltato in un udienza completa , piuttosto che vedere il suo caso smaltito in un unica mozione.
Marzano inoltre, sosteneva che il suo cliente non avrebbe potuto nulla prima, perchè "plagiato a credere che fosse consensuale. "
Ma l'avvocato Jonathan Steinsapir, a nome della proprietà, ha replicato che i limiti su quando le denunce possono essere depositate devono essere rispettati a prescindere dalla gravità della loro natura, in modo che altri non possano portare casi simili contro gli esecutori di Jackson o di altri beni per gli anni a venire .
Beckloff ha concordato.

"Anche assumendo che la posizione del ricorrente sia corretta ... entrambe le parti dinanzi al giudice riconoscono che tale (impedimento) esiste solo per un periodo di tempo ragionevole , il quale cessa, dopo ogni violenza, intimidazione o comportamento minaccioso da parte del defunto ", ha scritto Beckloff.

L'avvocato Henry Gradstein, che rappresenta Robson, aveva dichiarato in precedenza che a prescindere dal risultato della richiesta creditizia , il suo cliente può procedere in un caso separato contro le Aziende di Jackson in essere prima della Sua morte.
** fa ovviamente riferimento alla MJJProduction e alla MJJVentures

ENGLISH: Dancer allegedly molested by Michael Jackson can’t file claim, judge rules

Estate di MJ citata in giudizio per rifinanziamento di Neverland Ranch

La Tenuta di Michael Jackson è stata citata in giudizio per 4,58 milioni dollari per i servizi connessi al rifinanziamento di Neverland Ranch.

Genesis Group International Inc. e il suo presidente e amministratore delegato, Kevin Kinsey, hanno presentato la querela per violazione di contratto venerdì alla Corte Superiore di Los Angeles.
L'azione legale sostiene che il Re del Pop ha rifinanziato la proprietà di Neverland nel mese di agosto 2007 per $45 milioni. Jackson ha accettato di pagare il 10% dell'importo del prestito più le tasse per un totale di $4,58.
Genesis ha versato 46 milioni di dollari in un deposito a garanzia nel gennaio 2008, ma il procedimento si è concluso perché il cantante non ha firmato i documenti necessari, secondo la querela.

Jackson non ha rispettato la richiesta di pagare le tasse e il deposito a garanzia dei costi dovuti.
Genesis ha presentato reclamo come creditore nei confronti della proprietà, ma è stato respinto questo mese da John Branca, che insieme a John McClain, amministra la tenuta. Entrambi sono anche citati come imputati nella causa.

Michael Jackson Estate Sued Over Refinancing Of Neverland Ranch


[Michael Jackson] Scrittori, amici, sosia denunciano le offerte in denaro che ricevono

Solo pochi giorni fa, Carlo Riley ci parlava delle offerte in denaro ricevute perchè apparisse in un servizio fotografico, creato appositamente per far sembrare Michael un molestatore di bambini!
Alla sua denuncia adesso si unisce Keya Morgan che sul suo Twitter, denuncia un altra forma di " abuso" o tentativo di Pilotare il business che ruota attorno al nome di Michael:

Traduzione dei tweets da Laura Messina:
"Qualcuno mi ha offerto 25.000 dollari per twittare sugli album postumi e sugli altri prodotti a nome di Michael Jackson. Io ho risposto loro di rificcarsi quei 25.000 su per il c***.
Ci sono fan di Michael Jackson su twitter/facebook pagati esclusivamente per promuovere i suoi album in modo che avvocati, agenti e Sony possano guadagnarci milioni.

- Retweet da Charles Thomson: E' palese che alcuni account di "fan" siano o fasulli o pagati -
Quando Michael Jackson era ancora vivo lo hanno trattato malissimo. Ora che è morto, vogliono speculare tutti sulla sua morte. #disgustoso
Michael Jackson NON ha permesso che certa sua musica fosse pubblicata quando era vivo, nessuno dovrebbe osare farlo adesso solamente per guadagnarci milioni di dollari.
Io conoscevo Michael Jackson molto bene sin da quando ero ragazzo e lui era un perfezionista assoluto. Non avrebbe MAI acconsentito a quello che sta succedendo.

- Retweet da Charles Thomson:  Fondamentalmente ha detto la stessa cosa, pubblicamente, in numerose occasioni. Appoggiare gli album postumi equivale a disprezzare apertamente ciò che Michael Jackson ha dichiarato sui suoi desideri e su ciò in cui lui credeva -
Ben detto. Lo so per certo avendolo ascoltato personalmente dalla bocca dello stesso MJ durante la sua campagna contro Sony. Lui odiava quello che stanno cercando di fare.
Io NON compro e nemmeno ascolto qualsiasi cosa abbiano tirato fuori dopo la sua morte. Disgustosi fottuti approfittatori. Loro lo hanno ucciso e ora vogliono guadagnarci.
Hanno ammazzato Michael Jackson e adesso vogliono farci milioni di dollari sul suo nome. E' così malvagio. Loro si stanno arricchendo, non Michael né la sua famiglia.
Il corpo di Michael Jackson non era ancora freddo quando AEG ha provato a riscuotere i soldi dell'assicurazione il giorno stesso che lui è morto, il 25 giugno 2009".

LINK ORIGINALE: TRADUZIONE 

Rumors: Michael E Whitney duet?


E' noto da tempo che un duetto Michael & Whitney esiste. Dopo la grande delusione nel non poter sentire Whitney in" I Just Can not Stop Loving" (nonostante fosse stata la prima scelta di Michael), il desiderio di sentire un duetto fra questi due titani vocali è ben oltre le attese. Intorno al 2007, quando sia Whitney che Michael stavano lavorando su alcuni records, alcune fonti confermavano che le nostre preghiere erano infatti state esaudite e che Michael e Whitney , aveva registrato insieme "Days of the Broken Hearted. ' In quel periodo, entrambi lavoravano con Akon, Michael su 'Hold My Hand' e Whitney su 'Like I Never Left'.
Negli anni che seguirono, non si è più saputo nulla della traccia e oggi entrambi gli artisti non sono più con noi.
Tuttavia due giorni fa, un fan ha scritto un tweet a Sony Legacy su Twitter chiedendo del duetto. Sony Legacy è responsabile di tutte le tracce e cataloghi degli artisti sotto etichetta Sony
(vedi sopra gli screen dei tweets).
Ora questo non vuol dire che qualcosa verrà pubblicato, ma è molto interessante che:
a) abbiano risposto
b) hanno chiesto un trend con il nome della canzone.
Vi terremo aggiornati sugli sviluppi, ma da un punto di vista personale quanto incredibile sarebbe ascoltare questo duetto ?!
Sarebbe senza dubbio molto interessante e sarebbe un bel omaggio a due leggende che ora vegliano su di noi .
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It’s long been known that a Michael & Whitney duet exists. Following the global disappointment of I Just Can’t Stop Loving You not featuring Whitney (despite being Michael’s first choice), the hunger for a duet between these two vocal titans has been long over due. Around 2007, when both Whitney and Michael were working on comeback tracks, reports surfaced that our prayers had in fact been answered and Michael and Whitney had reportedly hit the studio to record a single ‘Days of the Broken Hearted.’ Around this time, both were working with Akon, Michael on ‘Hold My Hand’ and Whitney on ‘Like I Never Left’.
In the years that followed, nothing came of the track and today both artists are no longer with us.

However 2 days ago, a fan reached out to Sony Legacy on Twitter to ask about the duet. Sony Legacy are responsible for all the catalogue releases of artists on the labels under Sony (hence the ‘legacy’ part). Now that’s not to say anything will come of it, but very interesting that a) they should respond and b) they called for a public response by getting the track trending.
We’ll keep you updated on developments, but from a personal stand point how amazing would this duet be?! It’s a sure fire Number ONE hit and would be a beautiful tribute to the two legends who now watch over us…
Let’s get that trend going – #Daysofthebrokenheartedasasingle
…Although, there probably won’t be many characters left for you to tweet anything else.

LINK ORIGINALE

Ballando con Michael Jackson di Toni Bowers

Oramai, i video di Dimitri Reeves che balla in vari punti della città di Baltimore sulle note delle canzoni di Michael Jackson sono stati guardati milioni di volte. In quello più conosciuto, ripreso dal giornalista Shomari Stone, Reeves delizia un pubblico stupefatto quando, con la canzone “Beat It” che risuona dal marciapiede, inaspettatamente comincia a fluttuare lungo una strada disseminata di rifiuti imitando le mosse della danza giubilante e rabbiosa di Jackson, portando cautela in un momento di fervore degli animi.

"Don’t want to see no blood, don’t be a macho man. They’ll kick you, they’ll beat you, they’ll tell you it’s fair, so beat it".
Sulla sua pagina Facebook, Reeves ha chiesto a chi ha guardato i suoi video di non analizzare troppo minuziosamente il possibile significato dei brani che ha scelto - “Beat It”, “Smooth Criminal”, “Will You Be There”, “Black or White” e altri. “Volevo semplicemente ballare” ha detto. È stato un formidabile istinto.
Quando Reeves ha alzato il volume e ha fatto rivivere quei magici passi da un lontano passato, si è manifestata una gioia condivisa nell'arrabbiata cittadina in lutto e la città ha risposto. Individui, grovigli di giovani ragazzi, e alla fine vaste folle hanno cominciato a improvvisare la loro danza insieme a Reeves, con gioia e determinazione scritte chiaramente sui loro volti. Una strana, inattesa bellezza si materializza davanti ai nostri occhi e noi intravediamo un’altra Baltimore, molto diversa dalle immagini diffuse dai media – una città che sta trovando un modo per guarire dall'interno.

