venerdì 23 maggio 2014

E se l'ologramma di Michael Jackson andasse in tour?


Per il momento è quasi fantascienza, ma è inevitabile che prima o poi questa tecnologia inizierà a svolgere un ruolo sempre più importante nella musica dal vivo.

Ai Billboard Music Awards di qualche giorno fa, Michael Jackson è stato "resuscitato" per una performance live di "Slave to the Rhythm", una canzone contenuta nel nuovo album "Xscape". Ovviamente sto parlando del suo ologramma, che si muoveva sul palco dell'Arena di Las Vegas in perfetta sincronia con i ballerini (quest'ultimi in carne e ossa).
Sì, ok, una semplice illusione, ma che ha riscosso un grande successo tra i fan di tutto il mondo. Considerando che la popstar non aveva mai eseguito la canzone dal vivo, è stata un'impresa mastodontica fare qualcosa che non risultasse macabro e pacchiano. A questo punto molti si chiedono: e se Michael andasse in tour per promuovere l'ultimo disco?

Potrebbe essere verosimile visto che "Xscape", composto da otto inediti rivisitati in chiave moderna da produttori del calibro di Timbaland e Stargate, è entrato senza troppa difficoltà nelle classifiche album di mezzo mondo, dimostrando che l'attenzione verso la leggenda del pop non è venuta meno col passare degli anni. Ma sareste anche disposti a pagare per vedere solamente il suo ologramma?
Sicuramente si tratta di una tecnologia pazzesca, che è riuscita a rendere realistico il balletto di Michael, con tanto di moonwalk. Ma è anche vero che Jackson era famoso per la spettacolarità dei suoi show dal vivo, per le coreografie e la messa in scena. I due album postumi hanno diviso i fan, ma un'esibizione live riuscirebbe a mettere tutti d'accordo?

Non c'è dubbio che prima o poi questa tecnologia inizierà a svolgere un ruolo importante nella musica dal vivo: dall'ologramma di Tupac al Coachella 2012 ormai non li ferma più nessuno, visto che i dischi non li compra più nessuno e i concerti sono la nuova manna dal cielo. Per il momento però rimane tutto un sogno: per la performance ai Billboard Music Awards, durata appena 4 minuti, è stato necessario un anno e mezzo di pianificazione.

Per realizzare un tour di almeno un'ora, che sia degno del Re del Pop, quanto ci vorrebbe? Ma soprattutto sarebbe rispettoso lucrare in questo modo sul talento di Michael, lasciato completamente nelle mani di biechi interessi pecuniari?

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