Lo stesso giorno della prima videoregistrazione della danza di Reeves, io stavo camminando su e giù per un costoso negozio di specialità gastronomiche di Philadelphia. La musica di sottofondo deve aver vibrato senza essere notata finché improvvisamente l’atmosfera non è stata riempita dall'impetuoso ritmo senza tempo di “Thriller”. 
In un attimo si stavano muovendo tutti. L’uomo che tagliava la carne stava davvero oscillando leggermente a destra e a sinistra. La faccia della guardia all'ingresso (l’unico nero nel negozio) si è addolcita e ha cominciato a muovere la testa. 
Una donna vicino a me si è fermata e fissando lo sguardo lontano ha iniziato a battere i piedi a tempo. Per un misterioso istante, qualcosa di cui sentivamo il bisogno e avevamo perduto è diventato di nuovo presente.

È stato un gran bel momento, ma mancava anche qualcosa. Sebbene tutti avessero risposto alla musica, è successo con una strana furtività — non in modo aperto, condiviso o con il giubilo contagioso che si stava verificando a Baltimore. Nessun incrocio di sguardi, nessuno che ridesse o cantasse, nessuno che si muovesse senza trattenersi o si fondesse con il ritmo. Poi è arrivata un’altra canzone e siamo tornati a trascinarci dietro ai nostri carrelli della spesa e a esaminare formaggi artigianali. Non era cambiato niente.

Da allora ho riflettuto su quelle 2 scene che, seppur diverse, avevano una cosa in comune: Michael Jackson.
Dimitri Reeves avrebbe potuto scegliere migliaia di altri brani più recenti e attualmente in voga di “Beat It”, ma la sua scelta di ballare sulle canzoni di Jackson è stata infallibile. Perché forse più di ogni altro intrattenitore, Michael Jackson ha deliberatamente costruito la sua musica come un dono di speranza e guarigione. Canzone dopo canzone offre in maniera unica una visione di compassione, una testarda fiducia nella capacità umana di unirsi, gioire e fare giustizia. Simili ideali vi sembrano artificiosi o d’altri tempi? L’idea che la musica possa riorganizzare il mondo vi sembra inverosimile? Anch’io propendo a pensarla così. Ma gli scintillanti momenti che Reeves ha creato a Baltimore suggeriscono il contrario.
Il potere espresso dalla danza di Reeves ci ricorda che i risultati raggiunti da Jackson sono molto più di irresistibili canzoni dal superbo successo di vendita o anche di una musica magnifica. Il suo lavoro resta anche "politicamente" potente.
Una delle ragioni di questo è l’insistenza di Jackson sulla responsabilità e sull’empatia – "who am I to be blind, pretending not to see their need?" (chi sono io per essere cieco, facendo finta di non vedere i loro bisogni?)
Un’altra è l’invito costantemente ripetuto del suo lavoro: "Come and dance with me". (Venite a ballare con me).
Noi acquirenti indaffarati ci siamo rifiutati di ballare e la perdita è stata nostra: ma Dimitri Reeves e il suo vicinato hanno scelto, più saggiamente, di ballare con Michael Jackson: di mettere la sua musica a palla, portarla agli altri, rifiutare l’imbarazzo e il giudizio altrui e gioire.

Ballare con Michael Jackson magicamente "heal the world" - guarirà il mondo - e "make it a better place for the entire human race" - lo renderà un posto migliore per l’intera umanità?
Risponderà alla domanda che una bambina chiede a un poliziotto in “We’ve Had Enough: How is it that you get to choose who will live and who will die?" (Com’è che siete voi a decidere chi vivrà e chi morirà?)
Porterà giustizia per Freddie Gray o rimedio a un sistema di “giustizia” razzista?
No. Ma potrebbe aiutare; in realtà, come ha dimostrato Reeves, sta già aiutando.

Ciò che è singolare è il modo in cui la cultura dominante degli Stati Uniti, che necessita di tutto l’aiuto possibile, sembra opporre resistenza alla mano tesa di Jackson. 

È chiaramente percettibile: per essere un uomo che ha dominato il mondo della musica pop nei recenti decenni, Michael Jackson è diventato una figura stranamente in ombra. Non a Las Vegas o alla Sony Music, ovviamente, dove lui continua a rastrellare milioni di dollari ogni anno e resta di gran lunga il musicista che fa guadagnare di più al mondo, in gran parte grazie alle vendite oltreoceano.

Quello di cui sto parlando è la cultura dominante, la via maestra degli Stati Uniti, specialmente la cultura dei bianchi americani privilegiati, come quelli al negozio di specialità gastronomiche di Philadelphia. Lì, si è consolidato un atteggiamento snobbistico verso Michael Jackson e la sua musica, insieme a una riluttanza nel celebrare l’imperterrito idealismo di Jackson, l’eccentrica persona pionieristica e le pratiche di integrazione e compassione. C’è persino una certa riluttanza ai riconoscimenti della sua magnitudine artistica. Noi non ci rivolgiamo a Michael Jackson riconoscendo in modo diretto i suoi meriti. Non abbiamo riguardo dei suoi risultati con la meraviglia che meritano. Noi non balliamo.

A prescindere dal contesto, questo sarebbe un modo piuttosto indegno di comportarsi verso uno degli artisti più importanti del 20 secolo. Ma è un’attitudine ancora meno saggia adesso, perché ci lascia deviare dalle sfide che Jackson, sia lui come uomo che la sua musica, ha proposto per modi di pensare e di comportarsi che continuano ad avvelenare questo paese. Perché deve essere così?

Ho chiesto a un mio amico di circa 20 anni cosa pensasse della musica di Michael Jackson: i ragazzi la ballano ancora? La risposta del mio amico è stata istruttiva. “Grande musica” ha detto “ma se arriviamo a quello che ha fatto con dei piccoli bambini, è meglio scordarselo”. Ero scioccata. Ma è possibile? 
Dopo uno dei processi più costosi e impegnativi della storia americana risultato in “non colpevole” per tutti i capi d’imputazione, dopo ripetute prove che Michael Jackson non ha mai commesso alcun misfatto, ma è stato il bersaglio di estorsori e di fronte alla quantità ormai immensa di testimonianze concordanti su che onorabile, e ingiustamente leso, essere umano Jackson sia stato in realtà, è possibile che siano ancora oggi le sanguisughe dei media che hanno visto il suo linciaggio come una fonte di profitto a definire Jackson e a limitare il potere del suo lavoro? A quanto pare sì.
La progressiva crocifissione della reputazione di Jackson avvenuta più di 10 anni fa continua ancora.

Oltretutto, continua ancora con modalità impreviste. Non voglio suggerire che quello che è successo a Jackson sia in alcun modo sufficientemente comparabile a quello che è successo a Freddie Gray, Michael Brown, Eric Garner e molti altri neri americani che recentemente sono morti per mano di funzionari della legge. Jackson, dopotutto, è sopravvissuto al suo dramma (a stento) ed è andato avanti (per poco). 
Non sto dicendo che tutte le recenti sofferenze e ingiustizie abbiano una diretta connessione all'esperienza specifica di Jackson. Ma quello che voglio veramente sostenere è che sono state le stesse "strutture di ingiustizia" che adesso stanno permettendo alle autorità civili di assassinare cittadini americani disarmati a ferire anche Jackson e che il suo caso può aiutarci a capire e contrastare quelle strutture.

La stessa nazione di spettatori che erano pronti ad assistere inerti e a lasciare che un incubo inghiottisse Jackson ora guardano esperienze anche più strazianti sormontare dozzine di altri.
Alcuni osservatori stanno usando i filmati di Baltimore irresponsabilmente scelti di proposito che i media nazionali hanno mostrato come esca per rafforzare i loro pregiudizi. (Chi immaginerebbe, a guardare le immagini trasmesse in TV, che le azioni vandaliche sono state molto meno delle dimostrazioni pacifiche e dei gesti di solidarietà?)
L’esperienza di Jackson e di quei tanti, tantissimi neri che di recente sono entrati in conflitto con la polizia e sono morti per questo non sono la stessa cosa, ma sono, per certi aspetti, correlate. Sono deplorevoli in modi simili e per simili ragioni, denunciano patologie simili che ci stanno consumando e ci fanno vedere di noi stessi più di quanto vorremmo.

C’è una cosa che l’esperienza di Michael Jackson ha reso ben chiara. Gli atti di ingiustizia che stiamo testimoniando adesso sono basati, e in un certo qual modo autorizzati da una terribile verità di lunga data negli Stati Uniti: che quando si tratta di rispetto, diritti civili e giustizia, conta se sei nero o sei bianco.
Jackson è stato il nero con più visibilità negli anni recenti a scoprire che è bastato essere accusato per essere trattato selvaggiamente. Ma tale scoperta non è stata affatto di sua esclusiva. (Ciò che lo è stato è quanto i media siano stati direttamente responsabili per ciò che Jackson ha patito: pochi veri criminali passano per l’infamia che lui ha dovuto sopportare innanzi a una platea mondiale).
Nel caso di Jackson, come in ogni disgustoso caso che abbiamo sentito in questi ultimi due anni, è stato negato a un nero uno dei diritti più preziosi di cui si presume goda ogni americano: la presunzione di innocenza. Ciascun caso è diverso, ma da questa importante prospettiva, ciascun caso è anche simile all’altro.

Nel caso di Jackson, quello che forse più ne connota l’eccezionalità è il fatto che ogni affermazione che facesse sembrava in qualche modo automaticamente messa in dubbio, nei termini più clamorosi e intimi, da sconosciuti e pubblicamente. Non c’era nessuna regola e nessun rispetto. Da marito, Jackson ha dovuto starsene seduto e ascoltare una giornalista che in una diretta televisiva internazionale chiese a sua moglie di confermare se lui era in grado di fare sesso. Non molto prima, un’altra gli aveva chiesto a bruciapelo se era vergine. L’ansia che si è sviluppata e intensificata nel corso della vita di Jackson è stata di fatto una ragionevole risposta a una siffatta mostruosità. Nessun’altra celebrità, ad eccezione della Principessa del Galles, ha sperimentato quel tipo di spietate e insistenti invasioni che Jackson ha dovuto sopportare.
E persino Diana ha dovuto affrontare quei violenti attacchi da adulta, mentre Jackson ha dovuto farci i conti tutta la vita, dalle notti in cui il suo padre venale accompagnava gruppi di ridacchianti ragazzine a guardare un Michael adolescente dormire a quelle ultime, oltraggiose immagini distribuite in tutto il mondo, scattate attraverso il finestrino dell’ambulanza, di un Jackson morente o già morto che veniva colpito sul petto e intubato. E poi c’è stata l’immagine del corpo nudo sul tavolo del medico legale, ripubblicata milioni di volte.

Questi e un numero infinito di altri oltraggi da parte dei media erano (e sono) spiegati regolarmente facendo riferimento al peculiare carattere di Jackson. Se l’è cercata lui, ci viene detto, con quel personaggio pubblico contraddittorio - una sorta di inerme adolescente marcato in modo razziale che “appare minaccioso”. 
Ma il ricorso a quel tipo di spiegazione restrittivamente personale distoglie l’attenzione dai veri problemi, dal razzismo pervasivo e dall'ingiustizia sistemica. Citare le peculiarità o i fallimenti della persona che stai brutalizzando come un modo per spiegare (giustificare? mitigare?) la brutalizzazione è un modo per incolpare la vittima. Ti permette di ignorare il tuo proprio comportamento e una consuetudine di pensiero che lascia spazio alla crudeltà, magari attraverso la passività.

Dire questo non equivale a dire che Michael Jackson non fosse straordinariamente vulnerabile all'abuso o che non abbia fatto dei gravi errori. Lo era, li ha fatti. Emotivo, reticente e troppo accomodante, come spesso sono le vittime di abusi nell'infanzia, isolato, fragile, narcisista, strano e schifosamente ricco, terrorizzato dal confronto, educato alla formalità mentre gravato dal peso del suo genio e abituato al fatto che la sua famiglia facesse pasto di lui. Jackson era, citando la famosa descrizione che ne ha dato Steven Spielberg, “come un cerbiatto in una foresta in fiamme”. 
Ma nulla di tutto questo equivale a essere un criminale, non più di quanto un correre lungo la strada, un opporsi a un’ingiustificata perquisizione della propria casa o un saltare la scuola non siano una ragione per essere sparati. Nessuna sorpresa che Jackson sia stato sopraffatto. Nessuna sorpresa che gli americani stiano manifestando per le strade. Chi non lo farebbe?

Al di là della riduttiva focalizzazione sulle peculiarità individuali, c’è un’altra spiegazione rilevante sia per la sofferenza di Jackson che per la crisi dei diritti civili che stiamo affrontando adesso: il razzismo. Questa è la parola ed è ora di dirla forte e chiaro.
Il razzismo non riguarda, primariamente, le persone che lo subiscono, ma coloro che lo praticano. Non riguarda individui strani o diversi: riguarda le persone comuni che decidono chi è strano o diverso e scelgono di averne paura piuttosto che celebrarle.

Di tanto in tanto, il razzismo che ha sempre vorticato nell’ombra attorno a Jackson ha palesato la sua faccia diabolica – per esempio quando l’ignorante visione della vitiligine e del suo trattamento lo ha accusato di “voler essere bianco”. Michael Jackson si è sempre identificato come nero (I just look in the mirror; I know I’m black - Mi basta guardarmi allo specchio: so di essere nero) e ha riconosciuto intrattenitori neri come sue maggiori influenze (James Brown, Jackie Wilson, Diana Ross, Stevie Wonder, Otis Blackwell, e Sly Stone tra i tanti altri). Ha celebrato la sua eredità afroamericana al punto di dare ad entrambi i suoi figli maschi il nome da schiavo del suo trisnonno, Prince. (L'autrice, nei commenti dell'articolo, ha scritto che questo errore - sappiamo che solo Blanket ha "Prince" nel nome ufficiale - è da attribuire a chi glielo ha editato, ndt). 
La sua musica non ha mai abbandonato, anzi ha sempre esaltato le gloriose tradizioni della musica americana nera. Ciò nonostante, Jackson è odiato per il suo presunto desiderio di essere bianco.

Questo odio irragionevole perseguita Jackson anche dopo la sua morte nel 2009. A luglio di quell’anno il giornale francese Charlie Hebdo mise in copertina uno scheletro con le sembianze di Jackson con la scritta “Michael Jackson, en fin blanc” — “Michael Jackson, finalmente bianco”.
In questo momento sta circolando su internet una piccola pubblicità che include una fotografia di una modella con la vitiligine, con una didascalia che cordialmente ci ricorda che questa è la stessa malattia che Jackson “sosteneva” di avere. 
“Sosteneva,” nonostante le fotografie di una vita a provarla, nonostante le testimonianze unanimi di familiari, medici dermatologi e truccatori, nonostante il fatto che suo figlio maggiore sembra abbia la stessa malattia ereditaria, e persino nonostante la definitiva diagnosi dell’esame autoptico. 
Quale intrattenitore bianco ha mai ricevuto così poca comprensione per una malattia che è debilitante per tutta la vita? (una delle tante di cui Jackson ha sofferto)? Quando è stato concesso un così piccolo beneficio del dubbio, quando è stato costruito un nonsenso così ostile? “Non sarà facilmente perdonato per essersi preso così tante rivincite” scrisse James Baldwin con lungimiranza quando Thriller conquistò il mondo.

Non dovrebbe sorprendere nessuno che Michael Jackson, praticamente al pari di ogni altra persona di colore di questa società, sia stato vittima di razzismo. Ciò che è rimarchevole è quanto abitualmente e nettamente la spiegazione individualistica abbia sostituito quella sociale nel caso di Jackson. Un modello talmente oltraggioso che, una volta che lo identifichiamo, può istruirci sulla nostra catastrofica situazione attuale e mostrarci l’importanza di dare il giusto nome e di correggere questa consuetudine alla diversione, all’autogiustificazione e all’abuso perpetrato.
I bianchi americani privilegiati devono imparare a riconoscere la loro tendenza a individualizzare l’oppressione. Ovviamente gli individui contribuiscono alla loro propria vita, ma nel contesto del malessere razziale degli Stati Uniti, il problema non è primariamente il singolo individuo di colore, il problema è il sistema e l’attitudine consolidata di coloro che godono appieno dei privilegi.

Negli Stati Uniti, tendiamo a considerare la differenza come una patologia. Proviamo disagio innanzi a chiunque trascenda le nostre categorie, turbi i nostri pregiudizi o esponga il bluff degli stereotipi dominanti.
Michael Jackson e la sua musica hanno fatto tutto questo contemporaneamente e sotto molteplici aspetti. Ma la cosa più importante, che non dovrebbe essere dimenticata, è che lo ha fatto con gioia. 
Rimuginare troppo a lungo sulla sofferenza di Jackson vorrebbe dire dimenticare la sua irriducibile giocosità e forza di volontà. La cosa fantastica, alla fine, non è quanto Michael Jackson fosse strano o quanto difficile fosse la sua vita, ma quanto grande sia stata la sua capacità di gioire, la sua generosità, la sua abilità e determinazione nel portare gioia agli altri. 
Di una curiosità infinita, deliziato dalle persone ed emozionato dalla bellezza del mondo, "he just had so much fun"- si è semplicemente divertito così tanto.
Ha sofferto, sì; si è prostrato e ha subito esperienze dolorose. Ma è questo ciò che rende la sua esuberanza così degna di nota e così prezioso il fatto che lui ha portato e continua a portare gioia alle altre persone. Indipendentemente da tutto, lui ha ballato. Dobbiamo ricordarcelo e rendere onore a questo e ballare con lui.

Dimitri Reeves ci ha insegnato parecchie cose il mese scorso. Una è stata che abbiamo bisogno di Michael Jackson ora più che mai. Il vergognoso trattamento che Jackson ha ricevuto per mano della cultura popolare alla quale ha contribuito così tanto non è stato un fenomeno isolato, è stato solo troppo sintomatico. 
Considerandole con attenzione, le esperienze di Jackson denunciano attitudini e abitudini dannose che sono ancora decisamente in atto ai giorni nostri.
Naturalmente, sarebbe stato molto meglio se Jackson non avesse dovuto passare attraverso tutto questo, esattamente come sarebbe meglio se i neri americani potessero camminare lungo le nostre strade sentendosi al sicuro dagli agenti di polizia.
La maggioranza privilegiata dovrebbe riuscire a imparare come comportarsi senza che quelli che sono già svantaggiati debbano soffrire e nessun apprendimento o progresso per coloro che già sono privilegiati può cominciare a riscattare il tipo di errori di cui stiamo parlando. Ma nello stesso tempo, è cruciale che i privilegiati si rendano conto che non tutti lo fanno e usino il loro potere per cambiare questa situazione. 
Come minimo, adesso dovremmo cominciare a pretendere che tutti godano della presunzione di innocenza, qualcosa che richiederebbe ai media e alle forze dell’ordine di rivedere il modo in cui operano.

Grazie a Dimitri Reeves, abbiamo visto un piccolo percorso da avviare in direzione di una guarigione, un percorso che lui ha tratto direttamente da Michael Jackson: possiamo uscire e ballare per le strade per diffondere gioia anziché paura. Venite a ballare con me, "come and dance with me" ha scritto Jackson: Unitevi alla mia danza, per favore unitevi a me ora - "Join in my dance, please join me now". Reeves ha accettato l’invito di Jackson.

Ballare con Michael Jackson, accogliere la sua mano tesa è più che onorare una vita difficile e straordinaria e una quantità immensa di doni – sebbene sia proprio ora che cominciamo a farlo senza giudicare, senza rancore e senza dire bugie.
È qualcosa che dobbiamo fare per noi stessi e gli uni per gli altri – non in un tentativo di salvaguardarci dal dolore e dai pericoli attuali, ma per dirigerci più lontano negli aspetti più sconcertanti delle nostre vite e affrontarli con gioia. È un modo per scegliere il tipo di futuro che vogliamo e il tipo di persone che vogliamo essere.
Ballare con Michael Jackson vorrà dire lasciare andare l’odio e la paura, riconoscere la bellezza in ciò che ci sembra strano ed essere disposti a cogliere un’opportunità. Richiederà che il nostro rapporto con gli altri sia empatico e creativo in quello che noi siamo abituati a pensare come nostro proprio spazio e richiederà rispetto. In questo modo, la danza a cui Jackson ci invita è una sorta di allenamento etico. È un modo per essere all'altezza delle nostre credenze e delle nostre professioni e di assumerci la responsabilità per i privilegi di cui godiamo. 

Got the point? Good. Let’s dance. Capito il punto? Bene. Balliamo.
Traduzione: Laura Messina



Michael Jackson - Il bambino dietro al mostro..

Uno degli eventi più importanti del 2001 è stata l'uscita di "Invincible", il primo album di Michael Jackson in nove anni, che stranamente non è stato preceduto di tutto l'armamentario pubblicitario come si usa di consuetudine nel mercato musicale...
Il Re del Pop, continuerà ad esserlo? Riuscirà a riconquistare il trono abbandonato per oltre un decennio?

Diversi candidati si sono fatti avanti per vincere il titolo, ma nessuno è riuscito a estrarre la spada dalla roccia in modo così convincente da mantenere questo privilegio. Generazioni più giovani che adorano il pop e il R&B, devono ringraziare Jackson, perché senza di lui i loro artisti preferiti non sarebbero esistiti senza la sua influenza.

La musica che ora domina le classifiche, Michael ha iniziato a farla 38 anni fa, quando - come settimo membro di una famiglia di 9 figli - è stato costretto dal padre a seguire una disciplina esagerata che ha raggiunto l'obiettivo di farlo uscire dalla povertà e mantenere quella tribù.

Purtroppo, quello che molte persone ricordano di Michael, sono le innumerevoli voci, la maggior parte di loro perfide e infondate , invece di conoscere un po' di più sulla sua vita, il suo lavoro e il suo incredibile successo.
Suo è l'album più venduto nella storia della musica di tutti i tempi ( Thriller [1982] che è stato acquistato legalmente da più di 52 milioni di terrestri).

E' facile capire il suo amore per i bambini e non mi riferisco al concetto malsano che viene in mente a la maggior parte della gente, causato dalla necessità di sensazionalismo dei tabloid per vendere a tutti i costi anche a spese del protagonista; Michael ha dimostrato il suo affetto e amore per i più piccoli in molti modi: silenziosamente ha creato una fondazione benefica che si occupa di orfani, soprattutto in Africa, chiamata "Heal The World Foundation".
Ha sempre cantato per i bambini, perché non ha mai avuto la possibilità di esserlo normalmente; certo che avendo 6 fratelli e 3 sorelle, la loro casa doveva essere una specie di bazar, ma Michael ha smesso di essere un bambino a soli 5 anni.

E' stato il bambino prodigio che, insieme ai suoi fratelli, ha scosso il mondo della musica pop; lo stesso che 30 anni fa ha lanciato il suo primo album da solista quando aveva solo 13 anni, che ha rivoluzionato il mondo della musica quando ha fatto diventare il video di una canzone in un vero e proprio cortometraggio e quello a cui MTV deve molto del suo successo.
Nel 1971, è apparso sulla copertina di Rolling Stone con la didascalia: "Perché questo bambino di età inferiore a 11 anni rimane sveglio fino a tardi? - Michael Jackson e i suoi sei dischi d'oro".
Non ha mai avuto un'infanzia, così quando ha vinto tutti quei milioni di dollari - che piaccia o no - si è fatto costruire il suo parco dei divertimenti, il proprio zoo e ha invitato molti bambini a giocare con lui ... oltre a fare della musica meravigliosa.
Benjamín Salcedo Villareal

ARTICOLO ORIGINALE
Michael Jackson El niño detrás del monstruo

MJGW FORUM MICHAEL JACKSON - L'ARTISTA E LA SUA GENIALITÀ

Michael Jackson in visita al castello di Pierrefonds, Francia - 14 Maggio 1996

Il castello di Pierrefonds si trova a circa 90 chilometri a nord di Parigi, nel Oise, vicino alla foresta di Compiègne. L'imponente castello apparteneva a Louis d’Orléans, Duca di Orleans, fratello di re Carlo V, che regnò dal 1380 al 1422, prima di essere acquistato nel 1813 da Napoleone I. Verrà restaurato nel 1858 dandogli un aspetto rinascimentale, comprese le facciate del cortile. Esteriormente, tuttavia, rimane uno dei più bei castelli dello stile medioevale del suo tempo, per cui regolarmente viene usato come location di alcuni film come 'The Visitors' o serie TV come 'The Accursed Kings' e più recentemente 'Merlin' .

Nel maggio 1996, Michael Jackson, mentre è alla ricerca di una casa da acquistare in Francia, arriva a Pierrefonds per una visita privata e discreta, nonostante la presenza di alcuni fan ben informati, che lo incontreranno alla fine della sua visita davanti all'ingresso che conduce al ponte levatoio del castello.
Ma il Castello di Pierrefonds, classificato come monumento storico e gestito dal Centro per i Monumenti Nazionali, non è in vendita e Michael lo sa. Anche se i rumors fanno intendere che Michael volesse acquistarlo, la sua presenza era semplicemente una visita di piacere..
Le guide del Castello Pierrefonds ricordano ancora il suo inaspettato arrivo, avvenuto il 14 maggio 1996. Anche se a loro piace ricamare un po' il racconto, parlano con piacere di quando il Re del Pop è arrivato, circondato dalle sue guardie del corpo, alla scoperta di questo castello degno di un racconto di fiabe.
Secondo una delle guide, sarebbe arrivato in una limousine poi parcheggiata davanti alla farmacia del villaggio: Michael in realtà si trovava in un'altra macchina che ha sostato vicino all'ingresso del castello.
Indossando una giacca rossa e la mascherina, Michael è arrivato in tarda mattinata quando non c'era molta folla. Eppure era il periodo delle gite scolastiche e un gruppo di bambini era presente. Una delle guide ha detto che si è nascosto in un angolo, vicino alle scale dove inizia la visita del castello, in modo da non essere visto..
Michael ha fatto un lungo tour del castello, incluso nei luoghi che non sono accessibili al pubblico. Impressionato dalla grande sala del Preuses, l'antico Palazzo di Giustizia del castello, lungo 52 metri e alto 12 metri, avrebbe provato alcuni esercizi vocali.
Michael si è fermato a lungo davanti al modello del castello, situato all'estremità della Sala delle Guardie.
Realizzato nel 1878 per l'Esposizione Universale, questo modello di pietra costruito in scala 1/50 è imponente (altezza: 145 cm, larghezza: 250 cm, lunghezza: 350 cm).
Le guardie del corpo di Michael hanno scattato molte foto e si dice che la star avrebbe chiesto i piani del modello. Quello che è certo è che Michael ha commissionato un modello del castello per il suo Neverland Ranch: 269cm x 335cm x365 cm. Un po' più grande rispetto al modello originale, lo aveva sistemato al centro del salotto, con, per un certo tempo, una foto incorniciata del castello appesa al muro.
Il modello era uno degli oggetti che la Julien's Auctions voleva mettere all'asta nel 2009, prima che Michael impedisse la vendita. Una delle guide mi ha anche chiesto dove questo modello potrebbe essere ora!
Anche se timido e discreto, Michael non ha esitato a posare con i dipendenti del castello che ben presto hanno saputo della presenza del Re del Pop. Queste immagini le conservano preziosamente... e si rifiutano di mostrarle!
Michael lascia anche un indelebile ricordo della sua visita nel negozio di souvenir, dove ha speso una grossa somma in libri di storia; somma che, secondo la guida:"non vediamo molto spesso qui."
Solo un reportage andato in onda sul canale francese M6 aveva riferito della visita a quell'epoca: (tra i minuti 0:57 e 3:10 nel video qui sotto)


ORIGINAL SOURCE


La formula del Genio : Michael Jackson e Steve Jobs

By morinen, 2014
"... Michael era un po 'come Steve Jobs per il fatto che ogni nuovo prodotto - fosse un album o un video o singolo - era un evento. C'era ogni tipo di battage pubblicitario e anticipazione. Così il marchio stesso era eccitante , perché si sapeva che quello che veniva pubblicato sarebbe stato all'avanguardia, unico e di altissima qualità. <...>

Penso che la cosa principale che un imprenditore o un businessman potrebbe imparare da Michael Jackson è che fare qualcosa di grande richiede sia lungimiranza che lavoro. Michael si avvicinava ad ogni nuovo progetto con passione sconfinata, e l'energia era contagiosa per i collaboratori . Ma quello che realmente colpiva coloro che lavoravano con lui, era la capacità di portare le sue idee a buon fine. Sognava in grande e quindi lavorava instancabilmente fino a quando i suoi sogni si avveravano ".
- Joseph Vogel in un'intervista al Business Daily News

Steve Jobs. Un paio di anni fa, poco dopo la morte di Steve Jobs ',mi sono accostato alla sua biografia scritta da Walter Isaacson (il libro stava vendendo moltissimo al momento). Quel periodo per me era un periodo di fascinazione ossessiva con Michael Jackson, e vedevo il mondo intero, alla luce del suo destino e della personalità. Così, mentre leggevo la biografia di Steve Jobs, non ho potuto fare a meno di notare parallelismi tra queste due figure di spicco del tardo 20 ° secolo. Inoltre, sono sempre stato interessato ai geni e alla natura del genio, così ho colto al volo l'opportunità di confrontare le due personalità, e di dedurre una "formula" del genio, per così dire.

Naturalmente, Michael Jackson e Steve Jobs avevano caratteri molto diversi, temperamenti e interessi. Ma entrambi erano persone eccezionali che hanno raggiunto un eccezionale successo nella vita, e il successo non è caduto nelle loro mani da solo. Quando si guarda alle loro vite in retrospettiva, si può chiaramente vedere che, oltre al talento naturale, avevano un certo numero di caratteristiche molto simili che li ha aiutati a raggiungere questi risultati. Questi sono le componenti più evidenti del loro successo:

1. Il lavoro non per soldi, ma per cambiare il mondo
Sebbene sia Michael e Steve siano diventati favolosamente ricchi in gioventù, non hanno mai visto lo scopo della vita nel denaro e benessere personale. Steve Jobs aveva un interesse competitivo nella costruzione di aziende di successo, ma l'obiettivo non è mai stato il profitto personale. 
Dopo aver lasciato Apple negli anni '80, ha venduto tutte le sue azioni, e più tardi, quando ha deciso di tornare, non era d'accordo a diventare il CEO ed ha lavorato per alcuni anni come consulente con uno stipendio annuale di $ 1. Non costruì palazzi per se stesso e non godeva di shopping sontuosi o vacanze costose - non aveva tempo per questo. Inoltre, non si concentrava sul gruppo o faceva ricerche di mercato perché non gli interessava la giustificazione finanziaria delle idee. Egli credeva che se fai un buon prodotto , la gente lo comprerà. 
Allo stesso modo, Michael ha dato via i profitti di interi tour mondiali in beneficenza - tour che erano fisicamente faticosi per lui. Ma i suoi concerti erano sempre fantastici perché la qualità veniva misurata non in denaro, ma nella soddisfazione del pubblico. Questo spiega anche la loro modestia nella vita privata. Pur facendo uso di comfort, non li adoravano. Jobs viveva in una casa quasi non senza mobili e gli piaceva camminare a piedi nudi. Michael spesso dormiva su un materasso sul pavimento o in un sacco a pelo.

Questo sembra generalmente essere il principio fondamentale per creare qualcosa di grande - niente di eccezionale nasce dalla l'obiettivo di massimizzare i profitti. Bisogna avere un'idea romantica. Per cambiare il mondo, è necessario pensare al futuro bello del genere umano. Un genio del 20 ° secolo deve pensare in termini di mondo, non meno, e con tutto il cuore credo che possa cambiarlo. Né Michael né Steve ne hanno mai dubitato . Non ci sono limiti a quello che si può fare, sosteneva Jackson . Hai solo bisogno di credere in te stesso. "Non voglio essere un 'altra lattina sulla catena di montaggio", era solito dire. "La mia priorità nella vita è quella di fare la differenza, calcare , un territorio sconosciuto, inesplorato e lasciarmi alcuni sentieri alle spalle." Jobs allettava i dirigenti di talento con una semplice domanda: "Vuoi vendere acqua zuccherata per il resto della tua vita? O vuoi venire con me e cambiare il mondo? "

2. Carisma e capacità di ispirare
Qualsiasi prodotto di talento, anche uno ideato da un genio, è alla fine un prodotto del lavoro di squadra. Quindi non è sufficiente voler cambiare il mondo - si deve saper ispirare questo desiderio in altri. Jobs è stata una persona incredibilmente carismatica che poteva convincere la gente intorno a lui nella possibilità dell'impossibile. 
I suoi colleghi scherzavano sul fatto che aveva un "campo di distorsione della realtà" - le persone che si trovavano intorno a lui erano impregnate della sua visione e perdevano la capacità di vedere le cose chiaramente. 
Michael similmente ispirava le persone con le sue idee. Basta ascoltare i suoi colleghi e i ballerini provenienti da "This Is It", leggete le loro memorie - tutti hanno lavorato con entusiasmo giorno e notte, per inventare cose nuove, essere creativi, perché tutti avevano la sensazione che stavano facendo la storia.

3. Il perfezionismo
Michael Jackson. E' impossibile produrre qualcosa di veramente buono a meno di non essere un perfezionista che passa un sacco di tempo su ogni cosa più piccola e guida gli altri oltre il muro con la scelta dei dettagli. Perché se non vi preoccupate della qualità del prodotto, il consumatore lo coglierà immediatamente . 
Jobs è diventato isterico quando un computer è stato assemblato con un'unità disco sbagliata - con un pulsante in più. Jackson ha pianto quando l'album non suonava come previsto, e l'ha fatto remigare ai suoi ingegneri tutto da zero. 
Jobs annunciava date di uscita con introduzione di migliorie senza fine nel suo prodotto; Jackson ha registrato venti tracce di una parte vocale, anche se spesso il mix finale finito conteneva la prima. A nessuno era permesso di vedere il prodotto non finito. Il pubblico avrebbe dovuto avere niente di meno della perfezione.

E misero standard altrettanto elevati per tutto ciò che stava intorno. Michael era estremamente cortese e gentile spiegando al miglior produttore del settore che nessuna delle sue 20 canzoni era abbastanza buona; Steve non era timido nel dire alla gente che avevano fatto schifo, ma in sostanza, ognuno con i propri metodi, che si tratti di una frusta o una carota, sapevano ottenere il meglio dalle persone. "Lui ci ha insegnato a fare tutto nel miglior modo possibile: Michael era un perfezionista e abbiamo dovuto partire da zero per produrre musica nel miglior modo possibile", hanno detto i colleghi su Jackson. "La sua forza, l'integrità e amore per la vita ci ha reso tutti più buoni", hanno scritto i colleghi della Pixar di Jobs.

4. Meno è meglio
Con tutto questo perfezionismo, l'esame infinita di opzioni e la ricerca instancabile, entrambi, però, avevano capito il valore della semplicità e il minimalismo estremo. 
Al ritorno in Apple, la prima cosa che Steve fece fu abolire la lunga linea di prodotti e lasciare solo quattro modelli. Ognuno di loro doveva avere l'interfaccia più semplice possibile. Ha sollevato il consumatore dall'onere della scelta e l'onere di dover imparare funzioni inutili. "Steve Jobs ha progettato un potente computer che un analfabeta di sei anni può usare senza istruzione", scrisse un editor di Forbes . "Se questo non è magico, non so cosa sia." 
Le melodie devono essere semplici, Michael Jackson era solito dire del suo mestiere. Un grande melodia è quella che ogni bambino può cantare. 
Negli ampi saloni dell' Apple Store solo quattro modelli di portatili sui tavoli, ma la scelta su quattro è molto più piacevole che su 44. Jackson ha pubblicato 7 album in 30 anni, ma ogni canzone in essi era perfetta. Ogni prodotto dalla breve lista di Apple è l'ideale per l'utente. Ciascuno dei sette album di Michael è prezioso. Ed è per questo che l'annuncio di un nuovo prodotto di Apple, così come l'annuncio di un nuovo album di Michael Jackson, è sempre stato un grande evento.

5. Curiosità
Solo a prima vista sembra che le grandi idee nascono dal nulla. Infatti niente appare da solo - il cervello umano funziona in modo tale che può sintetizzare una novità dall'osservazione della vita, cultura, e l'esperienza precedente. 
Essere un genio è sapere come applicare questa esperienza a beneficio delle persone e con grande effetto. Molti hanno accusato Jobs di aver rubato la GUI da Xerox. Egli non lo ha fatto; ha approfittato del lavoro di preparazione precedente. E' stato ispirato dall'idea, l'ha esaminata a fondo, migliorata e perfezionata come Xerox non poteva fare.
 Jackson, inoltre, non ha inventato il moonwalk - come molti dei suoi movimenti, li vide in altri ballerini e li fece suoi. Ha adottato elementi di danza dei suoi idoli - James Brown e Fred Astaire, ha preso in prestito anche i movimenti del combattente Bruce Lee e un dinosauro computerizzato da Jurassic Park. 
In altre parole, ha avuto una capacità preziosa nel notare cose interessanti nel'ambiente circostante, sezionarle e riutilizzarle nel suo campo.

"La gente si blocca quando invecchia," ha detto Jobs una volta in un'intervista. "I tuoi pensieri costruiscono modelli come impalcature nella tua mente ... Nella maggior parte dei casi, le persone si bloccano in quei modelli, proprio come solchi in un disco, e non escono da lì. E' 'una persona rara quella che incide solchi che sono un modo particolare di vedere le cose, un modo specifico di mettere in discussione le cose. 
E 'raro che si vede un artista di 30 o 40 anni in grado di contribuire veramente con qualcosa di incredibile. Naturalmente, ci sono alcune persone che sono per natura curiose, per sempre piccoli nello stupore della vita, ma sono rare. "

"Credo che da bambini abbiamo tutti lo stesso livello di [curiosità]," ha detto Michael in una conversazione pubblicata con un suo amico. "Io lo credo veramente . Ma alcune persone la perdono lungo la strada. Questo è quello che mi piace nei bambini. Sono affascinati da tutto ciò. Ecco perché li vedi rompere un sacco di cose, le distruggono, perché vogliono sapere come funziona ... "

Questa qualità, che pochi al di fuori potevano capire, hanno permesso loro di ottenere cose che semplicemente non succedono alla gente normale. E, forse, a causa di questa stessa qualità che entrambi avevano, un po 'di senso dell'umorismo infantile.

6. La comprensione del loro ruolo
Quando Jobs è andato da Isaacson con la proposta di scrivere la sua biografia dato che Isaacson aveva scritto quella di Einstein, potrebbe sembrare un po 'arrogante. Ma Steve aveva ragione - dopo la sua morte, il libro divenne un bestseller, e ora abbiamo una affascinante storia della vita di uno dei geni del 20 ° secolo. 
Quando Michael Jackson ha eretto statue di se stesso in tutta Europa, i critici potrebbero aver visto la sua presunzione come scandalosa; tuttavia, di conseguenza, quelle statue sono ricordate da tutti. E i suoi archivi di video meticolosamente raccolti sono di grande valore oggi. I contemporanei non sono affatto in grado di riconoscere il vero splendore per conto loro, così a volte è necessario spiegare loro chi è il genio. 
La ricetta è semplice: se si vuole passare alla storia - bisogna inscrivere se stessi in essa.

Michael e Steve erano quasi coetanei, ed è degno di nota che per molti aspetti abbiano avuto gli stessi idoli: Disney, Edison, Chaplin, Gandhi e Martin Luther King - persone in cui videro innovatori simili capaci di un salto di qualità. Questo è ciò che la pubblicità di Apple "Think Different" significa, ed è per questo che si adatta sia Michael che a Steve così bene.

ORIGINAL TEXT
The Formula of Genius: Michael Jackson and Steve Jobs

LINK TRADUZIONE - MJGW FORUM

Il Grande Comunicatore: MICHAEL JACKSON

BY RUTH SHERMAN
Ho ricevuto un tweet da André Rieu, il noto violinista e direttore della Johann Strauss orchestra. Era atterrito dalla morte di Michael Jackson si sentiva come tanti, naturalmente. Dal momento che André è un musicista e un performer, però, sentiva una perdita particolarmente profonda. Come mi sento io e quindi, come ho reagito io. Jackson è stato un talento prodigioso e il suo effetto sulla cultura è permanente. Come disse Obi-wan, "ho sentito una grande interferenza di Forza."

Michael è stato una forza enorme, un superbo comunicatore e narratore. Dopo tutto, l'esecuzione è tutto nella comunicazione, con la stimolazione e la commozione del pubblico generando reazioni emotive attraverso (di solito) la voce, il movimento, l'aspetto e il contenuto.

Come Jackson è stato un leader nel mondo della musica pop, i grandi imprenditori sono anche loro grandi comunicatori che conoscono il loro lavoro che è quello di influenzare, motivare e convincere. E l'essere dotati è solo una parte della storia. I grandi comunicatori lavorano sodo, proprio come ha fatto Michael. 

Di seguito alcune delle regole che seguono per affinare il loro mestiere e abilità:
Passione: Michael non sarebbe stato niente se i leader non fossero appassionati e grandi come lui. Non solo appassionati, però, ma in grado di far vedere la passione ovunque si trovino e con chiunque essi entrino in contatto. La cultura aziendale vuole cancellare la passione dal posto di lavoro. Non consentitelo.

Pianificazione / preparazione: anni ci sono voluti nella pianificazione, la preparazione e l'esecuzione degli spettacoli della grandezza di Jackson. Anche se questo non è necessario per la maggior parte dei comunicatori aziendali, quelli di successo sanno che ogni contatto con gli altri è un'opportunità - e si preparano . E 'anche parte del loro piano di business , la loro strategia a lungo termine.

Pratica: Questa è la bacchetta magica, l'unica cosa che i grandi comunicatori come Michael Jackson sanno sopra ogni cosa. Per un prossimo show, si prova e ci si esercita per settimane e settimane, molte ore ogni giorno, ogni nota, lirica e movimento coordinato alla perfezione. Il suo obiettivo era di ipnotizzarci. Quando siete ipnotizzati da un grande comunicatore di affari, sappiate che non è un caso.

Costumi & Accessori: Questo faceva parte del marchio di Michael e dovrebbe anche essere parte del vostro. Purtroppo, gli standard sono scesi in basso negli ultimi anni. C'è confusione. Ma ogni grande leader di business che conosco ha un suo look. Pensate a Steve Jobs nei suoi jeans iconici e dolcevita nero. Non deve essere per forza un abito o un vestito, ma deve essere coerente con l'immagine che si desidera dare.

Creatività: Michael Jackson ha creato un mondo unico di musica e performance art. I grandi comunicatori aziendali e leader incorporano elementi artistici nella loro divulgazione perché l'arte e la creatività sono uno dei pochi modi per differenziarsi. Cercano nuove cose, creano posti di lavoro a misura d'uomo e ambienti per il successo . Non sono tradizionali e si comportano in modi inaspettati e piacevoli.

Storytelling: Le grandi canzoni raccontano storie e Michael Jackson era un narratore consumato. I grandi comunicatori aziendali raccolgono sempre storie e le mettono insieme. Le storie rendono la comunicazione viva come nient'altro. Storie che potete dire che accadono ogni giorno. Non lasciatevele scappare.

Precisione / Esecuzione: Come ha potuto Michael Jackson funzionare sul palco per 2 ore, perfettamente sincronizzato? Era voluto e preciso e sapeva come farlo. Aveva come obiettivo dare al suo pubblico una notte da ricordare. Anche i grandi comunicatori aziendali sono precisi e intenzionali nei loro obiettivi e esecuzioni.

Ritmo: Sappiamo che Michael Jackson aveva ritmo da vendere. Ma, lo sapevate che anche i grandi comunicatori d'affari hanno il ritmo? E sanno quando spingere e quando tornare indietro. E 'nel loro parlare in pubblico quando aggiungono pepe ai loro discorsi con storie nei posti giusti , quando si fermano per lasciare che il pubblico assorba ciò che hanno detto. Il ritmo fa sì che le .cose vadano avanti

Collaborazione: Michael Jackson non lo ha fatto da solo. Non poteva, e nemmeno i grandi comunicatori aziendali. Hanno bisogno di squadre forti composte da membri delle cui opinioni abbiano rispetto e fiducia. Soprattutto: L'altra metà del comunicare è l'ascolto, una capacità di comunicazione fondamentale che è diventato sempre più raro. Michael ascoltava il suo pubblico.

Perché tutto questo è importante? Perché favorisce la connessione, il Santo Graal della comunicazione.
Grazie, Michael Jackson. Mi mancherai.

THE GREAT COMMUNICATOR: MICHAEL JACKSON

IL GRANDE COMUNICATORE: MICHAEL JACKSON


Album Storici: "Off the Wall" (1979) di Julian Ruiz


Album meraviglioso, Migliori canzoni, meno atteggiamento da star, più musica...

29 Gennaio 2014
E' uno dei miei album preferiti di tutti i tempi. Forse perché è incluso ciò che per me è la canzone pop perfetta, cioè "Rock with You". Prima si diceva che tecnicamente era quella di Phil Spector: "River Deep Mountain High". Ma questa di Michael è superiore.

Mi colpisce che l'abbia scritta Rod Temperton, il leader della band britannica Heatwave. Ma con la produzione di Quincy Jones prende il volo. Non ha nulla a che fare con il funky di quei giorni, alla fine degli anni Settanta, tempi incredibili che adesso vengono riproposti grottescamente dai Daft Punk.
Quincy dice nella sua autobiografia che era convinto che l'album sarebbe stato all'altezza di Sinatra, Nat King Cole ecc.

Michael, sveglio come una lince, si rese conto che Quincy Jones era l'artista che poteva farlo uscire dal periodo di stallo in cui si trovava, perché 'The Jackson' non vendevano come prima e suoi album con la Motown non erano come avrebbe voluto .
Quincy significava un nuovo contratto, l'arrivo dei giapponesi della Sony e il più grande staff di musicisti noti nella storia per fare la storia della registrazione di un album.
Nelle sessioni di registrazione c'erano David Foster alle tastiere, prima di essere quello che è diventato oggi; George Duke, considerato il miglior musicista al mondo [pianista, tastierista jazz e R&B]; Larry Carlton alla chitarra; Louis Johnson dei Johnson Brothers, uno dei più importanti bassisti del XX secolo; 'Wah Wah' Watson (Melvin Ragin) alla chitarra, famoso per la sua abilità con un pedale wah-wah e Patty Austin nel coro. Solo Quincy poteva mettere insieme tutti questi musicisti incredibili.

L'album inizia con un impressionante ‘Don't stop till you get enough’, una canzone di Michael. I ritmi di Paulinho da Costa, le percussioni e la programmazione del grande Randy Jackson fanno di questo brano un esemplare unico.
Nell'album c'è un altro capolavoro. Una meravigliosa ballata: ‘She's out of my life’.
L'opera maestra di Tom Bahler, un compositore americano eterno, l'artista che ha creato Jan e Dean, [Jan & Dean è stato un duo rock and roll formato da William Jan Berry e Dean Ormsby Torrence. Il loro stile musicale apparteneva alla "surf music", genere che fu ripreso e reso popolare in seguito dai Beach Boys. Wikipedia] è una canzone dedicata alla perdita sentimentale di Karen Carpenter, quando lei, la cantante dei “Carpenters” decise di porre fine alla sua relazione con Bahler perché venne a sapere che il musicista aveva avuto un figlio con un'altra donna. La storia è toccante. Michael la conosceva. E Quincy lavorò su questo brano con un arrangiamento semplice, ma esemplare.
Contiene anche la prima collaborazione di Paul McCartney. Nessuno sa perché, ma il fatto è che Paul era molto legato a Michael. Vedeva in lui qualcosa che nessun altro poteva vedere. Il brano 'Girlfriend' non è eccezionale ma Michael rende tutto diverso.

Album meraviglioso, con quell'incredibile 'Off The Wall', ancora di Temperton. Se dico che è un album superiore, molto al di sopra di "Thriller" sicuramente mi fucilerebbero. Ma io vi dico la verità. Migliori canzoni, meno atteggiamento da star, più musica. Quello che gli mancava era un video alla 'Thriller'. Punto. Meraviglioso album storico.
Julian Ruiz, giornalista, ingegnere musicale e produttore discografico. Come produttore, ha fatto finora 109 album e ha raggiunto 14 numeri uno.

ORIGINAL TEXT

FANS, AMICI, VIP ...Parlano di Michael (4° Parte)

Babyface, un trucco per conoscere Michael Jackson 
 Ora è una leggenda dell'R&B ma da bambino Babyface sognava soltanto di incontrare il suo idolo Michael Jackson, sogno realizzato grazie ad un trucchetto.
Il cantautore si è infatti finto un giornalista per riuscire a raggiungere Jacko che in quel momento era in tour con i Jackson 5.
Uno stratagemma ben riuscito che gli ha permesso di incontrare all'età di 12 anni il suo idolo.
A raccontarlo è lo stesso Babyface nel corso della trasmissione di Oprah Winfrey: "Arrivarono i Jackson 5 nella mia città e subito ho pensato che dovessi trovare un modo per intervistarli. Dissi una bugia e mi finsi un reporter".

Il manager credulone. "Ho trovato il numero di telefono del promoter, ho finto una voce da adulto e dissi di essere un giornalista. Raccontai al promoter che il giornale aveva una grande idea, far intervistare dei ragazzini da un ragazzo altrettanto giovane. Lui, Chris Williams, ne sembrò entusiasta e riuscimmo ad organizzare la cosa. Mi ricordò che arrivai nella stanza d'albergo e c'erano due letti. Da una parte Jackie e Jermaine, e sull'altro Marlon e Tito.
Io attraversai la stanza senza curarmi minimamente di loro e andai dritto da Michael. Lo salutai, dicendo che per me era un onore conoscerlo e lui fece altrettanto. Fu molto gentile con me, mi invitò a sedermi e cominciammo a parlare. Sono rimasto lì per 30 minuti, è stata una delle esperienze più incredibili della mia vita".

Mike Hirsh ha una prospettiva diversa di Michael Jackson.
Durante ogni spettacolo lui si trova sotto il palco, per mettere in moto gli ascensori idraulici, le macchine del fumo e per far sollevare il coperchio che permette a Michael di ascendere in palcoscenico. "Il mio titolo è direttore di scena. Io sono come il fissatore ", dice il 32enne Hirsh, soprannominato 'Lurch'.
"Se ho un problema vado nello spogliatoio e gli dico:" Michael, facciamo una chiacchierata. Il ragazzo vuole la perfezione. " Anche così, la squadra di Hirsh si diverte.
"Ogni notte Michael guarda verso il basso attraverso il montante quando canta 'Shake Your Body' . Noi siamo lì a ballare, a fare la stessa cosa che stanno facendo sul palco.
“L'ho visto correre verso il microfono perché era così preso a guardare noi che aveva dimenticato di tornare indietro e cantare...” (People Extra, 1984)

Darren Hayes, grande fan di Michael Jackson, ha postato sul suo sito alcune riflessioni su Michael
.. e la recente intervista di Lady Gaga con Howard Stern in cui la cantante parla anche di Michael " 
Credo davvero che il mondo l'abbia ucciso. Credo fortemente che sia morto di crepacuore", e spiega anche perchè ha voluto comprare i suoi abiti all'asta " Non volevo vederli sparsi al vento e spero, un giorno, di poter aprire un museo".
" Sono così commosso dalle parole pronunciate da Lady Gaga in quest'intervista che ho voluto condividerla con voi. Sapete che sono un grande fan di Michael Jackson. Le ragione vanno ben oltre il suo magico talento, le sue abilità e la sua musica e la sua fantasia che sono stati la salavezza per me quando, da bambino, stavo male. Lui è stato il mio primo eroe.
Lui mi ricordava constantemente che non c'era bisogno di apparire in un certo modo, o di comportarsi in un certo modo o di adattarsi a certe cose per essere speciali.
Quando ero vittima di bullismo a scuola, tornavo a casa e trovavo tanta ispirazione nello spirito straordinario di Michael.
Quando avevo 15 anni, dai suoi poster mi appariva come un fratello maggiore, un padre, il migliore amico, un eroe...tutto concentrato in una persona sola. 
Quando è morto, così come moltissime persone, ero sotto shock e ho pianto guardando il suo funerale. Ho sentito che il mondo l'aveva ucciso.
In questa intevista di Lady Gaga, per la prima volta, ho sentito qualcuno descrivere il mio eroe nello stesso modo in cui lo vivo io e ho pianto sentendo la sua compassione per l'eredità di Michael. ... Quello che ha fatto per preservare i suoi costumi e la sua eredità è meraviglioso". 

Testimonianza di un membro del Congresso Americano che ha lavorato ad un progetto umanitario con Michael
Fattah rende omaggio a Jackson con una rara foto di MJ lavorando al Capitol Hill per combattere l'AIDS in Africa.
31 marzo 2004. Nonostante l'arresto, nonostante le accuse infamanti, nonostante un terribile processo penale che gli pendeva sulla testa e che di lì a poco lo avrebbe umiliato pubblicamente, Michael Jackson non ha mai smesso di pensare agli altri e di prendersi cura dei più deboli.
E questo grazie al Congressista Chaka Fattah, che non ha avuto paura né vergogna di accostare il suo nome a quello di MJ nell'esercizio delle sue funzioni, come invece hanno fatto tanti amici e pseudo celebrità!

"Il 31 marzo 2004, Michael Jackson ha visitato l'ufficio del Campidoglio del Membro del Congresso Chaka Fattah (D-PA - sta per Democratici della Pennsylvania ndt ), dove ha incontrato il deputato e il personale per promuovere la lotta in corso contro l'AIDS in Africa."
"Michael Jackson è stato la principale fonte di ispirazione e motivazione per la mia partecipazione alla edizione di sangue sicuro per l'Africa," ha detto il deputato Fattah oggi (6 luglio 2009, ndt)..

"Sono orgoglioso del fatto che da quando ho iniziato a sostenere l'iniziativa del sangue sicuro, siamo passati da zero a 35 centri 'Safe Blood' in tutta l'Africa, con finanziamenti statunitensi"."

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Una Toccante Storia ... A Touching Story

( Lettera scritta da una madre di un ragazzo di 13 anni e le parole di suo figlio sull'innocenza di Michael Jackson )
La storia che segue è stata presentata dal fondatore di PV4MJ. Ciò è accaduto quando Michael era in Giappone nel 2006.

Eve - TheMusicLady ha scritto:
Ciao amici,
E' successo qualcosa di molto bello a mio figlio di 13 anni che desidero condividere questa gioia con voi.

Mio figlio è fan di Michael da 10 anni, e Michael è la sua vita. Ha iniziato a studiare danza cinque anni fa, perché voleva ballare come Michael. E, qualche tempo fa è diventato il vincitore del "Michael Jackson Dance Battle". Potete immaginare quanto fosse orgoglioso! Ha ricevuto come premio un bel trofeo.
E' anche arrivato al secondo posto ad ALL JAPAN JUNIOR ENGLISH SPEECH CONTEST che si è tenuto a febbraio di quest'anno per il suo discorso sul processo di Michael Jackson .
La signora Raymone Bain è stata estremamente gentile e comprensiva Martedì con me, e quando ho visto che lei aveva in mano uno dei giornali con sopra una foto di Michael e la Signora Bain ha detto che avrebbe cercato di far firmare a Michael il suo autografo sul trofeo.

Naturalmente, dal momento che Michael ha molte molte cose da fare, questo avrebbe potuto non essere possibile. Tuttavia, ho sperato che sarebbe stato possibile. A Parte, ho anche consegnato il manoscritto del discorso di mio figlio ad uno staff giapponese.
Poi, il Mercoledì, uno del personale mi ha detto che Michael aveva letto il discorso. Mio figlio è stato felicissimo di sentire questo, come potete immaginare.

Tuttavia il trofeo non era ancora tornato indietro e non avevamo assolutamente alcuna idea di quando Michael sarebbe partito! Michael sarebbe potuto partire da un momento all'altro. Inoltre , c'erano migliaia di regali che Michael stava ricevendo dai fans e (ndt. il trofeo) sarebbe potuto semplicemente andare perso tra tutte le altre cose. Il personale dell'albergo ci ha anche detto che loro non avrebbero tenuto le cose per i fan presso la portineria. Quindi, come avremmo potuto recuperare il trofeo?
Mio figlio ha detto che sarebbe stato felice di dare il trofeo a Michael, ma, come madre, sapevo che cosa significasse quel trofeo per mio figlio. E ‘ stata una prova del suo amore per Michael.

La sicurezza dell'hotel era incredibilmente dura ed è stato proprio impossibile avere un contatto diretto con la signora Bain. Hanno semplicemente fatto finta che non vi era alcuna persona chiamata Signora Bain in hotel.

Così è iniziato il dramma. Un meraviglioso membro di JJF, MJDANCER123, gentilmente mi ha offerto aiuto per mettermi in contatto con la signora Bain. Lei e io abbiamo iniziato a scriverci l'un l'altro giorno e notte tramite e-mail, cercando di afferrare la situazione. Non è stato facile, in quanto la signora Bain era molto molto occupata e inondata da tutti gli altri messaggi.
Ero in totale preda al panico, e ho continuato freneticamente a scrivere messaggi a MJDANCER123, "Cosa farò?" "Che cosa posso fare?" "Aiutami, per favore !!" MJDANCER123 è stata semplicemente un angelo, e ha fatto tutto quello che poteva, anche se non mi aveva mai incontrato, lei non mi aveva conosciuto che tre giorni prima. Ha anche fatto una telefonata all’ hotel dagli Stati Uniti.

C'erano tutti i tipi di ipotesi su quando Michael sarebbe partito, e ad un certo punto, mi sono stati inviati messaggi di posta elettronica da MJDANCER123 nella confusione delle sala PC dell’ hotel, messaggi tipo , "Dicono che gli addetti alla sicurezza stanno andando via ora, Michael può andare via probabilmente da un momento all'altro! "(si è scoperto in seguito che era solo uno spostamento!)

MJ DANCER 123 ha letto con pazienza i miei messaggi, e finalmente rassicurata da una parola da parte del personale che, anche se non era chiaro se Michael avrebbe autografato ( Ndt. Il trofeo ), Michael non sarebbe partito senza restituire il trofeo a mio figlio! Semplicemente non si può immaginare quanto ero sollevata.

Nello stesso momento, un fan giapponese, che stava cercando di aiutarmi parlando con il personale, mi ha scritto dicendo che uno del personale aveva visto trofeo di mio figlio nella stanza di Michael!
Poi, ieri sera, quando la signora Bain ha provato a chiamarmi per dirmi che il trofeo era stato firmato per ritirarlo stavo con mio figlio a Shibuya, ci siamo incrociati con Michael solo per caso. Ho ricevuto sempre chiamate da altri tifosi di Michael (che mi hanno dato le informazioni sulla visita di Michael a Shibuya) e la signora Bain non poteva raggiungermi dal telefono!
Quando siamo tornati, ancora inebriati da l'emozione di aver visto Michael, mi stava aspettando la posta di MJDANCER123, per parlarmi del trofeo !!! Era troppo tardi per andare in albergo per ritirarlo, così siamo andati a letto. La notte migliore di sempre !

Il trofeo è di nuovo qua, con l'autografo di Michael, e inoltre Michael ha anche allegato una sua foto firmata con il nome di mio figlio su di essa. Mio figlio è ancora a scuola, ma credo che sverrà , non appena li vede . Ora sono il tesoro della nostra famiglia.
Anche se mio figlio non ha avuto alcuna possibilità di parlare con Michael ( si è limitato a vederlo insieme a migliaia di altri fan da una certa distanza), ma il suo amore e rispetto per Michael, spero, abbia raggiunto Michael.
La mia sincera, e profonda gratitudine va a MJDANCER123, la signora Bain, il personale giapponese, i miei compagni i fan giapponesi, e, naturalmente, a Michael Jackson, che ha portato tanta felicità alla nostra vita.


Ecco il discorso di mio figlio : 
Il processo di Michael Jackson
Oggi, ho intenzione di dire la verità. Si tratta di Michael Jackson. Lui è un genio e la più grande superstar del mondo. Rispetto Michael Jackson più di chiunque altro. Infatti, è stato energicamente coinvolto in varie opere di beneficenza. Ad esempio, visita i bambini negli ospedali di tutto il mondo, dona i profitti dei tour di concerti per aiutare le persone svantaggiate, ed è il fondatore della Heal the World Foundation che opera per sostenere i bambini poveri.

Recentemente, Michael Jackson è stato coinvolto in un episodio molto sfortunato. Beh, non è stato solo un incidente , ma una cospirazione. È stato accusato del reato di "abusi sui minori." Anche se non c'erano prove, è stato arrestato e portato in tribunale. È stato accusato da un bambino che lui amava molto, e il cuore di Michael era a pezzi. Michael era molto triste, ma doveva vincere il processo. Non poteva perdere un processo basata su nessuna prova. E, finalmente, dopo mesi di dichiarazioni e gli argomenti dei testimoni dell’ accusa e della difesa, Michael Jackson ha ottenuto il 13 giugno 2005 un verdetto di "non colpevole da tutte le accuse," da una giuria di 12 persone .

Credete nell'innocenza di Michael Jackson? Se la vostra risposta è NO, prego di dirmi la ragione. Se pensate di poter spiegare il motivo per cui lei ha detto NO, si prega di rispondere alla domanda successiva. Avete seguito l'intera documentazione e fasi del processo? Sapete tutto quello che è stato detto al processo? Se è così, anche un bambino di dieci anni può dire che Michael Jackson era completamente innocente.

Potete non credere a questo, ma la maggior parte di quello che viene riportato in TV su Michael Jackson non è vero. Per ottenere un alto numero di visualizzazione , loro fanno sensazionalismo su ogni cosa . "Michael Jackson è nei guai" può guadagnare buoni indici di ascolto. Vi prego di andare a ricercare i fatti riguardanti Michael Jackson su Internet e arrivare alla verità da soli. .

Cosa c'è di così divertente vedere una persona come Michael Jackson essere linciata dai media? Cosa c'è di così divertente guardare una persona come Michael Jackson in pericolo? Sapete rispondere a queste domande? Devo dirvelo. L'innocenza di Michael Jackson è un dato di fatto e la verità.

Quando si da voce alla tua opinione, dovrebbe essere basata su informazioni accurate e verità dimostrata. In caso contrario, si finirebbe per dare a qualcun ola sofferenza. In questa società piena di informazioni dove i media tendono a cercare il sensazionalismo, dove una falsa notizia viene spesso riportata come un dato di fatto, e la verità non si trova così facilmente. Anche così, dovremmo cercare di essere più veritieri possibile. Per favore donate un pensiero anche oggi. 
Traduzione: Luigina Mazzoni

ORIGINAL TEXT: A Touching Story
TRADUZIONE: Testimonianze: Michael ed Io

Le copertine alternative che non credereste mai siano state sul punto di essere pubblicate: "BEN"

BEN di Michael Jackson ha quasi presentato un terrificante esercito di ratti. 

C'è sicuramente qualcosa da dire per colpire il ferro finché è caldo, ma non è sempre una cosa facile da tirare fuori senza che sembri evidente. Un giovane Michael Jackson e il suo imponente team di gestori l'hanno imparato nel modo più duro, quando arrivò il momento di produrre una copertina per il secondo album della leggenda del pop, quello intitolato un po' confusamente Ben. 
Il problema era che la canzone che dava il suo nome all'album è la definizione stessa della parola "colpo di fortuna". Per cominciare non doveva nemmeno essere una canzone di Michael Jackson. Donny Osmond - che era a tutti gli effetti la risposta della chiesa Mormone a Michael Jackson - rifiutò la possibilità di registrare la canzone a causa di un conflitto di programmazione. Così MJ entrò in gioco e lo fece alla grande, e la canzone divenne un successo enorme.

Naturalmente, volendo capitalizzare sulla popolarità del brano, l'etichetta di Jackson si affrettò a mettere insieme un nuovo album. Quello che venne fuori fu un mix di brani cover che non dava assolutamente alcun suggerimento o indizio su chi fosse questo "Ben" per cui il giovane Michael Jackson cantava una serenata. Questo è un problema che l'etichetta aveva scelto di risolvere con la versione originale della copertina dell'album 'Ben'. 
Oh, ohhhhhh, ora ha senso.

Porca puttana. Tenete a mente, Michael Jackson aveva 14 anni al tempo, il che significava che i suoi fan erano sproporzionatamente giovani. E qui, sulla copertina del secondo album del loro cantante preferito, stava per esserci un esercito di ratti che sembravano allevati esclusivamente per una caccia terrificante a una folla condannata di vittime urlanti. Perché diavolo? Semplice: la canzone era stata in realtà scritta per il film Ben, che è il sequel di un film intitolato Willard, che gli appassionati di film horror veramente terribili ricorderanno parlava di un ragazzo che fa amicizia con un topo assassino.
E, più tardi, George McFly, che è una conclusione sorprendentemente logica al suo arco di personaggi (nel film recita l'attore che interpreta McFly in ritorno al futuro, da qui la battuta, ndt)

Ben, invece, parla di un ragazzo che fa amicizia con un ratto assassino che ha un sacco di amici ratti assassini. Perciò, naturalmente, vorresti una tenera ballata da storia d'amore in un film del genere. 

E chi comprerà un album di Michael Jackson, se non sa che ha una relazione molto stretta con un film su un ratto con lo stesso nome? Tutti, ecco chi. Ad un certo punto, le teste meno idiote hanno prevalso e Ben è stato messo negli scaffali dei negozi senza l'immagine terrificante del ratto, raggiungendo alla fine la n° 5 nelle classifiche statunitensi. Non male per la canzone d'amore più fottutamente inquietante di sempre.

In realtà non è così inquietante se si tiene conto che il giovane Mike aveva in effetti un esercito di topi molto personale che ha amato e curato fino a quando non hanno cominciato a mangiarsi l'un l'altro. Non stiamo scherzando su questo, tranne che per la parte in cui diciamo che rende questa canzone meno inquietante. La rende molto inquietante. Moltissimo. 
Traduzione 4everMJJ MJFS

Original Source - Credits
MICHAEL JACKSON: ANEDDOTI - FATTI DIVERTENTI - CURIOSITÀ